Primo tempo da spettatore non pagante, il secondo lo vede gran protagonista negando più volte il gol al Bologna. Ci mette le manone anche sul gol di Okwonkwo, ma nulla può ed è costretto a capitolare.
Primo tempo da spettatore non pagante, il secondo lo vede gran protagonista negando più volte il gol al Bologna. Ci mette le manone anche sul gol di Okwonkwo, ma nulla può ed è costretto a capitolare.
Primo tempo da spettatore non pagante, il secondo lo vede gran protagonista negando più volte il gol al Bologna. Ci mette le manone anche sul gol di Okwonkwo, ma nulla può ed è costretto a capitolare.
È l'ultimo a mollare dei suoi, ci mette sempre tutto quello che ha e la prestazione ne è il risultato. Prova in extremis a deviare il tiro di Okwonkwo con una scivolata disperata, ma sfortunatamente per lui nulla può.
Del terzetto difensivo di Bucchi è il peggiore, anche nella prima metà di gara quando il Bologna è poco pericoloso. Sembra sempre sul punto di fare un errore e questo arriva all'89° minuto quando si perde Palacio in area di rigore consentendogli di tirare e portare così al gol dei felsinei.
Inizia bene il duello contro Mbaye sulla sua fascia, molto bene tanto da essere fra i migliori dei suoi dopo 45 minuti. Nella ripresa esce dal gioco fino ad addormentarsi sulla ribattuta di Consigli non seguendo il rimorchio di Okwonkwo.
Primo tempo da far ammattire Masina, secondo tempo evanescente. Lo spagnolo di proprietà della Juventus fa molto bene e inizia in maniera spumeggiante, poi alla distanza paga le tante partite ravvicinate ed esce dalla partita.
Avere a che fare con Palacio per 90 minuti non è assolutamente facile, ma lui è sicuramente molto attento senza concedere alcuna sbavatura. Attento anche nel finale quando spazza sulla linea di porta il potenziale 2-0
Entra per fare legna a centrocampo ancor prima del rosso a Magnanelli, ma quando rimane in inferiorità numerica la sua squadra lui non riesce ad alleggerire la pressione bolognese.
Corre, tanto, come al solito. Va a fasi alterne, differentemente dal solito. Accende e spegne il proprio interruttore, ma comunque si impegna bene e porta molti duelli a vantaggio dei suoi. Esce sconsolato dal campo senza capire bene il perché della sostituzione.
È stato per 80 minuti il migliore dei suoi: ovunque in mezzo al campo ha creato tutte le geometrie neroverdi. Il doppio giallo raccolto in 8 minuti però vanifica tutto: dal capitano non ci si aspetta mai un errore simile, invece è arrivato e questo ha pesato tantissimo. Da un giocatore con 307 partite all'attivo con la maglia del Sassuolo non ci si aspettava un errore così da principiante.
È stato per 80 minuti il migliore dei suoi: ovunque in mezzo al campo ha creato tutte le geometrie neroverdi. Il doppio giallo raccolto in 8 minuti però vanifica tutto: dal capitano non ci si aspetta mai un errore simile, invece è arrivato e questo ha pesato tantissimo. Da un giocatore con 307 partite all'attivo con la maglia del Sassuolo non ci si aspettava un errore così da principiante.
Sin dalle prime battute è l'uomo più presente del Sassuolo nella metà campo avversaria, dialogando molto bene con Lirola sulla fascia destra. Nel secondo tempo non cala, anzi sale in cattedra, ma come i suoi compagni nulla può quando l'inferiorità numerica arriva.
Messo da mezzala è fuori dal suo mondo. Subentra a Duncan e non è mai nel vivo del gioco, vaga per il campo, poi con il rosso di Magnanelli toccherebbe a lui dettare i ritmi della sua squadra, come ha sempre fatto, invece si fa rubare pallone da Petkovic ai 20 metri nell'occasione del gol. Nel finale si prende la responsabilità della punizione potenzialmente decisiva per il pareggio e la calcia malamente sulla barriera. Non è questo e lo sa anche lui.
Messo da mezzala è fuori dal suo mondo. Subentra a Duncan e non è mai nel vivo del gioco, vaga per il campo, poi con il rosso di Magnanelli toccherebbe a lui dettare i ritmi della sua squadra, come ha sempre fatto, invece si fa rubare pallone da Petkovic ai 20 metri nell'occasione del gol. Nel finale si prende la responsabilità della punizione potenzialmente decisiva per il pareggio e la calcia malamente sulla barriera. Non è questo e lo sa anche lui.
Pesa sulla sua valutazione l'errore nella prima frazione quando a tu per tu con Da Costa gli spara addosso. Il resto della sua gara non sarebbe nemmeno così negativa, però il tanto lavoro che fa, le tante sportellate con De Maio, Helander e Gonzalez non servono a nulla.
Torna in campo dopo uno stop per un problema al piede e lui risponde presente. Non è il miglior Berardi, ma tutte le occasioni buone passano dalla sua zona e anche l'unica occasione neroverde della seconda frazione arriva dai suoi piedi. Esce prima del rosso con il risultato sullo 0-0.
Contro il Bologna dopo la vittoria sul Cagliari nell'infrasettimanale per Bucchi era un primo test importante: la gara è studiata molto bene, ma alla lunga paga l'inesperienza e non riesce a dare il quid in più ai suoi con i cambi giusti. La prossima gara sarà un buon modo per riprendersi da questo ko maturato nel finale.
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