Sul primo gol non può nulla, sul secondo probabilmente valuta male la traiettoria del tiro di Stepinski che non sembrava essere così irresistibile. Va detto che il Chievo arriva spesso davanti alla sua porta, ma lui non si rende autore di interventi decisivi e, anzi, deve ringraziare il palo se il passivo non è più pesante.
Nessun errore gravissimo, ma tante piccole cose che ne indirizzano la partita verso l'insufficienza. Sul primo gol lascia troppo spazio a Gobbi per il cross, sul secondo si rende protagonista di un errore che genera il cambio rimessa decisivo ai fini del risultato. Prova a buttarsi in avanti, ma non è la sua giornata.
Non inizia malissimo la sua gara, nonostante lo svantaggio dei suoi. La ripresa però inizia malamente con un intervento goffo e distratto con cui rischia di concedere il rigore e poi tentando di realizzare l'autogol più buffo della Serie A con la nuca nel tentativo di marcare Inglese. Da lì in poi la sua gara prende una piega negativa.
È sempre presente in difesa nel tentativo di arginare le avanzate clivensi: è il migliore dei suoi nel reparto arretrato, ma non basta ad evitare la sconfitta.
Si fa superare da Birsa nell'occasione del gol posizionandosi male con il corpo e nel complesso non si rende protagonista di una prestazione sul suo livello abituale. Nel finale trova l'assist per il gol illusorio di Tumminello denotando comunque come lui sia stato uno dei pochi a mollare nella fase finale di gara.
Nel primo tempo in cui sono tantissimi i demeriti del Crotone lui è l'unico a tentare la giocata decisiva, ma non è coadiuvato dai compagni. Nella ripresa esce per dare spazio a Ricci, ma con la sua uscita si spegne la pericolosità del Crotone.
Dai suoi piedi nasce il gol poi annullato a Ceccherini per una posizione di offside, poi prova ad aiutare Stoian nelle avanzate offensive, ma si spegne alla lunga ed esce dalla gara facendosi sopraffare dagli avversari.
È l'unico, prima dell'ingresso di Tumminello, a dare un minimo barlume di speranza con le sue giocate e le sue accelerazioni. Anche il suo cambio contribuisce al "blackout" finale dei suoi.
È l'unico, prima dell'ingresso di Tumminello, a dare un minimo barlume di speranza con le sue giocate e le sue accelerazioni. Anche il suo cambio contribuisce al "blackout" finale dei suoi.
AAA Cercasi Mandragora in mezzo al campo. Dovrebbe essere il metronomo del Crotone, ma completa pochi passaggi e molti di questi sono arretrati o comunque non ficcanti nello spazio. Anche in fase di chiusura non aiuta la propria squadra perdendo ben 15 palloni. Una gara da dimenticare.
Gioca poco, è la mossa della disperazione di Zenga, ma nel poco tempo a disposizione trova la rete dell'1-2 che però non serve a nulla per i suoi. È sicuramente il più attivo fra gli attaccanti calabresi nella giornata odierna ed è l'unico con la grinta e la voglia di cambiare la situazione.
Gioca poco, è la mossa della disperazione di Zenga, ma nel poco tempo a disposizione trova la rete dell'1-2 che però non serve a nulla per i suoi. È sicuramente il più attivo fra gli attaccanti calabresi nella giornata odierna ed è l'unico con la grinta e la voglia di cambiare la situazione.
Passa buona parte della ripresa a litigare con Hetemaj, il resto lo passa perdendo palloni nella trequarti offensiva. Non che il primo tempo fosse stato migliore: colleziona solo un tiro, arriva pochissime volte sul fondo ed è poco nel vivo del gioco, anche in fase difensiva dove soffre le avanzate di Gobbi prima e Cacciatore poi.
Solo il palo gli nega la gioia del gol, ma la sua partita è stata molto più di sacrificio che altro. Aiuta tantissimo in difesa quando deve sbrogliare le matasse sui corner del Chievo, ma in fase offensiva soffre tantissimo la prestazione di Dainelli: lui si sbatte anche, ma non basta in gare come questa.
Tanto impegno e poco altro. Corre molto, ma spesso a vuoto. Sbaglia tanti passaggi a causa della tensione e non riesce a saltare l'uomo come potrebbe. Serve altro in gare come questa.
È vero che i suoi non sono stati proprio fortunati vista l'evoluzione della gara, ma la sua gestione dei cambi è difficile da spiegare: invece di sostituire Mandragora e Trotta nel tentativo di rianimare la manovra dei suoi dandole nuova linfa toglie i due migliori sino a quel momento nel reparto avanzato, schierando, inizialmente 424 troppo offensivo e poco assistito dalla coppia Mandragora-Barberis. Contro la Lazio servirà anche una sua reazione per trovare i punti necessari alla permanenza in A.
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