Entra a freddo in un momento delicato della partita. Non esce in occasione del gol di Rigoni, ma si riscatta nel finale con due belle parate su Galabinov e Omeonga.
Entra a freddo in un momento delicato della partita. Non esce in occasione del gol di Rigoni, ma si riscatta nel finale con due belle parate su Galabinov e Omeonga.
La boa che tiene a galla il Cagliari. In almeno quattro occasioni evita il naufragio: due volte nel primo tempo, su Galabinov e Rossettini, e due nel secondo, su Taarabt e ancora sul bulgaro. Sfortunato, si infortuna proprio per respingere di piede il tiro dell'attaccante: al 68' è costretto a uscire.
La boa che tiene a galla il Cagliari. In almeno quattro occasioni evita il naufragio: due volte nel primo tempo, su Galabinov e Rossettini, e due nel secondo, su Taarabt e ancora sul bulgaro. Sfortunato, si infortuna proprio per respingere di piede il tiro dell'attaccante: al 68' è costretto a uscire.
Nel primo tempo è l'unico a salvarsi del reparto difensivo cagliaritano, anche perché dalle sue parti il Genoa non attacca molto. Prova generosamente a proporsi in avanti. Non perfetto in occasione del gol di Rigoni.
Nel primo tempo è l'unico a salvarsi del reparto difensivo cagliaritano, anche perché dalle sue parti il Genoa non attacca molto. Prova generosamente a proporsi in avanti. Non perfetto in occasione del gol di Rigoni.
Partecipa anche lui alle clamorose amnesie difensive che nel primo tempo lasciano vita facile all'attacco del Genoa. In particolare, non è perfetto sul gol di Taarabt. Fa, comunque, meno peggio dei compagni di reparto, soprattutto nella ripresa.
Taarabt e Galabinov hanno vita facile, facilissima, soprattutto nei primi 45 minuti. Certo, è un problema di reparto, ma ci sono anche tanti errori dei singoli e lui non ne risparmia: sul primo gol il taglio di Taarabt gli passa davanti e neanche prova ad intercettarlo, poi il bulgaro lo supera con grande facilità; recupera la posizione con lentezza in occasione del gol di Taarabt. Migliora nel secondo tempo, ma non è abbastanza per raddrizzare una prestazione obiettivamente storta.
I primi 45 minuti dell'olandese con la maglia del Cagliari sono da dimenticare: fisicamente in ritardo, sembra deconcentrato e sbaglia tanto. Si perde Galabinov in occasione del primo gol, lo lascia andare tenendolo in gioco nell'azione del raddoppio. Rastelli lo lascia negli spogliatoi a fine primo tempo.
Dai suoi piedi passano tanti palloni, ma non ha la solita precisione e non riesce a fare il suo solito lavoro in fase di impostazione. Perde il possesso palla troppe volte (22, più di tutti) e non riesce a far sentire il suo peso in fase di non possesso (esce sconfitto in 8 duelli su 10).
La sua partita comincia male: dopo appena otto minuti, si fa ingenuamente strappare il pallone dai piedi a centrocampo: è l'inizio dell'azione che porta al gol del vantaggio genoano. Nel resto della gara si vede poco: è macchinoso e troppo nervoso.
In un primo tempo il cui il Cagliari si abbandona alle onde, ha il merito di cercare di vivacizzare il gioco dei suoi. Ci mette corsa e piedi, prova il tiro da lontano in un paio di occasioni senza fortuna.
Raramente trova spazi, poche volte riesce a tirar fuori dal cilindro la giocata giusta, un passaggio su due nella metà campo avversaria è sbagliato. Nel finale cerca di mettere in campo la garra che gli era mancata nel resto della gara, e il rigore segnato con freddezza riscatta, in parte, una prestazione comunque opaca.
Raramente trova spazi, poche volte riesce a tirar fuori dal cilindro la giocata giusta, un passaggio su due nella metà campo avversaria è sbagliato. Nel finale cerca di mettere in campo la garra che gli era mancata nel resto della gara, e il rigore segnato con freddezza riscatta, in parte, una prestazione comunque opaca.
Raramente trova spazi, poche volte riesce a tirar fuori dal cilindro la giocata giusta, un passaggio su due nella metà campo avversaria è sbagliato. Nel finale cerca di mettere in campo la garra che gli era mancata nel resto della gara, e il rigore segnato con freddezza riscatta, in parte, una prestazione comunque opaca.
Entra al posto di uno spento van der Wiel, e la differenza si nota subito: alla prima occasione vince il duello con Laxalt e serve a Pavoletti il pallone giusto per il gol dell'1-2. Spinge per tutto il secondo tempo, con costanza e voglia.
Nel primo tempo non riesce a trovare spazi: non arrivano cross e, quando arriva un pallone giocabile, Rossettini fa buona guardia e lo limita. Nella ripresa riesce finalmente a trovare il gol (il primo a Cagliari, il primo nel 2017) e da qualche grattacapo in più ai difensori avversari.
Si fa vedere solo in due occasioni: dopo dieci minuti con una girata al volo, bella ma centrale; sul finale con un tiro di destro, bello ma centrale. In mezzo, poco o nulla. Pomeriggio grigio.
Si fa vedere solo in due occasioni: dopo dieci minuti con una girata al volo, bella ma centrale; sul finale con un tiro di destro, bello ma centrale. In mezzo, poco o nulla. Pomeriggio grigio.
Da un passo diverso e una soluzione offensiva in più al disorientato attacco cagliaritano, ma non riesce mai a essere veramente pericoloso.
I suoi buttano via il primo tempo, espondendosi agli attacchi di un Genoa affamato. La fase difensiva va rivista, e molto; come va rivisto l'impiego di van der Wiel, apparso ancora in evidente ritardo di condizione. Dalla sua, potrà contare su un Pavoletti finalmente sbloccato. Sempre se la dirigenza cagliaritana deciderà di confermargli la fiducia.
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.