Tre gol di cui sicuramente uno sul groppone e un paio di uscite non proprio sicure costano l'insufficienza al portiere ex Verona. Se su 4 tiri complessivi nello specchio lui per tre volte si deve chinare nella propria rete per raccogliere i palloni qualcosa è andato storto nella serata dell'estremo difensore cagliaritano.
Gioca da ex, ma non sembra farci troppo caso: la sua è una gara positiva a lunghi tratti, ma nel secondo tempo non riesce a seguire i ritmi elevatissimi di Candreva e questo si esemplifica nel secondo gol dell'Inter quando si fa beffare dal movimento dell'ex compagno di squadra concedendo il raddoppio ai nerazzurri. Da lì in poi la sua partita è segnata e non riesce a riprendersi a pieno.
Gioca da ex, ma non sembra farci troppo caso: la sua è una gara positiva a lunghi tratti, ma nel secondo tempo non riesce a seguire i ritmi elevatissimi di Candreva e questo si esemplifica nel secondo gol dell'Inter quando si fa beffare dal movimento dell'ex compagno di squadra concedendo il raddoppio ai nerazzurri. Da lì in poi la sua partita è segnata e non riesce a riprendersi a pieno.
Buon pressing all'inizio della gara su D'Ambrosio e rimane molto spesso nella metà campo dell'Inter, ma con il passare del tempo soffre il fatto che l'Inter spinga tanto sulla sua fascia e si dedica alla fase difensiva, anche se non con risultati eccelsi. In occasione del primo e del secondo gol si fa trovare fuori posizione sulle discese di Candreva costringendo Andreolli a lavorare sempre in uno contro uno, non un'ottima idea.
Lopez gli consegna in uno contro uno la marcatura di Icardi e lui fa egregiamente il suo lavoro per la prima mezz'ora, poi si dimentica per un frangente di seguire l'argentino in area di rigore e combina il patatrac nel miglior momento dei suoi. Questo errore ne condiziona la gara e anche nella ripresa si fa saltare più volte da Icardi: lo spunto in velocità che lo costringe a prendersi il giallo resterà nei sogni del difensore cagliaritano a lungo.
Lopez gli consegna in uno contro uno la marcatura di Icardi e lui fa egregiamente il suo lavoro per la prima mezz'ora, poi si dimentica per un frangente di seguire l'argentino in area di rigore e combina il patatrac nel miglior momento dei suoi. Questo errore ne condiziona la gara e anche nella ripresa si fa saltare più volte da Icardi: lo spunto in velocità che lo costringe a prendersi il giallo resterà nei sogni del difensore cagliaritano a lungo.
Classe 1997 e una gara passata interamente a domare le incursioni di Ivan Perisic e a proporsi nella metà campo offensiva portando altissimo il pressing sui portatori di palla nerazzurri. Qualche responsabilità nel terzo gol dell'Inter quando lascia qualche metro di troppo a Icardi, ma concettualmente la sua posizione sulla linea di porta è giusta in una situazione così convulsa: è Icardi che trova un angolo impensabile per bucare la retroguardia sarda.
Classe 1997 e una gara passata interamente a domare le incursioni di Ivan Perisic e a proporsi nella metà campo offensiva portando altissimo il pressing sui portatori di palla nerazzurri. Qualche responsabilità nel terzo gol dell'Inter quando lascia qualche metro di troppo a Icardi, ma concettualmente la sua posizione sulla linea di porta è giusta in una situazione così convulsa: è Icardi che trova un angolo impensabile per bucare la retroguardia sarda.
Primo tempo da padrone del campo e del ritmo: tutte le azioni del Cagliari partono dai suoi piedi e sembra aver il predominio della zona centrale del campo. Nella seconda frazione di gioco la sua partita cambia radicalmente e non è assolutamente lo stesso e questo influisce sulla prestazione dei suoi che faticano a trovare ritmo, grazie anche al pressing dell'Inter.
Inizia bene in marcatura su Borja Valero, ma la sua spinta si esaurisce col finire del primo tempo. Il secondo tempo è un lento sparire dal campo sino al momento della sostituzione con Farias.
È un motorino inesauribile, non si ferma mai dal primo al novantacinquesimo minuto, è l'ultimo a mollare e ad arrendersi di fronte alla vittoria dell'Inter. È su qualsiasi pallone, anche su quelli che non dovrebbero essere suoi in teoria, ma lui non lo sa e li rincorre tutti: continua il suo ottimo momento di forma e in questo periodo di rifondazione si candida ad una convocazione con la Nazionale, nella speranza che nel frattempo prenda sempre di più le redini dell'U21 e del centrocampo del Cagliari.
Si vede a inizio partita con una conclusione ravvicinata troppo fiacca per impensierire Handanovic e con un'apertura in semi-rovesciata per Faragò: la sua gara si conclude praticamente lì. Non riesce mai a trovare lo spunto giusto per aiutare Pavoletti e questo fa sì che il Cagliari non si renda più così pericoloso come nei primi minuti di gioco. Da lui ci si può attendere di più, anche nelle gare contro le big.
Ara la fascia destra del Cagliari per quasi tutto l'incontro: vince il duello con Santon e si rende protagonista dell'ennesimo bonus di questo periodo, sicuramente positivo. Rovina parzialmente la sua franando addosso a Rafael nel tentativo di chiudere su Perisic provocando la terza rete dell'Inter.
Ara la fascia destra del Cagliari per quasi tutto l'incontro: vince il duello con Santon e si rende protagonista dell'ennesimo bonus di questo periodo, sicuramente positivo. Rovina parzialmente la sua franando addosso a Rafael nel tentativo di chiudere su Perisic provocando la terza rete dell'Inter.
Handanovic gli nega in avvio una rete che sembrava già fatta, anche se va detto che lui colpisce malamente il pallone facilitando l'intervento al portiere sloveno. Questo lo condiziona e sembra quasi sparire dal gioco non facendo salire più la squadra come fatto nei primi minuti di gioco, ma si fa trovare pronto sull'imbeccata di Faragò riaprendo la gara con un bel destro dai 16 metri.
Avrebbe l'occasione per portare il risultato sul 2-2 quando entra in area di rigore su una buona imbeccata di Barella, ma conclude malissimo ciccando completamente il pallone e graziando Handanovic. Questo l'highlight della sua gara, una gara segnata dai troppi duelli persi con i difensori nerazzurri e dai pochi palloni toccati dal suo ingresso in campo.
Avrebbe l'occasione per portare il risultato sul 2-2 quando entra in area di rigore su una buona imbeccata di Barella, ma conclude malissimo ciccando completamente il pallone e graziando Handanovic. Questo l'highlight della sua gara, una gara segnata dai troppi duelli persi con i difensori nerazzurri e dai pochi palloni toccati dal suo ingresso in campo.
La differenza sulla carta fra Cagliari e Inter è incolmabile, ma il suo piano partita è semplicemente perfetto e meriterebbe anche migliori fortune, specialmente nel primo tempo. Se l'Inter fatica tanto è per come ha impostato la gara il tecnico uruguaiano. Menzione d'onore per lui, vincitore del duello con Spalletti.
La differenza sulla carta fra Cagliari e Inter è incolmabile, ma il suo piano partita è semplicemente perfetto e meriterebbe anche migliori fortune, specialmente nel primo tempo. Se l'Inter fatica tanto è per come ha impostato la gara il tecnico uruguaiano. Menzione d'onore per lui, vincitore del duello con Spalletti.
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Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.