Incertezza sul retropassaggio di Rodriguez e successivo salvataggio; incolpevole sul gol e gara sofferta tra i pali senza ulteriori acuti.
Pagelle Milan 34° giornata Milan - Benevento 0-1
È il giocatore che ispira ogni azione offensiva dei rossoneri, con suggerimenti ai terzini e agli attaccanti. L'errore di posizionamento in occasione del gol, tuttavia resta imperdonabile per un giocatore e un capitano della sua esperienza.
Spinge poco, difende a fasi alterne. Non certo la sua miglior partita in un Milan a tratti irriconoscibile.
Probabilmente il migliore dei suoi, nonostante la distrazione in occasione del gol di Iemmello e quella palla che non può e non deve passare nella sua area di competenza.
Al contrario delle ultime uscite riesce a mettere in mezzo all'area una mole di palloni non indifferente, tutti puntualmente mancati dai propri compagni. Dietro, come in occasione del gol o del retropassaggio horror per Donnarumma, siamo ai limiti del comico.
Prova a illuminare e a creare, subito dialogando con Borini e Bonaventura, ma non è assistito dai compagni in fase offensiva e ne paga le odierne disastrose conseguenze.
È evidentemente fuori forma dalla gara contro la Juventus, ma non ha sostituti all'altezza e deve giocare obbligatoriamente. Prova timidamente a farsi vedere in zona offensiva, ma con poca convinzione, come per nulla convincente è il dialogo di gioco coi compagni. Da rivedere subito, meglio se dopo un po' di riposo in vista finale di Coppa Italia.
Entra col giusto brio e per poco non si rende subito protagonista nell'azione del potenziale pari. Il Milan oggi non c'è e se ne accorge presto, svanendo lentamente dal campo.
Entra per far reagire i suoi, riesce solo a prendere un inutile giallo tra smettendo più nervosismo che altro.
A suo favore quella traversa che ancora oggi grida vendetta e che avrebbe certamente modificato la sua valutazione. Nel mezzo una gara nella quale non punge, non incide, non costruisce se non rendendosi protagonista di una futile a fine partita a vantaggio dei soli avversari.
Ha a disposizione il tempo sufficiente per rendersi pericoloso, tocca il suo primo pallone dopo 20' dall'ingresso in campo. Gara nettamente insufficiente, ma mai come oggi è mancata l'assistenza dei compagni.
In fondo ci prova anche, ma senza la canonica cattiveria che lo contraddistingue. Erge Puggioni a estremo difensore di giornata scaraventandogli da due passi la palla sui guantoni e manca totalmente il dialogo coi compagni di reparto.
L'occasione ce l'ha, dall'avversario apparentemente agevole, al sistema di gioco dei suoi, formalizzato per la sua vena offensiva (?). Spreca tutto, San Siro lo grazia dai fischi, come Gattuso, ma la pazienza è al limite.
Parte bene, con ottime percussioni offensive e un cross che avrebbe potuto cambiare le sorti del match. cala alla lunga diventando più un peso che un aiuto alla manovra. Fino al cambio, inevitabile.
Benevento è la sua bestia nera, ma un punto in 2 gare e tre gol subiti da una squadra con quei numeri non è ammissibile in nessun caso, figurarsi quando il mondo intero ti chiede di tornare alla vittoria dopo 4 punti sugli ultimi 15 disponibili. Rimandato senza attenuanti.
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