Mai veramente impegnato nel primo tempo, ripara a un'uscita sbagliata con un gran guizzo nel secondo. Quando tutto sembra andare verso l'imbattibilità, compare la testa di Maccarone: non è incolpevole, ma neanche condannabile.
Mai veramente impegnato nel primo tempo, ripara a un'uscita sbagliata con un gran guizzo nel secondo. Quando tutto sembra andare verso l'imbattibilità, compare la testa di Maccarone: non è incolpevole, ma neanche condannabile.
Nella difesa emiliana il meno peggio: vero è che si perde Krunic, che grazia lui e il Sassuolo, ma per il resto svetta ed è attento.
A metà primo tempo prova a salire: Laurini lo ferma senza problemi, lui torna indietro con la coda tra le gambe. In difesa non va meglio: troppi falli (e a fine primo tempo rischia pure il rosso) e poca sostanza. Sul gusto, lasciamo intendere.
Il vecchio capitano, quello che tutti aspettavano l'anno scorso per il suo essere indiscutibile rigorista, è da rimandare: impreciso, ritardatario, addormentatissimo sul gol di Maccarone.
Poche sgroppate, tante incertezze, un giallo evitabile: un pomeriggio da dimenticare.
Non era stato al meglio in settimana causa febbre, ma gioca la solita partita di quantità. Non è un pomeriggio facile per la sua squadra ma lui la tiene a galla, soprattutto nel primo tempo. Cala nella ripresa e viene sostituito.
Di Francesco gli chiede di portare un po' di entusiasmo al tristissimo tridente del Sassuolo: lui ci riesce, in parte, quando ormai è troppo tardi.
Il capitano rientra nell'esclusivo club dei meno peggio: fa quello che può in mezzo al campo, ma regge per un tempo e poi sprofonda.
Fra i meno peggio c'è anche lui, l'ex Reggina che normalmente sgroppa e s'inserisce e che oggi non gioca granché bene: fin quando tiene, copre e limita i danni, poi si chiude a riccio e si nasconde.
Fino alla sua sostituzione è il più attivo dell'attacco del Sassuolo. E, per capirci, gioca molto spesso in appoggio a Vrsaljko in difesa. Nella giornataccia dei suoi lui, al contrario di Defrel e Floro Flores, almeno corre e suda la maglia.
Anche lui è chiamato a dare più Brio a una squadra che non trova la quadra: entra, prova un tiro dalla distanza che fa spaventare Skorupski, poi qualche iniziativa che si perde nel nulla. Ma, almeno, il cuore c'è.
Si sta, come d'autunno, Defrel là davanti. Non gli arrivano troppi palloni ma lui nemmeno si preoccupa di procurarseli. L'imbarazzo raggiunge l'acme quando Maccarone gli sbuca dietro per segnare e lui nemmeno se ne accorge.
Sassuolo assente ingiustificato dal campo, sconfitto in Serie A dopo 11 partite: è il primo stop di quest'anno. Ci può stare, beninteso, ma se fosse arrivato con un po' di lotta in più sarebbe stato sicuramente digerito meglio.
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