Poche colpe sulla sassata di Higuain, nessuna sul raddoppio dell'argentino. Il Napoli non tira quasi mai, anche se qualche brivido lo crea, è chiamato in causa solo nel finale, a negare il tris allo scatenato Pipita.
Poche colpe sulla sassata di Higuain, nessuna sul raddoppio dell'argentino. Il Napoli non tira quasi mai, anche se qualche brivido lo crea, è chiamato in causa solo nel finale, a negare il tris allo scatenato Pipita.
Poche colpe sulla sassata di Higuain, nessuna sul raddoppio dell'argentino. Il Napoli non tira quasi mai, anche se qualche brivido lo crea, è chiamato in causa solo nel finale, a negare il tris allo scatenato Pipita.
Non ha particolari demeriti, ma ha un approccio troppo soft. Perde diversi contrasti, non riesce a incidere e nella metà campo offensiva è praticamente nullo.
Nel primo tempo è il migliore dietro, sbroglia un paio di situazioni scabrose in contumacia Murillo. Nella ripresa si fa uccellare da Higuain, perde lo stesso Pipita in altre due occasioni; nel finale va vicino al riscatto, Reina e il palo gli dicono di no.
Disastroso per due volte nell'azione del primo gol, è colpevole anche in occasione del raddoppio. Non bastano un paio di buone chiusure a raddrizzare una serata storta, nel corso della quale commette anche altri errori.
Inadeguato al livello del match. Non doveva essere schierato contro esterni che fanno dell'intelligenza più che della semplice rapidità la loro forza: ne combina una dopo l'altra, sempre fuori posizione, fino all'intervento scriteriato che costa il doppio giallo.
Entra al posto di Icardi, rilevando il ruolo che era stato di Nagatomo. Tutta un'altra storia, il brasiliano avrebbe meritato una chance dall'inizio al posto del disastroso ex Cesena. Prezioso nell'arrembaggio finale.
Prestazione di grande voglia, sacrificio, leadership. Pressa a tutto campo, taglia e cuce, va al tiro, si fa trovare dai compagni e apre il gioco per gli esterni. Il migliore della mediana nerazzurra.
Dopo un buon inizio, quando va anche al tiro sfiorando la traversa, si lascia prendere dal nervosismo, si innervosisce e cala sensibilmente. Mancini lo leva per tentare la carta Biabiany.
La manovra nerazzurra è farraginosa anche per colpa sua. Con il pallone tra i piedi non sa mai che fare, non riesce a liberarsi dal pressing e rallenta tutte le azione. E in fase di copertura non è efficace come al solito.
Tanta voglia, grande corsa, pochissima lucidità. Cicca clamorosamente la conclusione da dentro l'area al 40': un suo gol, sull'1-0 e 11 contro 11, avrebbe cambiato le sorti del match. Non bastano due-tre belle cavalcate per rivalutarne la prestazione.
Tanta voglia, grande corsa, pochissima lucidità. Cicca clamorosamente la conclusione da dentro l'area al 40': un suo gol, sull'1-0 e 11 contro 11, avrebbe cambiato le sorti del match. Non bastano due-tre belle cavalcate per rivalutarne la prestazione.
Entra e il Napoli raddoppia. Non una buona situazione per mettersi in mostra, ma dopo qualche minuto inizia a carburare e nel finale dà il suo contributo all'assalto all'arma bianca dei nerazzurri.
Entra e il Napoli raddoppia. Non una buona situazione per mettersi in mostra, ma dopo qualche minuto inizia a carburare e nel finale dà il suo contributo all'assalto all'arma bianca dei nerazzurri.
Entra e il Napoli raddoppia. Non una buona situazione per mettersi in mostra, ma dopo qualche minuto inizia a carburare e nel finale dà il suo contributo all'assalto all'arma bianca dei nerazzurri.
Impalpabile. Un tempo in campo, i centrali del Napoli lo fanno letteralmente a pezzi. Lui però è troppo timido: non battaglia sui palloni alti, non scatta allungando la squadra, non protegge palla per far salire i suoi. In uno schieramento del genere è inutile.
Un grande stacco a centro area, per dire a Mancini che c'è e che non sarebbe dovuto restare in panchina tanto a lungo. Le sue speranze si infrangono sul palo.
Un grande stacco a centro area, per dire a Mancini che c'è e che non sarebbe dovuto restare in panchina tanto a lungo. Le sue speranze si infrangono sul palo.
Un grande stacco a centro area, per dire a Mancini che c'è e che non sarebbe dovuto restare in panchina tanto a lungo. Le sue speranze si infrangono sul palo.
Inizio timido, ma poi cresce e si dimostra l'uomo più in forma dell'Inter. Tanta qualità al servizio della squadra, un gol, alcuni ottimi suggerimenti per i compagni e un lavoro - non semplice - come unica punta per lunghi tratti del match.
Sbaglia la formazione iniziale. Troppo solo Icardi, che non è centravanti da 4-3-3, mal riposta la fiducia in Nagatomo, inadeguato a questi livelli; fatica a trovare rimedi dopo l'espulsione, ma la squadra nel finale dà buoni segnali.
Sbaglia la formazione iniziale. Troppo solo Icardi, che non è centravanti da 4-3-3, mal riposta la fiducia in Nagatomo, inadeguato a questi livelli; fatica a trovare rimedi dopo l'espulsione, ma la squadra nel finale dà buoni segnali.
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