Chiude il primo tempo con un paio di interventi decisivi. Nella ripresa regge l'onda d'urto giallorosso: in un'azione para quattro tiri, tra i quali anche un quasi autogol di Murillo.
Chiude il primo tempo con un paio di interventi decisivi. Nella ripresa regge l'onda d'urto giallorosso: in un'azione para quattro tiri, tra i quali anche un quasi autogol di Murillo.
Ripescato tra la sorpresa generale provoca lo sguardo stranito di molti tifosi nerazzurri. Lui ripaga salvando un quasi gol nel primo tempo e, dopo le sbandate iniziali, garantendo un'ottima copertura laterale.
Ripescato tra la sorpresa generale provoca lo sguardo stranito di molti tifosi nerazzurri. Lui ripaga salvando un quasi gol nel primo tempo e, dopo le sbandate iniziali, garantendo un'ottima copertura laterale.
Come contro il Bologna mette tranquillità nel reparto difensivo nerazzurro. Anche quando commette una sbavatura su Dzeko riesce a rimediare immediatamente con una sicurezza esemplare.
Con Miranda compone una coppia perfettamente assortita. Puntuale negli anticipi, duro quanto basta. Tenta anche l'incursione offensiva con una bomba non troppo precisa.
Altra sorpresissima sulla fascia interista. L'inizio non sembra promuovere la scelta di Mancini poi, svampite le folate offensive dei corridori della Roma, Nagatomo sale in cattedra, prende le misure sia a Gervinho che a Salah, si propone in avanti. D'altri tempi.
Il Brozo si sta riprendendo il posto da titolare fisso. Elegante, presente, con grande personalità. Sfiora il gol in mezza rovesciata e garantisce un punto di riferimento affidabile dalla metà campo in su.
Il Brozo si sta riprendendo il posto da titolare fisso. Elegante, presente, con grande personalità. Sfiora il gol in mezza rovesciata e garantisce un punto di riferimento affidabile dalla metà campo in su.
Una ne fa, due ne distrugge. Capitano frettoloso e pasticcione. Ha le potenzialità per far male ma non le sfrutta: tira quando c'è Ljajic libero sulla sinistra, perde palle in una posizione di campo nevralgica favorendo le ripartenze avversarie. Certi errori si pagano.
La bocciatura era nell'aria e dopo la prova opaca contro il Bologna era arrivata la panchina. L'infortunio di Medel ha permesso a Mancini di constatare che davanti alla difesa Kondo non ci deve stare. Tanti appoggi sbagliati che hanno fruttato pericolose ripartenze avversarie.
Si capisce perché Mancini non ne possa fare a meno. Imprescindibile per garantire l'equilibrio a centrocampo. Poi se si rivela anche goleador e match winner diventa davvero insostituibile.
Con quella capacità di corsa dà l'impressione di uno pronto a fare il bello e il cattivo tempo. Pecca al momento dell'ultimo passaggio come testimonia l'azione che a fine partita avrebbe potuto porre fine all'incontro.
Non è un centravanti e soffre moltissimo quella posizione. Fa le cose migliori quando arretra per poter entrare maggiormente nel cuore della manovra interista. Il gol nasce da una sua iniziativa.
Quando entra sa che dovrà lottare su ogni pallone, cercare di prendere il maggior numero possibile di falli. Lo fa con la solita dedizione; non fosse stato per la poca lucidità di Perisic avrebbe anche potuto festeggiare con un gol.
Fa tanto lavoro sporco ma, al tempo stesso, molto utile. Resta in campo per tutta la durata dell'incontro e sta iniziando a diventare una pedina importante per il reparto offensivo nerazzurro.
Fa tanto lavoro sporco ma, al tempo stesso, molto utile. Resta in campo per tutta la durata dell'incontro e sta iniziando a diventare una pedina importante per il reparto offensivo nerazzurro.
D'Ambrosio e Nagatomo dal primo minuto sono state scelte azzardate ma decisamente indovinate. Continua a non convincere l'utilizzo di Jovetic al centro dell'attacco: l'Inter ha vinto quando il numero 10 è andato a cercarsi la palla più dietro.
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.