Non sfigura nelle rare volte in cui viene chiamato in causa.
Non sfigura nelle rare volte in cui viene chiamato in causa.
Dopo una partenza a razzo, nel corso della quale domina la fascia sinistra come fatto in molte altre occasioni in questa stagione, rallenta, complice anche la parallela crescita di Ciofani, incaricato della sua marcatura.
Il migliore dei viola. Da vero capitano è l'ultimo a mollare in una stagione in cui tutti i suoi compagni sembrano essersi arresi, e anche oggi domina nella sua area annullando un volenteroso Ciofani.
Qualche sbandata nel primo tempo sulla marcatura di Kragl, ma nel complesso, come il resto della retroguardia viola, si dimostra affidabile nel contenere un Frosinone mai domo.
Come Roncaglia, non è esente da piccole sbandate, ma complessivamente, grazie anche alla guida di Gonzalo Rodriguez, si dimostra un efficiente tassello della linea difensiva viola.
Le migliori cose sul piano del gioco in una partita tatticamente disastrosa la Fiorentina le fa a centrocampo, grazie a lui e Vecino che tornano ad alzare il livello delle rispettive prestazioni. Più carente del solito, però, in fase di interdizione.
L'imprecisione di tiro è uno dei suoi più grandi limiti, e oggi lo ribadisce: il doppio errore a pochi metri da Leali alla fine del primo tempo, infatti, è alla fine decisivo per la mancata vittoria dei viola. Nel complesso pecca in lucidità e brillantezza.
L'imprecisione di tiro è uno dei suoi più grandi limiti, e oggi lo ribadisce: il doppio errore a pochi metri da Leali alla fine del primo tempo, infatti, è alla fine decisivo per la mancata vittoria dei viola. Nel complesso pecca in lucidità e brillantezza.
Come se in realtà esistessero due Ilicic completamente diversi, torna a vestire la maschera di quello di stagione scorsa. Impreciso nel passaggio, indolente nell'attitudine, svogliato in ogni suo gesto, costringe di fatto la Fiorentina a giocare in dieci tutta la partita.
Dopo alcune prestazioni negative torna al livello sul quale si era assestato nella prima parte del campionato. È l'ultimo a smettere di correre ed è anche quello ad andare più vicino al gol, evitato però da un miracoloso Leali.
Trascorre praticamente nascondendosi la prima parte del match. Quando poi si fa vedere è solo per mettere insieme un dribbling sbagliato dopo l'altro e per palesare una scarsa condizione, nonostante la chiamata in Nazionale.
Ennesima partita di questo girone di ritorno ricca di errori sotto porta e movimenti sbagliati e povera di quella straripante aggressività nei pressi della porta avversaria che lo avevano contraddistinto nei primi mesi di campionato.
Paulo Sousa prova ancora a giocare la carta di una sua entrata nel finale per cambiare la partita, ma oggi la Fiorentina non c'è proprio e gli spunti solitari dell'argentino non bastano per evitarle il pareggio.
Entra al posto di un Bernardeschi quantomai spento, e ha così vita facile nel fare relativamente meglio. Frizzante nello stretto, resta l'unico tra i viola a poter creare pericolosità da una situazione di uno contro uno.
Dopo le sperimentazioni delle ultime settimane torna sui suoi passi riproponendo l'undici titolare di inizio stagione. La differenza però è abissale, a causa di alcuni giocatori, Ilicic su tutti, palesemente fuori forma e di conseguenza inschierabili.
Dopo le sperimentazioni delle ultime settimane torna sui suoi passi riproponendo l'undici titolare di inizio stagione. La differenza però è abissale, a causa di alcuni giocatori, Ilicic su tutti, palesemente fuori forma e di conseguenza inschierabili.
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