Non ha colpe sul gol di Gilardino, ma è fondamentale quando Astori, con la testa ancora ai festeggiamenti di Capodanno cerca di fare gol nella sua porta.
Non ha colpe sul gol di Gilardino, ma è fondamentale quando Astori, con la testa ancora ai festeggiamenti di Capodanno cerca di fare gol nella sua porta.
Col rinnovo di contratto è tornato anche l'impetuoso Alonso di inizio stagione. Spinge a tutta fascia distruggendo le resistenze di Struna, ed è il padrone assoluto della zona sinistra del campo, dalla quale però proviene anche il gol del Palermo.
Nel complesso fa la sua solita buona prestazione, ma è imperdonabile l'errore sul gol di Gilardino, che viene lasciato battere a rete di testa senza nessun ostacolo.
Per la prima volta in stagione è lui il migliore del terzetto arretrato dei viola. Astori e Gonzalo hanno i loro rispettivi momenti di sbandamento, mentre lui, inaspettatamente, conclude la partita senza imperfezioni e colpi di testa.
Sousa lo manda in campo rinunciando alla corsa di Bernardeschi per blindare il risultato, e lui fa il suo compito diligentemente, nonostante la consueta assenza di spinta propulsiva.
Ha un solo istante di disattenzione, quando a metà ripresa rischia di mettere la palla nella sua porta e riaprire la partita, ma per sua fortuna Tatarusanu salva il risultato e la sua prestazione.
Ha un solo istante di disattenzione, quando a metà ripresa rischia di mettere la palla nella sua porta e riaprire la partita, ma per sua fortuna Tatarusanu salva il risultato e la sua prestazione.
Ha un solo istante di disattenzione, quando a metà ripresa rischia di mettere la palla nella sua porta e riaprire la partita, ma per sua fortuna Tatarusanu salva il risultato e la sua prestazione.
Il Palermo non riesce a superare il centrocampo e il merito è soprattutto suo: recupera 12 palloni e conclude una grande partita come schermo davanti alla difesa, anche se è meno proficuo del solito in fase di costruzione.
Rinizia il 2016 così come aveva concluso il 2015, con una prestazione di livello assoluto che rende il suo rendimento complessivo in questa stagione superiore forse anche a quello della sua prima stagione in viola.
Come lo scorso anno, è implacabile nel suo ritorno al Barbera. Sblocca la gara con un'azione personale impreziosita da un tunnel e raddoppia con una bellissima conclusione da fuori. Esce tra gli applausi di tutto il pubblico, altro traguardo di una stagione eccezionale.
L'ennesima partita che finisce lasciando nell'osservatore una domanda "ma quanto corre Vecino?".
Al rientro dopo l'infortunio, dimostra di essere tornato in forma subito alla prima occasione. Non è esente da colpe in occasione del gol di Gilardino, ma è bravissimo a scattare sul filo del fuorigioco e a chiudere la partita nei minuti di recupero.
A differenza delle sue ultime uscite, gioca una partita poco propositiva, senza la consueta lucidità dalla trequarti di campo in poi. Dietro, però, contiene più che bene un osso duro come Lazaar. Il giallo rimediato gli costerà la partita contro la Lazio.
Non certo una delle sue migliori prestazioni in maglia viola. A inizio gara sbaglia il facile gol del vantaggio, e in generale non riesce mai a pungere come suo solito. Riesce comunque a prendere bonus servendo l'assist per il 2-0 di Ilicic.
Sceglie tutti i fedelissimi, fa amministrare il pallone quando è necessario addormentare la partita e si copre quando è necessario coprirsi. Altra prova impeccabile di un allenatore che non smette di stupire il calcio italiano.
Sceglie tutti i fedelissimi, fa amministrare il pallone quando è necessario addormentare la partita e si copre quando è necessario coprirsi. Altra prova impeccabile di un allenatore che non smette di stupire il calcio italiano.
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