In una delle partite più complicate del campionato, è impegnato molto raramente. Nulla può sull'autorete beffarda di Toloi. Per il resto, ordinaria e ordinata amministrazione.
In una delle partite più complicate del campionato, è impegnato molto raramente. Nulla può sull'autorete beffarda di Toloi. Per il resto, ordinaria e ordinata amministrazione.
Trentasei anni, da trenta con la maglia dell'Atalanta, gioca una ventina di minuti d'esperienza subentrando al giovane Conti (il nuovo Bellini?).
Trentasei anni, da trenta con la maglia dell'Atalanta, gioca una ventina di minuti d'esperienza subentrando al giovane Conti (il nuovo Bellini?).
Nonostante si trovi contro attaccanti di calibro pesante, non si scompone e gioca una buona partita, con poche sbavature, chiudendo bene gli spazi.
La sua terza presenza in Serie A non comincia benissimo (si perde Ljajic dopo pochi minuti) ma poi cambia faccia: tante chiusure precise, propositivo in attacco. Una promessa da mantenere.
Corre sulla fascia avanti e indietro senza fermarsi mai, e anche quando il tempo sta per scadere ha la forza per l'ultimo affondo. Il gol del vantaggio nasce da una sua azione personale. Vince sistematicamente i duelli con D'Ambrosio.
Corre sulla fascia avanti e indietro senza fermarsi mai, e anche quando il tempo sta per scadere ha la forza per l'ultimo affondo. Il gol del vantaggio nasce da una sua azione personale. Vince sistematicamente i duelli con D'Ambrosio.
Non benissimo ad inizio partita, poi prende le misure agli attaccanti interisti e dalle sue parti lascia poco spazio. Importante l'apporto nelle difficili fasi finali della partita.
L'autorete gli scompagina la fine del primo tempo, chiuso con eccessivi patemi d'animo. Migliora nella ripresa, ma l'errore pesa, e non poco.
Una partita tosta che avrebbe potuto bagnare con il gol: il senso estetico e l'uscita di Handanovic gli fermano l'urlo in gola. Ma nel finale è fondamentale in fase di rottura della manovra avversaria.
Una partita tosta che avrebbe potuto bagnare con il gol: il senso estetico e l'uscita di Handanovic gli fermano l'urlo in gola. Ma nel finale è fondamentale in fase di rottura della manovra avversaria.
Una partita saliscendi: bene all'inizio, cala nella fase centrale, si riprende alla grande nel finale. Gestisce tanti palloni e guida benissimo la manovra. Il giovane olandese è sempre più un elemento fondamentale per la squadra di Reja.
Una partita saliscendi: bene all'inizio, cala nella fase centrale, si riprende alla grande nel finale. Gestisce tanti palloni e guida benissimo la manovra. Il giovane olandese è sempre più un elemento fondamentale per la squadra di Reja.
La continuità del Papu di quest'anno è probabilmente pari solo all'ultimo anno a Catania: sempre nel vivo dell'azione, parte tutto dai suoi piedi. Si mette la squadra in spalla e crea, facendo venire il mal di testa a D'Ambrosio.
La continuità del Papu di quest'anno è probabilmente pari solo all'ultimo anno a Catania: sempre nel vivo dell'azione, parte tutto dai suoi piedi. Si mette la squadra in spalla e crea, facendo venire il mal di testa a D'Ambrosio.
Gioca in una zona di campo complicata, ma riesce a destreggiarsi al meglio in mezzo alla maggiore qualità degli avversari. Corre tantissimo e da tutto. Esce per far posto a Migliaccio.
Reja lascia in panchina Denis per il giovane Monachello: lui gioca una buona gara, mette in difficoltà Handanovic, si sacrifica per la squadra. Peccato per quell'occasione sprecata che poteva diventare il gol dei tre punti.
Chi l'avrebbe mai detto che alla fine della partita la nerazzurra con qualcosa da recriminare sarebbe stata l'Atalanta? Partita giocata senza alcun timore reverenziale, a testa alta. E se non ci fosse stato Handanovic...
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.