Parte con una bella parata, poi subisce 4 gol e in quello di Benassi ha qualche responsabilità. Poi salva su Boye ed evita un passivo più pesante.
Parte con una bella parata, poi subisce 4 gol e in quello di Benassi ha qualche responsabilità. Poi salva su Boye ed evita un passivo più pesante.
Iago Falque significa mal di testa: gli va via con troppa facilità e non legge nemmeno gli inserimenti dei centrocampisti. Eppure era partito benino.
Messo a guidare il terzetto difensivo, si ritrova due compagni da incubo: lui non riesce a trascinarli e sprofonda con loro.
Messo a guidare il terzetto difensivo, si ritrova due compagni da incubo: lui non riesce a trascinarli e sprofonda con loro.
Messo a guidare il terzetto difensivo, si ritrova due compagni da incubo: lui non riesce a trascinarli e sprofonda con loro.
Attacca bene la fascia destra, mettendo spesso e volentieri in difficoltà Barreca. Soffre troppo, però, le iniziative offensive del Toro.
Attacca bene la fascia destra, mettendo spesso e volentieri in difficoltà Barreca. Soffre troppo, però, le iniziative offensive del Toro.
Titolare per la prima volta con De Zerbi, è autore di una prestazione che di certo non lo aiuta a soddisfare il tecnico: Ljajic, dal suo lato, fa ciò che vuole e spesso e volentieri sbaglia il tempo degli interventi.
Titolare per la prima volta con De Zerbi, è autore di una prestazione che di certo non lo aiuta a soddisfare il tecnico: Ljajic, dal suo lato, fa ciò che vuole e spesso e volentieri sbaglia il tempo degli interventi.
Entra a cose fatte, impensierisce Hart con un colpo di testa e poco altro: in un quarto d'ora serviva solo pensare a non prendere un'imbarcata ancora maggiore.
Entra a cose fatte, impensierisce Hart con un colpo di testa e poco altro: in un quarto d'ora serviva solo pensare a non prendere un'imbarcata ancora maggiore.
Efficace e pericoloso in fase offensiva, dove appoggia bene i compagni; disattento e impreciso dietro, dove sbaglia un po' troppo.
Sperava che il suo gol potesse preludere a una serata di festa, invece il Palermo si spegne, come anche lui e come i riflettori. La traversa nel finale non giustifica un voto maggiore, viste le tante imprecisioni.
Sperava che il suo gol potesse preludere a una serata di festa, invece il Palermo si spegne, come anche lui e come i riflettori. La traversa nel finale non giustifica un voto maggiore, viste le tante imprecisioni.
Entra e dà anche un minimo di vivacità, ma poi s'intestardisce troppo spesso in giocate personali che non portano a nulla di buono.
Si muove tanto, regala un bell'assist a Chochev, talvolta però si perde nella sua frenesia: ottima se la squadra gira come si deve, inutile in partite come quella di oggi.
Dopo 40 secondi compie un grave errore e per poco non compromette una partita che, di lì a poco, scivola via lo stesso. Alterna buone giocate a errori madornali.
Dopo 40 secondi compie un grave errore e per poco non compromette una partita che, di lì a poco, scivola via lo stesso. Alterna buone giocate a errori madornali.
Grave l'errore sottoporta nel secondo tempo, ma dà forza all'attacco e cerca di essere partecipe. Alla fine, però, contano i gol e oggi non ne fa.
L'onda granata lo travolge e sembra incapace di trovare le giuste contromisure. L'infortunio di Bentivegna giustifica il tutto? Improbabile.
Incolpevole sul gol, salva su Aleesami nel primo tempo. Nella ripresa tutto facile: tiri centrali o fuori misura. Un rientro soft dopo le fatiche patite in nazionale.
Una partita attenta e senza imprecisioni, con un paio di falli a centrocampo che potevano costargli caro: se l'è cavata.
Sta ritornando il Castan che conoscevamo: puntuale negli anticipi, presente nell'uno contro uno e attento nel seguire gli avversari. Un paio di sbavature nella ripresa, ma sul 4-1 si possono giustificare.
De Silvestri si troverà davanti un avversario sempre più credibile per il ruolo di terzino: ottime cose in avanti, tampona come può su Aleesami in difesa.
Rispoli lo infila spesso, anche troppo: gli prende un po' le misure nella ripresa, ma resta una prestazione scialba e incolore.
Rispoli lo infila spesso, anche troppo: gli prende un po' le misure nella ripresa, ma resta una prestazione scialba e incolore.
Eccolo il Valdifiori che si era perso: a dirigere un'orchestra che suona uno spartito a memoria. Pulito, essenziale ed efficace.
Sa che deve convincere Mihajlovic che in passato lo ha pungolato: lo fa con una prestazione di sostanza e belle giocate. Ad inizio ripresa trova anche il gol, arrivando puntuale all'appuntamento col cross di Iago Falque.
Ormai è una certezza, segna anche un gol fondamentale, ma prima si era perso Chochev in occasione del gol e aveva sbagliato a tu per tu con Posavec una grande occasione.
Entra con la solita verve e il solito atletismo, utile per tamponare i tentativi disperati del Palermo nel finale.
Entra con la solita verve e il solito atletismo, utile per tamponare i tentativi disperati del Palermo nel finale.
Non segna il gol dell'ex, un classico di solito. Di contro, la sua prestazione è solida, al servizio della squadra e piena di tante belle giocate e tanto impegno.
Non segna il gol dell'ex, un classico di solito. Di contro, la sua prestazione è solida, al servizio della squadra e piena di tante belle giocate e tanto impegno.
Tre assist in stagione: è già un record per lui. Tante cose buone, tanti dribbling riusciti e buona tempistica negli inserimenti (al netto dei centimetri, visto il gol annullato per fuorigioco).
Due gol magnifici: esecuzione precisa e potente la prima, più di giustezza e tecnica la seconda. Esce al 55' per rifiatare un po', ma in meno di un'ora ha fatto ammattire i difensori avversari.
Entra a partita ormai chiusa, prova un paio di giocate, alcune gli riescono. Altre meno, fin quando prende anche un giallo.
Il Toro ne fa 4, adesso è 4°: secondo attacco in campionato e tantissime cose buone. Sinisa fa sognare il popolo granata.