Essere chiamati la mattina del big match di giornata a sostituire un certo Donnarumma non deve essere semplice, ma il rumeno fa di tutto per farlo rimpiangere con interventi assolutamente rivedibili, su tutti l'uscita che spiana la strada al gol di Dzeko per l'1-1.
- Ibrahimovic 2’
- Dzeko 14’
- Saelemaekers 47’
- Veretout rig 71’
- Ibrahimovic rig 79’
- Kumbulla 84’
Essere chiamati la mattina del big match di giornata a sostituire un certo Donnarumma non deve essere semplice, ma il rumeno fa di tutto per farlo rimpiangere con interventi assolutamente rivedibili, su tutti l'uscita che spiana la strada al gol di Dzeko per l'1-1.
Nel primo tempo soffre la frizzantezza di Spinazzola, poi gli mette la museruola e gioca una ripresa da campione vero, bloccando Mkhitaryan e compagnia lì dietro e proponendosi spesso davanti.
Dietro fatica a mettersi in ritmo e viene beffato dal buco di Tatarusanu, permettendo a Dzeko di saltargli in testa. Fatica a riprendersi e all'ultima azione butta alle ortiche la palla che poteva significare vittoria.
Dietro fatica a mettersi in ritmo e viene beffato dal buco di Tatarusanu, permettendo a Dzeko di saltargli in testa. Fatica a riprendersi e all'ultima azione butta alle ortiche la palla che poteva significare vittoria.
Anello forte di una difesa che spesso sbanda: imposta con tranquillità, colpisce un palo e giganteggia dietro. Perde mezzo punto per la poca reattività che permette a Kumbulla di timbrare il gol del 3-3.
Al contrario di Calabria, gioca un primo tempo di buon ritmo e discreta continuità, anche se mai con troppa lucidità. Nel secondo tempo soffre e si innervosisce, radendo al suolo Veretout per il classico cartellino "arancione".
Entra per rinforzare il centrocampo e continuare a confermarsi come alternativa importante per Pioli, che non a caso lo sceglie al posto di Brahim Diaz.
Entra per rinforzare il centrocampo e continuare a confermarsi come alternativa importante per Pioli, che non a caso lo sceglie al posto di Brahim Diaz.
Compensa la pochezza di Bennacer con la sua solità caparbietà. Tosto e difficile da spostare, crea poco in fase di impostazione. Va vicino al gol del 4-3 ma colpisce Mirante da corner.
Pochi giorni fa lasciava Milanello in stampelle, e invece oggi scorazza per il campo bombardando la porta di Mirante e velocizzando la manovra rossonera. Capisce il momento di difficoltà di Giacomelli e porta a casa un rigore dubbio, ma pesantissimo.
Entra per Leao e non riesce minimamente a essere alla sua altezza. Qualche duello rusticano a centrocampo e un colpevole ritardo (anche per colpa del liscio di Ibra) su Kumbulla in occasione del gol che decide la partita.
Non regge il confronto con Pellegrini e sprofonda inesorabilmente nelle sabbie mobili giallorosse, fino a commettere il rigore del 2-2. Ok, il contatto lo subisce, ma lo vende male. Sfortunato in una partita comunque non convincente.
Non regge il confronto con Pellegrini e sprofonda inesorabilmente nelle sabbie mobili giallorosse, fino a commettere il rigore del 2-2. Ok, il contatto lo subisce, ma lo vende male. Sfortunato in una partita comunque non convincente.
Non regge il confronto con Pellegrini e sprofonda inesorabilmente nelle sabbie mobili giallorosse, fino a commettere il rigore del 2-2. Ok, il contatto lo subisce, ma lo vende male. Sfortunato in una partita comunque non convincente.
Continua a ripagare la fiducia di Pioli con prestazioni sempre dannatamente utili. Ordinato nel primo tempo, ha la grande capacità di farsi trovare al posto giusto e al momento giusto in occasione del 2-1.
Ancora una doppietta per lui, la terza stagionale. Nel primo gol ringrazia la ditta Kumbulla-Mirante, mentre sul secondo l'arbitro Giacomelli che gli regala un giro dal dischetto. Vanifica una prestazione ottima svirgolando il pallone che porta al 3-3 di Kumbulla e che costringe il Milan alla prima non-vittoria stagionale.
Ormai è la certezza dell'out di sinistra del Milan. Pronti-via si accentra e illumina per Ibra. Nel secondo tempo dèjà-vu: svernicia Karsdorp e serve a Saelemaekers il gol del 2-1. Due assist e tante giocate lo rendono probabilmente il migliore in campo di stasera. Per Rebic non sarà facile riprendersi il posto.
Fallisce la prova del nove, e può recriminare con i suoi per qualche occasione di troppo sciupata sul 2-1.
Dopo due minuti, tradito da Kumbulla, si fa trovare a metà strada da Ibrahimovic che lo beffa praticamente solo con lo stop. Macchia che prova a cancellare disinnescando Calhanoglu e Romagnoli. Guadagna la sufficienza piena opponendosi a Kessié al 90'.
Dopo due minuti, tradito da Kumbulla, si fa trovare a metà strada da Ibrahimovic che lo beffa praticamente solo con lo stop. Macchia che prova a cancellare disinnescando Calhanoglu e Romagnoli. Guadagna la sufficienza piena opponendosi a Kessié al 90'.
Non entra benissimo in clima gara, facendosi saltare spesso da Theo Hernandez. Per sua fortuna Ibanez gli copre bene le spalle.
Passeggia sulle difficoltà di Calabria nel primo tempo, ma quando il terzino destro rossonero alza i toni, il 37 giallorosso si rimpicciolisce e smette di spingere, aiutanto anche poco da Mkhitaryan su quel versante.
E' la scelta di Fonseca che varia la formazione tipo. Si dimostra subito meno "difensore" di Santon, soffrendo in maniera allucinante la spinta di Rafael Leao. Davanti prova a proporsi ma è poca roba. Bocciato.
E' la scelta di Fonseca che varia la formazione tipo. Si dimostra subito meno "difensore" di Santon, soffrendo in maniera allucinante la spinta di Rafael Leao. Davanti prova a proporsi ma è poca roba. Bocciato.
Partita da centrale difensivo condotta con sicurezza quasi totale, ma nel momento più delicato del match compie un intervento scomposto quanto scellerato su Calhanoglu, invitando a nozze l'arbitro per compensare l'errore precedente. Rigore sanguinoso che complica la vita ai suoi.
La sua partita è un ottovolante. Dirottato sul centrodestra ci mette un po' a prendere le misure, soffrendo i mancati raddoppi su Leao. Quando esce il portoghese lui cresce molto e diventa il più solido della retroguardia.
La sua partita è un ottovolante. Dirottato sul centrodestra ci mette un po' a prendere le misure, soffrendo i mancati raddoppi su Leao. Quando esce il portoghese lui cresce molto e diventa il più solido della retroguardia.
Croce e delizia di Fonseca, l'ex Verona è praticamente imbarazzante sul pallone di Leao che diventa 1-0 per il Milan. Soffre molto l'intraprendenza di Saelemaekers e soci. Emerge dallo sprofondo deviando in rete il pallone del definitivo pareggio, per il suo secondo gol consecutivo dopo quello in Europa League.
Parte con ottimo sprint dettando i ritmi a centrocampo e cercando il dialogo con il reparto avanzato. Suo l'assist da corner (con l'aiuto di Tatarusanu); purtroppo per la Roma nel secondo tempo va in riserva di energia e scompare dai radar fino alla sostituzione.
Entra per dare solidità alla mediana e ci mette tanta grinta e cattiveria agonistica nei momenti di stallo del match.
Il rigore è generosissimo, ma lui non sente il peso della responsabilità, e infila Tatarusanu per il quarto gol in questo campionato. Come succcesso contro il Benevento, il viaggio dagli 11 metri lo risolleva da una prestazione non eccellente.
Uno, forse due passi indietro rispetto al Benevento. Sfrutta poco gli spazi che il Milan concede nel secondo tempo, toccando il pallone sempre una volta di troppo. Si accende troppo a intermittenza e per questo la Roma davanti fatica a colpire se non con i piazzati.
Resta il punto di riferimento della squadra giallorossa per la costruzione della manovra e per la stoccata finale. Ringrazia Tatarusanu e Romagnoli prima di depositare di testa nella porta vuota il terzo gol (consecutivo) del suo campionato.
Anche lui, come Mkhitaryan, non riesce a farsi largo tra i colossi rossoneri, ma diversamente dall'armeno ha il merito di creare qualche grattacapo alla difesa di Pioli, come quando con estrema astuzia porta a casa il rigore del 2-2.
Pareggio importante per la Roma sul campo della capolista, con una squadra che riesce a ribattere colpo su colpo ai tre provvisori vantaggi dei padroni di casa.
Pareggio importante per la Roma sul campo della capolista, con una squadra che riesce a ribattere colpo su colpo ai tre provvisori vantaggi dei padroni di casa.