Non troppo impegnato, ma quando è chiamato in causa è sempre attento. Disturba Pavoletti al 36' con un'uscita a valanga, impedendo all'attaccante di battere a rete; non può nulla invece in occasione del gol del Cagliari. Decisivo nella ripresa: il suo strepitoso intervento su Romagna nega il 2-0 ai sardi, rendendo possibile il pareggio di Criscito nel finale.
Il Cagliari attacca soprattutto sull'altro lato. Si fa notare per la tenuta mentale: sempre ben posizionato, fa valere i centimetri quando c'è da intervenire di testa, è bravo anche ad accompagnare l'azione nel momento di massima pressione da parte del Genoa.
Gioca solo metà partita, ma nel primo tempo non aveva per niente demeritato. Ci mette un po' a sbloccarsi, poi nel finale della prima frazione è tra i migliori, soprattutto per l'energia che ci mette in fase di spinta; Prandelli però deve scegliere un uomo da sacrificare per far entrare un attaccante e la scelta ricade sul portoghese.
Gioca solo metà partita, ma nel primo tempo non aveva per niente demeritato. Ci mette un po' a sbloccarsi, poi nel finale della prima frazione è tra i migliori, soprattutto per l'energia che ci mette in fase di spinta; Prandelli però deve scegliere un uomo da sacrificare per far entrare un attaccante e la scelta ricade sul portoghese.
Disastroso ingresso in campo. Rileva l'infortunato Biraschi, cerca di dare battaglia nel finale e, forse preso dalla foga della lotta, effettua un intervento assassino su Barella. Cacciato dal campo, lascia la sua squadra in 10 proprio quando i liguri stavano producendo il massimo sforzo per tentare il colpaccio, dopo aver raggiunto il pareggio.
Disastroso ingresso in campo. Rileva l'infortunato Biraschi, cerca di dare battaglia nel finale e, forse preso dalla foga della lotta, effettua un intervento assassino su Barella. Cacciato dal campo, lascia la sua squadra in 10 proprio quando i liguri stavano producendo il massimo sforzo per tentare il colpaccio, dopo aver raggiunto il pareggio.
Gioca una partita di grande sacrificio: pur non essendo in condizioni fisiche perfette, combatte su ogni pallone e si rende protagonista di interventi precisi ed efficaci. Bravissimo al 36', quando salva tutto su Pavoletti; nella ripresa non molla mai, se non quando è costretto a uscire per l'aggravarsi dei suoi problemi muscolari. Un leone.
Dimostra tutta la sua inesperienza in occasione del gol del vantaggio ospite. Nell'occasione Pavoletti lo porta a scuola, disorientandolo con il suo movimento e liberandosi al tiro; un grave errore del difensore, che pure aveva iniziato benino. Ma già al 36' Pavoletti aveva dimostrato di poter approfittare delle sue amnesie.
Dimostra tutta la sua inesperienza in occasione del gol del vantaggio ospite. Nell'occasione Pavoletti lo porta a scuola, disorientandolo con il suo movimento e liberandosi al tiro; un grave errore del difensore, che pure aveva iniziato benino. Ma già al 36' Pavoletti aveva dimostrato di poter approfittare delle sue amnesie.
Dimostra straordinaria freddezza dal dischetto. Dopo quanto accaduto contro la Roma, non era semplice: si prende la responsabilità e non sbaglia, pur avendo di fronte un Cragno in serata di grazia. Durante il match ingaggia un bel duello con Srna, che finisce sostanzialmente con un pareggio; come quello che regala alla sua squadra, decisivo per la corsa salvezza.
Dovrebbe assicurare alla squadra il giusto mix di quantità e qualità, ma alla fine non è sufficiente in nessuno dei due aspetti; quando c'è da battagliare spesso esce sconfitto, così come nella manovra della squadra si limita a passaggi elementari e anzi talvolta rallenta lo scorrere del gioco.
Tanto fumo, pochissimo arrosto. A inizio gara mette in difficoltà Klavan con la sua vivacità, ma è un fuoco di paglia. Si lascia rimontare da Cacciatore al 26', vanificando una buona occasione; spesso si libera per il tiro o il cross, ma sbaglia costantemente la misura.
Tanto fumo, pochissimo arrosto. A inizio gara mette in difficoltà Klavan con la sua vivacità, ma è un fuoco di paglia. Si lascia rimontare da Cacciatore al 26', vanificando una buona occasione; spesso si libera per il tiro o il cross, ma sbaglia costantemente la misura.
Dimostra grande attaccamento alla maglia, giocando con un'energia e una voglia che non riesce a trasmettere del tutto ai compagni. Sforna palloni interessanti per gli attaccanti, soprattutto con i calci piazzati; impegna Cragno con traiettorie insidiose, sulle quali il portiere dei sardi si fa sempre trovare pronto.
Dimostra grande attaccamento alla maglia, giocando con un'energia e una voglia che non riesce a trasmettere del tutto ai compagni. Sforna palloni interessanti per gli attaccanti, soprattutto con i calci piazzati; impegna Cragno con traiettorie insidiose, sulle quali il portiere dei sardi si fa sempre trovare pronto.
Tra i migliori nei primi minuti della gara, cala invece nella ripresa, lasciando ad altri il palcoscenico. Cragno gli nega la gioia del gol al 29': il suo sinistro non è irresistibile ma è ben indirizzato, il portiere si supera allungandosi sulla sua destra. Ogni tanto perde più tempo a protestare invece che concentrarsi sul gioco.
Tra i migliori nei primi minuti della gara, cala invece nella ripresa, lasciando ad altri il palcoscenico. Cragno gli nega la gioia del gol al 29': il suo sinistro non è irresistibile ma è ben indirizzato, il portiere si supera allungandosi sulla sua destra. Ogni tanto perde più tempo a protestare invece che concentrarsi sul gioco.
Rileva Lapadula, provando a rendersi più utile in area di rigore; ci riesce solo in parte, anche per i pochi minuti a disposizione. Questa volta Criscito gli toglie l'incombenza del rigore nel finale: un altro errore sarebbe stato un macigno da sopportare.
Ha la sua occasione, ma non la sfrutta. Certo, la voglia non gli manca, ma non basta: esce quasi sempre sconfitto dai duelli con i difensori del Cagliari, non riesce a lavorare per la squadra se non in rare occasioni e dalle parti di Cragno si fa vedere poco o niente. Esce per lasciare spazio a Sanabria nell'ultima parte del match.
Ha la sua occasione, ma non la sfrutta. Certo, la voglia non gli manca, ma non basta: esce quasi sempre sconfitto dai duelli con i difensori del Cagliari, non riesce a lavorare per la squadra se non in rare occasioni e dalle parti di Cragno si fa vedere poco o niente. Esce per lasciare spazio a Sanabria nell'ultima parte del match.
Entra in campo dopo l'intervallo e porta grande energia. Comincia a lavorare il pallone e far salire la squadra, dimostrando ottime doti sia nel gioco spalle alla porta sia in quello aereo; talvolta è troppo egoista e si intestardisce nel tiro, ma è prezioso nell'arrembaggio genoano del secondo tempo.
Il suo Genoa rischia seriamente di cadere nuovamente e si salva solo nel finale. Le sue scelte non sono sempre felici: Kouamé meritava forse di partire dall'inizio al posto di uno spento Lapadula, altri giocatori non sembrano pienamente coinvolti nel progetto. Ma alla fine arriva un punto insperato, per come si era messa la situazione.
Continua a collezionare grandi prestazioni all'interno di una stagione che si può tranquillamente definire strepitosa. Ottimo nelle uscite, non si lascia sorprendere dalle traiettorie velenose di Miguel Veloso; straordinario su Pandev al 29', nel momento migliore del Genoa. Sempre attento anche nella ripresa, capitola soltanto sul calcio di rigore di Criscito: sporca il tabellino, ma non la prestazione.
Schierato a sorpresa nella difesa a 3, sembra particolarmente a suo agio e disputa una buona gara. Mura Lapadula nella prima frazione, pochi minuti dopo recupera benissimo su Bessa lanciato a rete, ma rischia l'autogol: Cragno salva tutto. Fino a quando rimane in campo è preciso e sempre puntuale: che abbia un futuro da marcatore e non da esterno?
Schierato a sorpresa nella difesa a 3, sembra particolarmente a suo agio e disputa una buona gara. Mura Lapadula nella prima frazione, pochi minuti dopo recupera benissimo su Bessa lanciato a rete, ma rischia l'autogol: Cragno salva tutto. Fino a quando rimane in campo è preciso e sempre puntuale: che abbia un futuro da marcatore e non da esterno?
Parte molto bene, ma alla distanza si nota qualche sbavatura nella sua partita. Prestazione che rimane sufficiente, anche se la vivacità di Pandev prima e di Kouamé poi mette in difficoltà la tenuta del difensore del Cagliari. In generale però esce dal campo senza particolari demeriti.
Parte molto bene, ma alla distanza si nota qualche sbavatura nella sua partita. Prestazione che rimane sufficiente, anche se la vivacità di Pandev prima e di Kouamé poi mette in difficoltà la tenuta del difensore del Cagliari. In generale però esce dal campo senza particolari demeriti.
Rileva Cacciatore ed entra in due episodi chiave del match. Prima impegna Radu con un colpo di testa sul quale il portiere del Genoa effettua un intervento pazzesco, negando al difensore la gioia del gol; poi una sua spizzata finisce sul braccio di Bradaric per il calcio di rigore che risulta decisivo per l'1-1 finale.
Rileva Cacciatore ed entra in due episodi chiave del match. Prima impegna Radu con un colpo di testa sul quale il portiere del Genoa effettua un intervento pazzesco, negando al difensore la gioia del gol; poi una sua spizzata finisce sul braccio di Bradaric per il calcio di rigore che risulta decisivo per l'1-1 finale.
Tante belle iniziative sulla fascia sinistra: il giovane prodotto del vivaio della Roma si batte come un leone, dimostrando anche un forte attaccamento alla maglia. Ottimo nella fase difensiva, si concede qualche sgroppata sulla sinistra e giocate notevoli palla al piede: è in grande crescita, pronto per il Mondiale Under 20.
Tante belle iniziative sulla fascia sinistra: il giovane prodotto del vivaio della Roma si batte come un leone, dimostrando anche un forte attaccamento alla maglia. Ottimo nella fase difensiva, si concede qualche sgroppata sulla sinistra e giocate notevoli palla al piede: è in grande crescita, pronto per il Mondiale Under 20.
Bel duello sulla fascia con Criscito, dal quale non emerge alcun vincitore. Meglio nella prima frazione, nella ripresa vengono meno le energie ma il croato cerca di far valere la sua grande esperienza. Ci si aspetta sempre di più da un giocatore del suo livello, ma gli anni cominciano a farsi sentire.
Bel duello sulla fascia con Criscito, dal quale non emerge alcun vincitore. Meglio nella prima frazione, nella ripresa vengono meno le energie ma il croato cerca di far valere la sua grande esperienza. Ci si aspetta sempre di più da un giocatore del suo livello, ma gli anni cominciano a farsi sentire.
Bel duello sulla fascia con Criscito, dal quale non emerge alcun vincitore. Meglio nella prima frazione, nella ripresa vengono meno le energie ma il croato cerca di far valere la sua grande esperienza. Ci si aspetta sempre di più da un giocatore del suo livello, ma gli anni cominciano a farsi sentire.
Qualche grattacapo all'inizio contro la vivacità di Bessa e Pandev. Ci mette un po' a prendere le misure agli avversari, ma cresce con il passare dei minuti; nel secondo tempo in particolare sembra sempre più a suo agio nel terzetto difensivo.
Partita di assoluto anonimato. Per lunghi tratti della gara si fatica a credere che sia in campo: la manovra dei sardi passa raramente dai suoi piedi, nella fase difensiva fa poco o niente. Un pizzico meglio quando Maran inverte la sua posizione con quella di Barella, ma non abbastanza per aspirare alla sufficienza.
Meno bene rispetto ad altre occasioni; troppi errori in fase di palleggio, a volte rimedia in prima persona con grande generosità, ma le sue imprecisioni costano spesso al Cagliari palloni persi banali. L'energia è quella di sempre, ma deve capire quando può permettersi di essere lezioso e quando invece deve giocare in modo semplice: i colpi di tacco nella metà campo difensiva sono un difetto che andrà limato col tempo.
Subentra a Pavoletti e gioca con estrema indolenza. Di sicuro non era l'atteggiamento che si sarebbe aspettato Maran: non riesce a tenere il possesso del pallone, corricchia per il campo senza troppo costrutto, appare fuori dal match dal punto di vista mentale. E forse con il suo scarso apporto risulta decisivo per le sorti della gara, perché il Cagliari non riesce più a essere pungente.
Partita ordinata, nel corso della quale lo si nota per alcuni bei ripiegamenti difensivi. Al 40' confeziona l'assist per Pavoletti, con un lancio dalle retrovie che pesca bene l'attaccante in area di rigore. Rovina tutto nel finale, con un intervento con il braccio che costa 2 punti al Cagliari: movimento istintivo, certo, ma determinante nella sua valutazione.
Ci mette un po' a carburare, ma quando accade per il Genoa son dolori. Fa le prove del gol al 36', superando con astuzia Gunter, scavalcando Radu ma trovando sulla sua strada l'ottimo salvataggio di Biraschi. Al 40' porta a scuola ancora una volta Gunter, liberandosi al tiro e segnando il gol dell'1-0. Esce a metà ripresa per un problema muscolare.
Ci mette un po' a carburare, ma quando accade per il Genoa son dolori. Fa le prove del gol al 36', superando con astuzia Gunter, scavalcando Radu ma trovando sulla sua strada l'ottimo salvataggio di Biraschi. Al 40' porta a scuola ancora una volta Gunter, liberandosi al tiro e segnando il gol dell'1-0. Esce a metà ripresa per un problema muscolare.
Fa a sportellate per tutto il match, senza lasciare il segno, se non sul volto di qualche avversario. Tanto lavoro sporco, almeno in teoria; in pratica riesce a far salire la squadra soltanto in rare occasioni, perdendo spesso i duelli individuali e non andando mai al tiro. Esce acciaccato nel finale.
Fa a sportellate per tutto il match, senza lasciare il segno, se non sul volto di qualche avversario. Tanto lavoro sporco, almeno in teoria; in pratica riesce a far salire la squadra soltanto in rare occasioni, perdendo spesso i duelli individuali e non andando mai al tiro. Esce acciaccato nel finale.
Il Cagliari ottiene il punto che gli serviva per la salvezza aritmetica, ma può rammaricarsi per aver gettato per l'ennesima volta punti in trasferta. L'allenatore schiera una squadra compatta, che non lascia spazi al Genoa e che è pronta a colpire quando serve. Perde Pavoletti per infortunio e forse è in quel momento che il match gira, perché Joao Pedro con il suo atteggiamento fa rimpiangere l'autore del gol.
