
Viene impegnato una sola volta: un doppio intervento al 16' sulle conclusioni di Shick e Djuricic. Cresciuto moltissimo con Inzaghi, continua a non far rimpiangere Marchetti.
Viene impegnato una sola volta: un doppio intervento al 16' sulle conclusioni di Shick e Djuricic. Cresciuto moltissimo con Inzaghi, continua a non far rimpiangere Marchetti.
La Lazio prende tre reti, vero, ma in nessuna c'è il suo "zampino" in negativo. In più segna un gol con la furbizia di un attaccante. Partecipe della festa, quindi, restando per 90 minuti una sicurezza.
Poco reattivo nell'azione del primo gol della Samp, ma si tratta dell'unico errore. Il gol è da vero opportunista d'area, segnato di petto: al posto giusto, al momento giusto.
Entra nella ripresa e partecipa pure lui alla festa e alla valanga biancoceleste. Suo, infatti, l'assist - un cross perfetto - per la testa e il gol di Lulic.
Irrefrenabile nella sua fascia di competenza, recita sempre una parte attiva in ogni azione offensiva. Cresciuto moltissimo con Inzaghi, adesso è un esterno che ha molto da dare oltre alla corsa e alla fisicità.
Dei tre centrali, è quello più distratto e meno dotato tecnicamente. In alcuni interventi la sua goffaggine è palese. Inutile il fallo da rigore su Torreira, con la squadra sul 7 a 2. Inopportuno.
Lascia il segno in questa vittoria roboante, con un buonissimo assist per la rete di De Vrij. A centrocampo oggi non ha avversari, più per demeriti dei doriani che per meriti suoi.
Lascia il segno in questa vittoria roboante, con un buonissimo assist per la rete di De Vrij. A centrocampo oggi non ha avversari, più per demeriti dei doriani che per meriti suoi.
Con generosità, la squadra gli fa mettere la firma su uno dei sette gol, lasciandogli segnare uno dei due rigori. Con sorpresa, oggi esegue meglio i compiti di copertura che quelli offensivi. Come giocatore sta maturando moltissimo.
Ad inizio gara, sbaglia un gol di testa davanti alla porta. Sarà il suo ultimo peccato di precisione, perchè poi diventerà straripante con un assist, un gol e discese sulla fascia, superando sempre ogni avversario.
Padrone del centrocampo, una spanna sopra gli avversari, sia come atteggiamento mentale che come prestazione muscolare. A tratti irrefrenabile, confeziona il primo assist della gara per la rete di Keita.
Padrone del centrocampo, una spanna sopra gli avversari, sia come atteggiamento mentale che come prestazione muscolare. A tratti irrefrenabile, confeziona il primo assist della gara per la rete di Keita.
Entra per giocarsi gli ultimi venti minuti finali, mettendoci ordine, precisione e concentrazione, senza superficialità, causa il largo vantaggio della squadra.
Si trova in uno stato di grazia. Ora come ora, segnerebbe pure bendato e senza una gamba. Intanto segna una rete, confeziona un assist e si procura un rigore ed entra frequente nel vivo della manovra d'attacco.
Si trova in uno stato di grazia. Ora come ora, segnerebbe pure bendato e senza una gamba. Intanto segna una rete, confeziona un assist e si procura un rigore ed entra frequente nel vivo della manovra d'attacco.
Con il 3-5-2 deve giocare più sull'esterno, lasciando spesso a Keita il ruolo di prima punta. Il risultato è ottimo - doppietta - e il dialogo col senegalese straordinario. Ottimi movimenti con e senza palla.
Entra in campo con tanta buona volontà e voglia di spaccare il mondo. Quasi ci riesce, ha sulla coscienza una grande occasione, fallita sotto porta. Tutto perdonabile in questo contesto.
Un allenatore top player. Conquista in anticipo un piazzamento in Europa che ad inizio campionato pareva l'obiettivo massimo e ora sembra quasi stretto. Oggi, altra partita interpretata alla perfezione.
Prendere sette reti e non avere nessuna colpa. Una giornata da incubo e sulla quale non può rimproverarsi nulla.
Sarà perchè entra a schemi ormai saltati o forse perchè fare peggio di Dodò oggi è impossibile, ma è uno dei pochi della Samp che oggi si salva: per lo meno, riesce a spingersi un paio di volte in avanti.
Inguardabile contro la Lazio. Non solo in fase difensiva ma anche in quella di spinta. Il compagno pari ruolo, ci mette un po' di personalità, lui si limita a scomparire quasi subito dal campo, una volta incassato il primo gol.
Molle, mai tempestivo e mai reattivo. L'attacco laziale se lo beve, letteralmente, ogni volta. Mezzo voto in più, rispetto al compagno di reparto, solo perchè riesce a finire la partita.
Molle, mai tempestivo e mai reattivo. L'attacco laziale se lo beve, letteralmente, ogni volta. Mezzo voto in più, rispetto al compagno di reparto, solo perchè riesce a finire la partita.
Al 20' compie un fallo da rosso diretto e da rigore, scomposto, inopportuno, non da giocatore di Serie A. Lascia la Samp in dieci e la condanna ad un'imbarcata.
L'unico che riesce a reggere l'urto dell'azione della Lazio. Si merita infatti la sufficienza, non solo per l'assist a Linetty, ma soprattutto perchè l'unico presentabile di tutta la difesa blucerchiata.
Centrocampo doriano nullo o quasi, ma soprattutto che si taglia a fette sulle corsie laterali. Partecipe, quindi, della catastrofe con disastrosa prestazione.
Centrocampo doriano nullo o quasi, ma soprattutto che si taglia a fette sulle corsie laterali. Partecipe, quindi, della catastrofe con disastrosa prestazione.
Entra al posto di Bereszynski che chiede la sostituzione per motivi fisici. Partecipe, come i titolari, di altri gol al passivo, senza opporre mai vera resistenza.
A lungo invisibile e comparsa del centrocampo della Samp. Una volta saltati gli schemi, torna a vedere palla. Si guadagna la sufficienza per l'impennata di orgoglio finale e il rigore guadagnato.
A lungo invisibile e comparsa del centrocampo della Samp. Una volta saltati gli schemi, torna a vedere palla. Si guadagna la sufficienza per l'impennata di orgoglio finale e il rigore guadagnato.
A lungo invisibile e comparsa del centrocampo della Samp. Una volta saltati gli schemi, torna a vedere palla. Si guadagna la sufficienza per l'impennata di orgoglio finale e il rigore guadagnato.
Non vede palla, se non nel finale, quando entra nell'azione della terza rete. Per il resto, il suo contributo a supporto di Quagliarella è davvero poca cosa.
Non vede palla, se non nel finale, quando entra nell'azione della terza rete. Per il resto, il suo contributo a supporto di Quagliarella è davvero poca cosa.
Una sufficienza strappata semplicemente per il gol, arrivato in un momento in cui la valanga della Lazio pareva ancora evitabile. Al contrario dei compagni di reparto, prova a imporsi, seppur con risultati scarsi.
Segna una doppietta e tanto basta per confermare la sua forma e restare uno dei pochissimi a salvarsi da questa disfatta. Freddo, testardo e cinico in entrambe le reti.
La giornata gliela rovina per primo Skriniar, quando la Samp resta in dieci e Giampaolo sceglie lui in sacrificio della compattezza - mai realizzatasi - della squadra contro l'urto laziale. In campo, costruisce l'unica occasione da rete che impegna Strakosha.
Skriniar e più di metà squadra, oggi lo tradiscono e lo sacrificano a colpevole (uno dei tanti) della disfatta. Al di là della differenza tecnica tra le due compagini, oggi non azzecca sin dall'inizio la disposizione in campo dei suoi.
Skriniar e più di metà squadra, oggi lo tradiscono e lo sacrificano a colpevole (uno dei tanti) della disfatta. Al di là della differenza tecnica tra le due compagini, oggi non azzecca sin dall'inizio la disposizione in campo dei suoi.