Nel primo tempo è inaspettatamente semi-disoccupato: gli unici pericoli arrivano da Bernardeschi e Ronaldo, ma entrambi concludono alto. Trafitto da Ronaldo al 62', è impegnato da Pjanic al 77', ma nel complesso ha poco lavoro da sbrigare: uno degli Inter-Juventus più tranquilli che abbia vissuto.
Parte così così, tra i meno positivi in un primo tempo ottimo da parte dell'Inter. Meglio nella ripresa: parte con uno splendido coast to coast, si esibisce in un paio di buone chiusure, ma soprattutto è decisivo nel finale, quando con un guizzo nega al giovane Matheus Pereira un gol sicuro, salvando il risultato.
Parte così così, tra i meno positivi in un primo tempo ottimo da parte dell'Inter. Meglio nella ripresa: parte con uno splendido coast to coast, si esibisce in un paio di buone chiusure, ma soprattutto è decisivo nel finale, quando con un guizzo nega al giovane Matheus Pereira un gol sicuro, salvando il risultato.
Parte così così, tra i meno positivi in un primo tempo ottimo da parte dell'Inter. Meglio nella ripresa: parte con uno splendido coast to coast, si esibisce in un paio di buone chiusure, ma soprattutto è decisivo nel finale, quando con un guizzo nega al giovane Matheus Pereira un gol sicuro, salvando il risultato.
Partita di grande applicazione: è attentissimo e sbaglia pochi interventi, disputando un primo tempo sontuoso, soprattutto nella fase difensiva. Nella ripresa soffre maggiormente, alternando ottime giocate a qualche piccolo passaggio a vuoto; tuttavia è uno dei migliori in campo nel complesso.
Gioca una partita quasi perfetta, con pochissime sbavature. Concentrazione altissima, arriva su tutti i palloni, governa la linea difensiva con sapienza e disinnesca gli attaccanti juventini. Un piccolo errore su Ronaldo, che rischia di costare caro, ma è l'unico neo della sua ottima partita.
Alterna grandi chiusure a errori grossolani in fase di disimpegno, ma nel complesso gioca una bella partita. È parzialmente colpevole sul gol: non accorcia a dovere, lasciando troppo spazio a Ronaldo, che batte a rete con tranquillità e sigla l'1-1. Soffre ma non indietreggia di un centimetro nel finale.
Alterna grandi chiusure a errori grossolani in fase di disimpegno, ma nel complesso gioca una bella partita. È parzialmente colpevole sul gol: non accorcia a dovere, lasciando troppo spazio a Ronaldo, che batte a rete con tranquillità e sigla l'1-1. Soffre ma non indietreggia di un centimetro nel finale.
Alterna grandi chiusure a errori grossolani in fase di disimpegno, ma nel complesso gioca una bella partita. È parzialmente colpevole sul gol: non accorcia a dovere, lasciando troppo spazio a Ronaldo, che batte a rete con tranquillità e sigla l'1-1. Soffre ma non indietreggia di un centimetro nel finale.
Rileva Nainggolan e prova a mettersi al servizio della squadra, ma lo fa senza brillare particolarmente. Non ha il ritmo per una partita del genere, e si vede; prova a compensare con la qualità nel tocco di palla, ma vi riesce solo in parte. Nel finale però è prezioso nella gestione del pallone e riesce a rallentare il ritmo quanto basta per portare a casa il pareggio.
Protagonista di un buon primo tempo, pur con qualche tocco sbagliato di troppo, cala vistosamente nella ripresa: troppi gli errori, sia nel palleggio sia nel posizionamento. In occasione del pareggio juventino sbaglia la lettura, facendosi prendere in mezzo, ma più in generale nella ripresa è travolto dal centrocampo bianconero.
Il suo ritorno è fondamentale per Spalletti: solo il croato sa far girare la squadra, smistando palloni che permettono all'Inter di manovrare e gestire il possesso palla. Non a caso i nerazzurri nel primo tempo controllano il pallone per lunghi tratti, mettendo in difficoltà la Juventus. Nella ripresa, oltre a un calo fisiologico, paga l'errore sul gol di Ronaldo: è sul portoghese, ma inspiegabilmente non segue il suo taglio.
Si inventa un destro al volo che vale l'1-0, pregevole per potenza e precisione, pur con la complicità del portiere avversario. È in palla e si vede, pressa a tutto campo e combatte su ogni pallone; si permette anche finezze, come il tunnel su Cuadrado nel primo tempo. Normale il calo nella ripresa, visto che spende tantissimo nella prima frazione: esce al 75' per lasciare spazio a Borja Valero.
Si inventa un destro al volo che vale l'1-0, pregevole per potenza e precisione, pur con la complicità del portiere avversario. È in palla e si vede, pressa a tutto campo e combatte su ogni pallone; si permette anche finezze, come il tunnel su Cuadrado nel primo tempo. Normale il calo nella ripresa, visto che spende tantissimo nella prima frazione: esce al 75' per lasciare spazio a Borja Valero.
Uno dei migliori tra i nerazzurri, soprattutto per la capacità di incidere sui due lati del campo. Mette in seria difficoltà il suo ex compagno di squadra Cancelo, sovrastandolo fisicamente e mettendone a nudo tutte le lacune difensive; va vicino al gol al 57' e al 70', ma si fa notare anche per un paio di ottime chiusure difensive.
Spalletti lo rilancia nella sfida più sentita dai nerazzurri, lui si applica e prova a battagliare, andando anche al tiro al 12': Szczesny non si lascia sorprendere. Bravo a creare spazi per i compagni, ogni tanto poco preciso nei tocchi; imbrigliato nelle maglie della difesa bianconera, non riesce a incidere come vorrebbe. E al 30', quando colpisce a botta sicura e trova sulla sua strada Matuidi, potrebbe fare decisamente meglio.
Un primo tempo molto positivo, una ripresa da dimenticare. L'ex Sassuolo parte bene, mettendo in difficoltà Alex Sandro e mostrando vivacità e intraprendenza. Sua la giocata che libera al tiro Nainggolan, a volte eccede nel portare palla e gli manca il guizzo vincente. Nella ripresa, contro Spinazzola, è tutta un'altra storia: soffre nella fase difensiva e sparisce in avanti, fino all'inevitabile sostituzione.
Un punto contro la Juventus rappresenta un buon risultato, ma per come è arrivato lascia un po' di rammarico; bravo a motivare i suoi e a presentare in campo una squadra combattiva e arrembante, come sempre pecca nei cambi, tardivi e poco efficaci. Lautaro Martinez avrebbe meritato di entrare in campo prima dell'82'. Con la sostituzione conservativa Borja-Nainggolan dimostra di volersi accontentare.
Un punto contro la Juventus rappresenta un buon risultato, ma per come è arrivato lascia un po' di rammarico; bravo a motivare i suoi e a presentare in campo una squadra combattiva e arrembante, come sempre pecca nei cambi, tardivi e poco efficaci. Lautaro Martinez avrebbe meritato di entrare in campo prima dell'82'. Con la sostituzione conservativa Borja-Nainggolan dimostra di volersi accontentare.
Arriva sul tiro effettato di Nainggolan e sbaglia tutto: la parata era difficile ma non impossibile, visto che era partito in largo anticipo. Non si fa sorprendere da Icardi al 12', attento su De Vrij qualche secondo più tardi; ha un buon riflesso su Perisic al 70'. Tutti buoni interventi, che però non bastano per compensare l'errore iniziale, troppo grave per permettergli di aspirare alla sufficienza.
In imbarazzo nel primo tempo, quando l'Inter è più in partita rispetto alla Juventus e mette pressione alla difesa bianconera; lui e Chiellini però reggono la baracca e permettono ai bianconeri di ripartire nel secondo tempo da uno svantaggio ridotto. Qualche buon intervento ma anche piccole sbavature, non è brillante come suo solito nella fase di costruzione.
Primo tempo di sofferenza, non ha troppi problemi contro Icardi, ma quando Politano lo punta sono dolori. Meglio nella ripresa, quando tutta la squadra cresce e anche la difesa ne beneficia; nel complesso se la cava con la solita leadership e con il mestiere, anche se non appare certo in forma smagliante.
Deve fare i conti con un Politano pimpante, riesce a tamponare quando serve; in avanti prova ad affondare senza troppo successo, ma nel primo tempo è tra i pochi a salvarsi in casa Juventus. Si fa male a inizio ripresa ed è costretto ad abbandonare il campo al 49'.
Entra al posto di Alex Sandro e comincia a martellare sulla fascia sinistra. È vero che Politano cala, ma è anche merito suo, che lo costringe a sfiancarsi in un lavoro di copertura difensiva. Mette palloni in mezzo pericolosi, non sempre sfruttati a dovere dai compagni; in difesa soffre poco e ha il grande merito di cambiare il ritmo della gara juventina.
In enorme difficoltà nel primo tempo contro la fisicità di Perisic, sbaglia un paio di interventi difensivi in modo orrendo, ma prova a rifarsi con qualche chiusura in extremis. Se il croato mette in luce tutta la sua fragilità difensiva, c'è da dire che nella ripresa è il portoghese ad affondare a piacimento sulla fascia destra, anche se, alla fine, non riesce a incidere quanto vorrebbe.
Gioca di punta e non è per nulla convincente. Gira a vuoto per la maggior parte del tempo, lontano dal cuore del gioco, poco concreto e incisivo; il primo tempo è da dimenticare, fatta eccezione per una botta da fuori al 18', che finisce alta di poco. La ripresa è sulla falsariga della prima frazione, tanto fumo e pochissimo arrosto. Esce nel finale di gara.
Gioca di punta e non è per nulla convincente. Gira a vuoto per la maggior parte del tempo, lontano dal cuore del gioco, poco concreto e incisivo; il primo tempo è da dimenticare, fatta eccezione per una botta da fuori al 18', che finisce alta di poco. La ripresa è sulla falsariga della prima frazione, tanto fumo e pochissimo arrosto. Esce nel finale di gara.
Dopo un primo tempo in cui non riesce minimamente a dettare i tempi di gioco, disputa una ripresa da protagonista, smistando palloni e facendo girare la sua squadra. Decisivo per l'1-1 con lo scambio che libera al tiro Cristiano Ronaldo: una giocata che inverte la rotta della gara, dopo che già da qualche minuto la Juventus sembrava poter prendere il sopravvento.
Inizia la gara da mezzala, con risultati rivedibili. Sbaglia troppi palloni, nella misura ma anche nel concetto, e fatica a trovare la posizione; meglio nella ripresa, quando Allegri gli cambia la posizione in campo e il colombiano ripaga l'allenatore con una maggiore intraprendenza.
L'unica vera cosa buona della sua partita è la respinta, casuale, sulla conclusione di Icardi al 30', al termine di un flipper nell'area bianconera; per il resto prova i suoi soliti inserimenti senza palla, senza però ottenere gloria. Male nel primo tempo, un pizzico meglio nei primi minuti della ripresa, prima che lasci il campo a Kean.
L'unica vera cosa buona della sua partita è la respinta, casuale, sulla conclusione di Icardi al 30', al termine di un flipper nell'area bianconera; per il resto prova i suoi soliti inserimenti senza palla, senza però ottenere gloria. Male nel primo tempo, un pizzico meglio nei primi minuti della ripresa, prima che lasci il campo a Kean.
Uno dei più positivi e soprattutto dei più continui in casa Juventus. Parte da difensore nella linea a 3 predisposta da Allegri, ma dopo qualche minuti si sposta a centrocampo; in ogni caso è tra i pochi a non naufragare nella prima frazione e viene fuori alla distanza, sfiorando anche il gol al 79' con un bel tiro da fuori.
Rileva Kean e potrebbe avere subito la palla per il pareggio, ma arriva tardi. Le premesse per un'altra partita da protagonista ci sono tutte, ma il giovane attaccante non risponde alle attese: dopo qualche minuto sparisce dal campo, senza riuscire mai a incidere nella mezzora che ha a disposizione.
Nel primo tempo è poco servito e per lunghi tratti fuori dal gioco, tanto che arriva a innervosirsi e sbraitare con i compagni; nella ripresa è un altro giocatore, manca un gol non da lui ma si rifà con gli interessi pochi minuti dopo, quando lascia partire un rasoterra che non lascia scampo ad Handanovic. Trovato il pareggio, non si accontenta e prova a vincere la gara caricandosi la Juventus sulle spalle.
Nel primo tempo è poco servito e per lunghi tratti fuori dal gioco, tanto che arriva a innervosirsi e sbraitare con i compagni; nella ripresa è un altro giocatore, manca un gol non da lui ma si rifà con gli interessi pochi minuti dopo, quando lascia partire un rasoterra che non lascia scampo ad Handanovic. Trovato il pareggio, non si accontenta e prova a vincere la gara caricandosi la Juventus sulle spalle.
La Juventus del primo tempo è inguardabile: parte con un 3-5-2 che si rivela, alla fine, un 5-3-2 e che lascia troppo spazio all'Inter. Corregge il tiro e i bianconeri migliorano, ma ci vuole un gran gol di Ronaldo per raddrizzare il match; aspetta troppo a levare Bernardeschi, che nella posizione di oggi è totalmente fuori dal gioco. Strappa comunque un pareggio che, per come si era messa la gara, è un ottimo risultato.
