Si rende protagonista di un grandissimo intervento sul primo rigore calciato da Belotti, peccato che la sua prodezza venga vanificata e fatto ripetere il rigore con il capitano del Toro che la seconda volta non sbaglia. Per il resto serata piuttosto serena in cui il portiere viene chiamato quasi più in causa per la costruzione del gioco che per bloccare gli attacchi avversari.
Schierato nel cuore del terzetto difensivo della Salernitana si dedica maggiormente alla fase di costruzione che a quella di non possesso, non a caso al termine della partita è l'uomo dei padroni di casa che ha toccato più palloni, anche se la precisione dei passaggi completati è al di sotto dell'80%.
Il Torino schiera una sola punta centrale, mentre le due mezzepunte alle sue spalle sono spesso costrette a girare al largo dall'area della Salernitana per cercare palloni giocabili. L'ex Pescara deve limitare la sua serata a dar supporto a Radovanovic, senza essere costretto ad interventi straordinari.
Il Torino schiera una sola punta centrale, mentre le due mezzepunte alle sue spalle sono spesso costrette a girare al largo dall'area della Salernitana per cercare palloni giocabili. L'ex Pescara deve limitare la sua serata a dar supporto a Radovanovic, senza essere costretto ad interventi straordinari.
Serata assolutamente da dimenticare per il difensore ex Roma. In una partita in cui il Torino non riesce a creare moltissimi pericoli reali lui si lascia clamorosamente beffare da Belotti finendo con l'atterrare lo stesso attaccante granata e facendosi comminare contro il rigore che vale la vittoria degli avversari. Conclude la sua serata horror facendosi espellere per doppia ammonizione a pochi minuti dal termine della partita.
A differenza dell'esterno opposto non riesce a farsi vedere con continuità nella metà campo avversaria, limitandosi anzi ad un maggior supporto alla propria linea difensiva.
Entra per un Mazzocchi piuttosto stanco e riesce a trovare il tempo di piazzare un cross piuttosto pericoloso nei minuti di recupero.
Entra per un Mazzocchi piuttosto stanco e riesce a trovare il tempo di piazzare un cross piuttosto pericoloso nei minuti di recupero.
L'esterno della Salernitana è una spina nel fianco del Torino. Non ha paura di sfidare a viso aperto Vojvoda nell'uno contro uno riuscendo spesso a saltarlo e a creare le occasioni più pericolose, su azione, della squadra padrone di casa. Cala nella ripresa per un po' di inevitabile stanchezza e viene richiamato anzitempo in panchina.
Il grande ex della partita si incarica di tutti i calci da fermo della Salernitana. La sua consueta precisione balistica crea più di qualche difficoltà alla difesa avversaria, peccato per lui che oltre a Djuric i suoi altri compagni non sembrano essere in serata particolarmente felice dal punto di vista offensivo.
Nel nuovo 3-4-2-1 con Verdi libero di cucire il gioco al numero 18 della Salernitana vengono richiesti maggiori compiti difensivi. Peccato però che quando si trova ad avere il pallone tra i piedi appare quasi spaesato e non sa cosa fare, alternando passaggi poco precisi a conclusioni ben lontane dall'inquadrare lo specchio della porta.
Nel primo tempo sbaglia qualche pallone di troppo, ma con il passare dei minuti prende sempre più fiducia e nella ripresa va vicinissimo al gol con una bella conclusione deviata in angolo da Berisha.
Entra per un Coulibaly non molto soddisfacente, mette a disposizione la sua intelligenza tattica facendosi trovare spesso al posto giusto al momento giusto, senza però riuscire a lasciare il segno sulla partita.
Serata non facile per il numero 9 granata che non riesce a trovare con continuità il dialogo con Verdi e Djuric. Nonostante questo non si abbatte e cerca di farsi vedere senza dare molti punti di riferimento alla retroguardia avversaria.
Dopo l'incidente in auto il francese non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, entra nella ripresa e prova qualche giocata illuminante, senza però trovare quella giusta per regalare almeno il pareggio alla sua squadra.
Dopo l'incidente in auto il francese non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, entra nella ripresa e prova qualche giocata illuminante, senza però trovare quella giusta per regalare almeno il pareggio alla sua squadra.
Altra prova di grande generosità per il capitano della Salernitana. Davanti a sé si trova una coppia di mastini come Izzo e Bremer, ma questo non lo scoraggia ed anzi riesce a farsi valere contro entrambi, questo sforzo però lo rende poco lucido in fase di conclusione. Nella ripresa resta vittima di un durissimo scontro aereo ed è dunque costretto a lasciare il campo sostituito da Mikael.
Mandato in campo per via del problema fisico occorso a Djuric non ha la stessa fisicità del capitano soffrendo maggiormente l'aggressività dei difensori granata. Nonostante questo nel finale trova lo spazio per una bella conclusione acrobatica che, però, non inquadra lo specchio della porta.
La sua squadra dà segnali di risveglio giocando con un buon piglio davanti ad una formazione, sulla carta, superiore. Gli errori di un giocatore esperto come Fazio lo condannano ad un punteggio negativo ed avvicinandolo a grandi passi la retrocessione.
Attento e fortunato sulla conclusione al volo di Verdi nel primo tempo, ma l'intervento più importante lo compie sicuramente nella ripresa su Ederson deviando la violenta conclusione dell'avversario in angolo.
Attento e fortunato sulla conclusione al volo di Verdi nel primo tempo, ma l'intervento più importante lo compie sicuramente nella ripresa su Ederson deviando la violenta conclusione dell'avversario in angolo.
Aiuta Bremer a dar vita ad una grande battaglia dal punto di vista fisica contro un monolite come Djuric. La sua partita è talmente piena di contatti duri tanto da costringerlo a chiuderla con un vistoso cerotto sul volto.
Assieme ai compagni di reparto riesce a frustrare tutte le velleità degli attaccanti della Salernitana. Chiude la sua partita anzitempo per via di un violento colpo alla testa che lo costringe ad uscire con il ghiaccio.
Il duello con Djuric è giocato tutto sul tema della fisicità. L'imponenza dell'attaccante avversario lo costringe spesso a commettere fallo pur di annullarne la pericolosità. Quando però ne ha l'opportunità fa valere tutte le sue qualità aeree sfiorando anche il gol nell'azione della rete poi annullata a Singo.
Il duello con Djuric è giocato tutto sul tema della fisicità. L'imponenza dell'attaccante avversario lo costringe spesso a commettere fallo pur di annullarne la pericolosità. Quando però ne ha l'opportunità fa valere tutte le sue qualità aeree sfiorando anche il gol nell'azione della rete poi annullata a Singo.
Partita attenta dell'esterno del Torino che più di una volta compie delle buone diagonali difensive andando a disturbare Djuric quando si allargava sul secondo palo. Nel secondo tempo trova anche il modo di segnare, ma il VAR annulla per la posizione di fuorigioco.
Partita attenta dell'esterno del Torino che più di una volta compie delle buone diagonali difensive andando a disturbare Djuric quando si allargava sul secondo palo. Nel secondo tempo trova anche il modo di segnare, ma il VAR annulla per la posizione di fuorigioco.
Tanto incerto in fase di non possesso quanto proficuo in quella di costruzione. Non appare un caso che il rigore nasca proprio da un suo traversone, anche nella ripresa quando gli altri dimostrano un po' di stanchezza lui continua a spingere correndo a perdifiato nella metà campo avversaria.
Il più positivo del centrocampo granata. Unisce alla solita grande quantità in fase di non possesso anche una buona qualità in costruzione. Nel finale è un po' stanco e spreca un'opportunità per spingere un contropiede interessante.
Mandato in campo per un Ricci non proprio perfetto, mette a disposizione la sua esperienza per aiutare la squadra a condurre in porto il punteggio positivo.
In una serata piuttosto difficile per il Torino il numero 10 cerca di gestire con sapienza i pochi palloni che passano dai suoi piedi, tenendo la sfera il più possibile nella metà campo avversaria e facendo respirare la propria difesa.
In una serata piuttosto difficile per il Torino il numero 10 cerca di gestire con sapienza i pochi palloni che passano dai suoi piedi, tenendo la sfera il più possibile nella metà campo avversaria e facendo respirare la propria difesa.
Juric dà fiducia all'ex Empoli, schierandolo dal primo minuto accanto a Mandragora. La decisione del tecnico non riesce però a portare i frutti sperati, il centrocampista si fa trovare spesso fuori posizione costringendo il mister a richiamarlo spesso, anche in fase di costruzione non è in una delle sue serate migliori.
Juric dà fiducia all'ex Empoli, schierandolo dal primo minuto accanto a Mandragora. La decisione del tecnico non riesce però a portare i frutti sperati, il centrocampista si fa trovare spesso fuori posizione costringendo il mister a richiamarlo spesso, anche in fase di costruzione non è in una delle sue serate migliori.
Serata non facile per l'attaccante del Torino servito poco e male dai compagni di squadra. Nonostante questo è molto furbo nel guadagnarsi il calcio di rigore e non si fa neanche turbare dopo il primo errore, presentandosi nuovamente dal dischetto per regalare la vittoria alla sua squadra.
Serata non scintillante per l'attaccante croato. Servito poco e male non riesce mai ad accendersi, anche quando trova qualche pallone giocabile si intestardisce in azioni personali che conducono ad un nulla di fatto.
Non al meglio e si vede, con il senno di poi la decisione di Juric di farlo iniziare in panchina è apparsa più che giusta. Il suo ingresso non dà la scossa alla squadra ed anche le difficili condizioni atmosferiche ne condizionano il rendimento.
Solita partita di grande fisicità della sua squadra che non si fa impressionare dalla grande pressione portata dalla Salernitana. I suoi sfruttano le poche occasioni portando a casa una vittoria che mancava da molto tempo.
Solita partita di grande fisicità della sua squadra che non si fa impressionare dalla grande pressione portata dalla Salernitana. I suoi sfruttano le poche occasioni portando a casa una vittoria che mancava da molto tempo.
