Un primo tempo all'insegna della noia e di un ritmo molto compassato. Una ripresa un po' più godibile, nella quale matura il risultato del match tra Lazio e Chievo, dove ad essere protagonisti sono due difensori - uno per parte - e gli errori difensivi. Un pari equo, verso il quale nessuna delle due compagini ha da recriminare.
La Lazio torna a Verona, ospite di un Chievo che l'anno scorso bastonò la squadra romana con quattro reti. Un risultato a sorpresa, lo stesso che gli ospiti vogliono stavolta evitare e i padroni di casa ripetere.
Nessuna sorpresa di formazione nei clivensi che puntano tutto sulla statistica di Pellissier: la Lazio è infatti la squadra alla quale l'attaccante ha segnato più reti in carriera, 7. In casa biancoceleste, rimandato l'esordio di Luis Alberto per problemi fisici; in avanti F. Anderson, Immobile e Kishna. Radu sostituisce sul versante sinistro Lukaku. Keita è stato “reintegrato” ma siede in panchina.
Ad inizio primo tempo la squadra di Inzaghi si porta tutta in avanti ma risponde un Chievo ottimamente impostato e attento. Si fa fatica a costruire e ad entrare in area. La squadra di Maran prende presto in mano il gioco ma sotto porta non arriva alcun sussulto. L'unico dei primi quarantacinque minuti è una punizione di Birsa, con Cacciatore che sfiora la rete di testa. Bello l'intervento di riflesso di Marchetti.
Le squadre entrano in campo con le formazioni invariate. Inzaghi però chiede subito a Keita di scaldarsi. In tre minuti la partita cambia totalmente. Al 52' va in vantaggio il Chievo: angolo di Birsa, dormita della difesa laziale e rete di Gamberini. Entra la punta senegalese e in un rovesciamento di fronte la Lazio riporta il risultato in parità: punizione di Biglia, palla che carambola in area, cross di Keita e ultimo tocco in rete di De Vrij. La partita si fa più vivace, i nuovi ingressi della Lazio, si è aggiunto anche Milinkovic, hanno giovato alla formazione biancoceleste. Entrambe le compagini provano a vincere il match ma grossolani si fanno gli errori sotto porta di Immobile, ancora Gamberini e Parolo. E così, nonostante entrambe provino a tornare in vantaggio, nulla di un pari sa offrire la gara al Bentegodi che termina dopo cinque minuti di recupero