Il portiere polacco coccola fino all'ultimo il desiderio di tenere inviolata la propria rete per l'undicesima volta in stagione grazie a due interventi decisivi, ma Ntcham gli rovina la festa. Nel recupero leggermente in ritardo su Hiljemark in occasione del raddoppio.
La sua prova inizia con un passaggio pericolosamente sbagliato e prosegue sulla stessa falsariga: in ritardo anche nella chiusura sul 2-0 finale. Non la sua prova migliore.
Il francese spinge tanto, come sempre, ma quando arriva sul fondo i suoi traversoni non riescono ad essere pericolosi. Tiene a lungo a bada Laxalt: nulla può gli si può imputare sulle due reti subite.
Per quasi tutti i novanta minuti si limita a fare il compitino, senza infamia né lode, con tanti cross potenzialmente pericolosi, ma mai realmente preoccupanti. Hiljemark si infila alle sue spalle potendo chiudere la partita.
Se Simeone e Pinilla sembrano dei fantasmi per quasi tutto il corso della gara il merito è suo: giganteggia salvando il risultato con il proprio corpo in più di un'occasione. E per poco non riesce a farlo anche su Ntcham.
Alla sua prestazione manca solo il gol. E' il più pericoloso in fase offensiva e ordinato in fase difensiva. Se finisce senza bonus non è per colpa sua. Va spegnendosi nel finale, ma è di certo fra i migliori.
Corre dietro ai centrocampisti del Genoa per lunghi tratti risultando uno dei migliori in campo. Sul finale va in debito di ossigeno e si vede sul gol di Ntcham: si ferma a guardare in mezzo all'area invece che uscire sulla seconda palla.
Bene nel primo tempo quando più di una volta è una spina nel fianco dei rossoblù, peggio nella ripresa, a causa anche del cambio di ruolo.
Bene nel primo tempo quando più di una volta è una spina nel fianco dei rossoblù, peggio nella ripresa, a causa anche del cambio di ruolo.
Dovrebbe fare da raccordo fra centrocampo e attacco, ma nel momento di massima pressione lui latita. Qualche cosa buona c'è, ma ci si aspetta di più da lui e quello visto oggi non può bastare.
Dovrebbe fare da raccordo fra centrocampo e attacco, ma nel momento di massima pressione lui latita. Qualche cosa buona c'è, ma ci si aspetta di più da lui e quello visto oggi non può bastare.
Subentra a Maccarone, ma non riesce mai a rendersi pericoloso né da seconda punta né da prima punta. Soffre la marcatura di Burdisso e Izzo.
La sua prestazione è macchiata dall'errore in apertura sul cross basso di Croce. Poi duella con i difensori del Genoa uscendone anche ferito fisicamente, con un taglio sulla mano.
Vive una partita quasi da estraneo. Non riesce a creare lo spazio o la giocata per Maccarone, né ad aiutare i centrocampisti in fase di manovra.
Vive una partita quasi da estraneo. Non riesce a creare lo spazio o la giocata per Maccarone, né ad aiutare i centrocampisti in fase di manovra.
La sua squadra fa la partita, ma non riesce mai ad azzannare l'avversario più volte alle corde, specialmente nella prima frazione. I cambi lo puniscono e il tentativo di mantenere il risultato togliendo El Kaddouri per Buchel gli si ritorce contro. Fortuna sua che c'è chi va più lento dell'Empoli.
Mai realmente impegnato fino in fondo, il sostituto di Perin si districa bene nelle occasioni più pericolose dei toscani. Nel secondo tempo salva un pericoloso traversone basso, ma non viene impegnato più di tanto.
Mai realmente impegnato fino in fondo, il sostituto di Perin si districa bene nelle occasioni più pericolose dei toscani. Nel secondo tempo salva un pericoloso traversone basso, ma non viene impegnato più di tanto.
Alla centesima in Serie A, l'ex di Inter e Roma non va mai in affanno ed è sempre puntuale e preciso in chiusura. Come un vecchio libero evita in seconda battuta ogni possibile grattacapo per la sua retroguardia facendo sentire tutti più sicuri.
Le vicende extra-campo si pensava potessero influire sul suo rendimento, invece il campano regge bene il colpo, aiutato da Burdisso. Sempre attento in chiusura, non lascia spazi agli avversari.
Laurini gli tiene testa a lungo tenendolo più impegnato a difendere che ad offendere. Nel secondo tempo fa qualcosa di più, ma nulla di realmente al livello a cui ha abituato.
E' a lungo il peggiore del Genoa: disattento in difesa e superficiale in attacco. Con l'ingresso di Ntcham trova più spazi e riesce a migliorare la propria prestazione, risultando anche pericoloso in qualche frangente.
Ci si accorge di lui solamente nel frangente in cui Cofie prende il suo posto. Dioussé gli sta addosso, quasi francobollato, e questo condiziona la sua partita. Prova a dare ordine, ma riesce poche volte nel suo intento.
Risulta lungo l'arco dei novanta minuti il migliore dei centrocampisti schierati titolari da Mandorlini e avrebbe trovato il gol prima del 90° se Simeone non avesse cincischiato nel primo tempo. Il gol è una bella soddisfazione personale.
Risulta lungo l'arco dei novanta minuti il migliore dei centrocampisti schierati titolari da Mandorlini e avrebbe trovato il gol prima del 90° se Simeone non avesse cincischiato nel primo tempo. Il gol è una bella soddisfazione personale.
Inizia subito con un cartellino giallo a suo carico che ne condiziona la partita, all'interno della quale non riesce mai ad entrare. Viene sostituito da Ntcham e il paragone con lui appare negativo per l'italiano.
Inizia subito con un cartellino giallo a suo carico che ne condiziona la partita, all'interno della quale non riesce mai ad entrare. Viene sostituito da Ntcham e il paragone con lui appare negativo per l'italiano.
Secondo gol consecutivo negli ultimi minuti della partita, questa volta condita anche da una prestazione più che positiva. Impone il suo fisico nei minuti in cui è stato impiegato e si trasforma in cecchino quando deve trafiggere Skorupski regalando tre punti che sanno di salvezza.
Lotta su ogni pallone, fa sponda in qualsiasi modo possibile spendendo moltissime energie. Sembra una giornata no per lui, ma poi conduce in prima persona il contropiede accademico che porta al raddoppio trovando anche una soddisfazione personale.
Lotta su ogni pallone, fa sponda in qualsiasi modo possibile spendendo moltissime energie. Sembra una giornata no per lui, ma poi conduce in prima persona il contropiede accademico che porta al raddoppio trovando anche una soddisfazione personale.
Lotta su ogni pallone, fa sponda in qualsiasi modo possibile spendendo moltissime energie. Sembra una giornata no per lui, ma poi conduce in prima persona il contropiede accademico che porta al raddoppio trovando anche una soddisfazione personale.
Si presentava al Castellani come l'uomo più pericoloso per la retroguardia toscana, ma Bellusci gli è insormontabile. Qualche buona sponda, ma niente di più. Pesa su di lui l'aver sprecato qualche buona occasione nel primo tempo.
Nel momento di massima sofferenza dei suoi invece di togliere un centrocampista per rafforzare la difesa, inserisce un giocatore dalle caratteristiche offensive per liberare dagli affanni la propria retroguardia. Il suo cambio risulta decisivo nell'esito della partita.
