Nessuna responsabilità sul gol di Kalinic. Per il resto, a parte qualche uscita avventurosa, poche emozioni.
Nessuna responsabilità sul gol di Kalinic. Per il resto, a parte qualche uscita avventurosa, poche emozioni.
Il suo è il lato su cui si attacca di più. E lui gravita spesso attorno a Kucka e Suso. Corre tanto, è attento, ma sbaglia sotto porta il gol che avrebbe chiuso la partita.
Il suo è il lato su cui si attacca di più. E lui gravita spesso attorno a Kucka e Suso. Corre tanto, è attento, ma sbaglia sotto porta il gol che avrebbe chiuso la partita.
Il suo è il lato su cui si attacca di più. E lui gravita spesso attorno a Kucka e Suso. Corre tanto, è attento, ma sbaglia sotto porta il gol che avrebbe chiuso la partita.
Complice sul gol di Kalinic: certo, le responsabilità vanno soprattutto a Gomez, ma il cross di Chiesa gli passa davanti. Migliora coi minuti: tiene a bada l'attaccante croato, nel secondo tempo sbaglia pochissimo.
Complice sul gol di Kalinic: certo, le responsabilità vanno soprattutto a Gomez, ma il cross di Chiesa gli passa davanti. Migliora coi minuti: tiene a bada l'attaccante croato, nel secondo tempo sbaglia pochissimo.
Complice sul gol di Kalinic: certo, le responsabilità vanno soprattutto a Gomez, ma il cross di Chiesa gli passa davanti. Migliora coi minuti: tiene a bada l'attaccante croato, nel secondo tempo sbaglia pochissimo.
Gioca venti minuti in cui da una sicurezza in più alla difesa.
Da più incertezze che altro. Non è sicuro in chiusura, Chiesa lo salta senza problemi, a volte si lancia in giocate inutili e potenzialmente pericolose, resta schiacciato indietro e non offre soluzioni offensive.
Una nota stonata. Anzi, due. Stonatissime. Prima si fa nettamente anticipare da Kalinic in occasione del gol, poi rischia il tutto per tutto e atterra l'attaccante croato lanciato a rete: Valeri lo grazia, è solo ammonito.
Ritorna dopo la squalifica, la voglia di spaccare è tanta. Fa un gran lavoro in mezzo al campo, offre spesso una soluzione importante in avanti. Sulla punizione di Sosa anticipa tutta la difesa viola e segna un bel gol.
Si sacrifica nel finale in cui il Milan si difende dall'attacco all'arma bianca dei viola.
Nel primo tempo è vivace, nel pieno dell'azione, crea delle belle combinazioni con Suso e Abate, ha buone intuizioni. Nella ripresa cala tanto, fino a beccarsi un inutile giallo per simulazione.
Nel primo tempo è vivace, nel pieno dell'azione, crea delle belle combinazioni con Suso e Abate, ha buone intuizioni. Nella ripresa cala tanto, fino a beccarsi un inutile giallo per simulazione.
Regista di forza e sostanza: gioca tanti palloni, ma non si tira indietro quando c'è da recuperare (sette i possessi guadagnati, più dei compagni). Pennella il cross da cui nasce il gol di Kucka.
Parte in sordina, ma si scalda e nella seconda metà del primo tempo è protagonista: prima serve a Deulofeu l'assist per il gol, poi impegna Tatarusanu, che devia sul palo un suo velenoso tiro dalla distanza.
Parte in sordina, ma si scalda e nella seconda metà del primo tempo è protagonista: prima serve a Deulofeu l'assist per il gol, poi impegna Tatarusanu, che devia sul palo un suo velenoso tiro dalla distanza.
I fischi di San Siro sono troppo severi? Forse. Ma forse il colombiano non sta attraversando un bel momento, soprattutto dal punto di vista mentale. Non è tranquillo, sente la pressione, e anche quando gli capita un buon pallone non è abbastanza convinto da andare fino in fondo. Da recuperare.
I fischi di San Siro sono troppo severi? Forse. Ma forse il colombiano non sta attraversando un bel momento, soprattutto dal punto di vista mentale. Non è tranquillo, sente la pressione, e anche quando gli capita un buon pallone non è abbastanza convinto da andare fino in fondo. Da recuperare.
Partita buona, certo; è in crescita, sicuramente; ma la scena se la prende tutta quella giocata al minuto 40: è scaltro a sfruttare l'immobilismo dei difensori avversari, intelligente nel trovare il momento giusto per calciare, preciso nel piazzare il pallone alle spalle di Tatarusanu.
Sicuramente ci sono delle cose su cui lavorare, soprattutto in difesa (il posizionamento sul gol di Kalinic, la prestazione di Vangioni). Soffre un po' troppo e, nonostante la velocità dei suoi, non riesce a sfruttare gli spazi lasciati dalla Fiorentina. Da conservare, un buon primo. E quel che conta: il risultato.
Poche, se non nulle, le sue responsabilità sui due gol milanisti. Sul finale di primo tempo tiene a galla i suoi deviando sul palo una velenosa conclusione di Pasalic.
Poche, se non nulle, le sue responsabilità sui due gol milanisti. Sul finale di primo tempo tiene a galla i suoi deviando sul palo una velenosa conclusione di Pasalic.
Tenere a bada il Bacca visto stasera non è un problema. Piuttosto, avrebbe fatto meglio a fare un passo in avanti sul gol di Deulofeu: è rimasto immobile, lasciando lo spagnolo libero di calciare senza contrasto.
Tenere a bada il Bacca visto stasera non è un problema. Piuttosto, avrebbe fatto meglio a fare un passo in avanti sul gol di Deulofeu: è rimasto immobile, lasciando lo spagnolo libero di calciare senza contrasto.
In generale, la fase difensiva della Fiorentina non è stata indimenticabile. Lui, però, ci mette il suo: posizionato male, lascia Kucka libero di segnare l'1-0.
Gioca una discreta partita difensiva, senz'infamia e senza lode. Non abbastanza preciso quando si tratta di attaccare: non offre una sponda rassicurante e i suoi cross vanno sicuramente rivisti.
Gioca una discreta partita difensiva, senz'infamia e senza lode. Non abbastanza preciso quando si tratta di attaccare: non offre una sponda rassicurante e i suoi cross vanno sicuramente rivisti.
Entra a fine partita, da man forte all'attacco viola senza, però, incidere particolarmente.
Di fatto, gioca qualche metro indietro rispetto al solito. Ma la quantità di palloni giocati con arguzia e intelligenza non manca. Nel secondo tempo, offre un cross splendido a Sanchez, che non riesce a concretizzare. Non perfetto, e un po' leggero, in occasione del gol di Deulofeu.
Va a tratti: ci sono momenti in cui sembra in grado di fare la differenza, altri in cui sembra in costante cerca d'autore. Alla fine fra dr Ilicic e mr Josip vince la mediocrità. E Sousa lo sostituisce.
Costruisce, difende e attacca: è uno degli ultimi ad arrendersi. Tocca tantissimi palloni (100, pochi meno di Borja Valero) e dal suo piede partono tre occasioni per la Viola e tiri dalla distanza che, però, non hanno grande fortuna. Ammonito per proteste, salterà il posticipo del lunedì contro il Torino.
Entra al posto di Chiesa. Regala un paio di scatti e di sovrapposizioni veloci.
In difesa ha le solite difficoltà che ha già incontrato in prove precedenti. Stavolta però acquista coraggio e si fa vedere più spesso dalle parti di Donnarumma. Gli capita il pallone che avrebbe rimesso la partita sul pari e potenzialmente cambiato la serata dei suoi, ma lo spara in curva.
Sfrutta bene l'occasione che gli arriva dal turnover: fa un gran lavoro a centrocampo, dinamico e deciso. Recupera una grandissima quantità di palloni, fino ad uscire dal campo con 18 possessi guadagnati.
Segna un gol da rapace, sfruttando le incertezze dei centrali avversari. Nel secondo tempo per poco non provoca l'espulsione di Gomez, solo ammonito da Valeri. Poi scompare, e perde tanti contrasti con Paletta.
Bravo Sousa a lanciarlo, bravissimo lui a non farsi schiacciare dalle pressioni e da un nome importante. In uno stadio sempre complicato, il Chiesa giovane regala un'altra ottima prestazione: tanta corsa, tante buone intuizioni, tanti uno-contro-uno vinti. E l'assist - certo, in fuorigioco - per il gol di Kalinic.
Da una parte la necessità del turnover, dall'altra dei limiti evidenti: il Milan segna grazie a due amnesie difensive, errori di attenzione che vanno corretti. Bello il giro palla, bene il carattere, ma in attacco c'è bisogno di più concretezza: di solo possesso non si campa.