Meno preciso rispetto al compagno di reparto, si addormenta pericolosamente durante la prima frazione di gioco e commette un fallo ingenuo al limite dell'area nella ripresa, ma non commette altre sbavature.
Meno preciso rispetto al compagno di reparto, si addormenta pericolosamente durante la prima frazione di gioco e commette un fallo ingenuo al limite dell'area nella ripresa, ma non commette altre sbavature.
Partita di sacrificio nel tentativo di limitare le iniziative degli esterni offensivi del Torino, riesce nel suo compito permettendosi anche diverse sortite nella metà campo avversaria.
Si rende pericoloso pochissimi secondi dopo l'inizio della partita con un colpo di testa su una punizione di Pulgar. Chiude bene sulle iniziative degli attaccanti granata senza farsi portare fuori posizione da Boyé che esce spesso dai 16 metri per aprire i varchi per i compagni.
Lo svedese è in netta crescita sotto tutti i punti di vista, si sgancia spesso per accompagnare la manovra in fase offensiva ed allo stesso modo è preciso in chiusura, come nel secondo tempo quando spunta alle spalle di Maietta ed Oikonomou per coprire il taglio di Iago Falque.
Torna a disposizione di Donadoni dopo tantissimo tempo e dimostra di avere voglia di spaccare il mondo, sfiorando anche il gol con una bellissima conclusione dalla distanza che si perde pochissimo sul fondo. Il suo recupero potrebbe rivelarsi fondamentale per il Bologna per la seconda metà della stagione.
Tanto lavoro oscuro per lui soprattutto in fase di pressione su Valdifiori, in fase di possesso lo si nota principalmente nelle situazioni di gioco da fermo, calciando diverse punizioni pericolose come quella deviata da Oikonomou sotto porta dopo pochi secondi.
Tanto lavoro oscuro per lui soprattutto in fase di pressione su Valdifiori, in fase di possesso lo si nota principalmente nelle situazioni di gioco da fermo, calciando diverse punizioni pericolose come quella deviata da Oikonomou sotto porta dopo pochi secondi.
Tanto lavoro oscuro per lui soprattutto in fase di pressione su Valdifiori, in fase di possesso lo si nota principalmente nelle situazioni di gioco da fermo, calciando diverse punizioni pericolose come quella deviata da Oikonomou sotto porta dopo pochi secondi.
Donadoni lo manda in campo al posto di uno stanco Nagy, lui ripaga la scelta del mister fornendo l'assist del definitivo 2-0 a Dzemaili, servendo lo svizzero alla perfezione nell'azione di contropiede.
Le sue prestazioni stanno convincendo tutto l'ambiente felsineo a far saltare l'accordo che prevede che il prossimo anno lo svizzero si trasferisca nel campionato canadese. In stato di grazia e sicuramente l'uomo migliore della sua squadra soprattutto quando si tratta di concludere a rete, 4 tiri effettuati, 2 reti, una statistiche che molti attaccanti potrebbero invidiargli.
Una molla sulla corsia di competenza, ripiega in fase difensiva e si rilancia nella metà campo avversaria senza soluzione di continuità, mettendo in difficoltà il proprio avversario diretto.
Nel primo tempo sembra essere il meno attivo del tridente felsineo, poi si accende improvvisamente riuscendo a trovare anche lo spiraglio giusto per diventare determinante nell'arco del match, sfruttando lo spazio alle spalle di Zappacosta e servendo Dzemaili per il momentaneo 1-0.
Riesce a dare equilibrio al Bologna, rendendosi protagonista guadagnando 4 possessi nell'arco della sua partita e distribuendo il pallone con intelligenza come dimostra l'altissima percentuale di passaggi completati.
Lotta moltissimo con la coppia dei centrali granata e tutto il lavoro fisico lo sfianca, rendendolo poco preciso sia in fase di conclusione che in quella di appoggio. Nel secondo tempo si innervosisce rimediando un cartellino giallo superfluo.
In una partita che si presenta molto difficile fin dai primi minuti riesce a trovare il grimaldello giusto chiedendo ai suoi di sfruttare maggiormente i cambi di gioco e proprio da questo tipo di situazione nasce la rete che sblocca il match.
L'intervento su Oikonomou ha evitato che la situazione del Torino si mettesse male già pochi secondi dopo l'inizio della partita. Incolpevole sulle due reti di Dzemaili, si comporta bene sulle altre conclusioni a rete dell'attacco felsineo.
Compartecipe alla rete dell'uno a zero felsineo non si preoccupa dell'inserimento di Dzemaili lasciando allo svizzero la possibilità di controllare la sfera a pochi passi dalla linea di porta e di concludere a rete.
Compartecipe alla rete dell'uno a zero felsineo non si preoccupa dell'inserimento di Dzemaili lasciando allo svizzero la possibilità di controllare la sfera a pochi passi dalla linea di porta e di concludere a rete.
Mihajlovic lo manda in campo con la speranza di avere una maggiore spinta rispetto a Zappacosta, lui si lancia solamente una volta nella metà campo avversaria, il suo ingresso non incide sull'andamento della gara come sperato dal suo tecnico.
Mihajlovic lo manda in campo con la speranza di avere una maggiore spinta rispetto a Zappacosta, lui si lancia solamente una volta nella metà campo avversaria, il suo ingresso non incide sull'andamento della gara come sperato dal suo tecnico.
I suoi compagni di reparto sembrano essere in giornata negativa, lui si sacrifica cercando di coprire tutti i varchi e lottando costantemente con Destro, costringendo spesso il numero 9 rossoblu a girare al largo dell'area di rigore alla ricerca di palloni giocabili.
In occasione della rete dell'1-0 sbaglia il posizionamento, stringendo troppo verso il centro, permettendo al pallone di scavalcarlo ed a Krejci di servire quasi indisturbato l'accorrente Dzemaili.
In netta involuzione, perde più palloni di quelli che riesce a guadagnare, inoltre quando si lancia nella metà campo avversaria riesce a terminare anche ingenuamente in fuorigioco.
In netta involuzione, perde più palloni di quelli che riesce a guadagnare, inoltre quando si lancia nella metà campo avversaria riesce a terminare anche ingenuamente in fuorigioco.
Sforna diverse idee interessanti per liberare il terzetto offensivo, ma ugualmente perde diversi possessi pericolosi, soffrendo oltremodo la pressione dei centrocampisti avversari.
In mezzo alla difficile partita dei granata lui rappresenta una delle poche note liete. E' l'ultimo dei suoi ad arrendersi, mettendo in campo molta grinta per strappare il possesso dai piedi degli avversari.
Avrebbe l'occasione di pareggiare i conti su un pericoloso calcio d'angolo di Iturbe ma la sua conclusione è il simbolo della sua partita, molle e senza troppe pretese.
Avrebbe l'occasione di pareggiare i conti su un pericoloso calcio d'angolo di Iturbe ma la sua conclusione è il simbolo della sua partita, molle e senza troppe pretese.
E' il più attivo del tridente granata, scende spesso sulla trequarti alla ricerca di palloni giocabili e cerca di duettare con i propri compagni di squadra. Tutto il suo dinamismo si rivela però vano, in quanto al momento clou viene bloccato dalla difesa dei padroni di casa, terminando il match con 0 tiri in porta.
Mihajlovic lo lancia nella mischia alla ricerca del pareggio, si va a cercare diversi possessi aiutando la fase di costruzione, ma quando si tratta di arrivare al cross od alla giocata decisiva si fa contrastare troppo facilmente, quasi non fosse sicuro della decisione presa.
Alla fine dei 90' è il granata che ha tentato più volte la conclusione, peccato che dei suoi tiri solamente uno, su punizione, termini all'interno della porta difesa da Mirante. Cerca giocate scenografiche anche quando non è il caso e si incaponisce in azioni personali anche quando appare evidente che non è la sua giornata.
Schierato da Mihajlovic come riferimento centrale si vede fin da subito che si sente come un pesce fuor d'acqua. L'attaccante argentino prova a mettere il suo fisico a disposizione della squadra, ma finisce spesso con il provare delle giocate personali che annullano tutti gli sforzi fatti in precedenza.
Schierato da Mihajlovic come riferimento centrale si vede fin da subito che si sente come un pesce fuor d'acqua. L'attaccante argentino prova a mettere il suo fisico a disposizione della squadra, ma finisce spesso con il provare delle giocate personali che annullano tutti gli sforzi fatti in precedenza.
L'assenza di Belotti pesa come un macigno sulla sua squadra, la situazione fisica di Maxi Lopez non lo aiuta e dunque il tecnico ex Milan si vede costretto a mandare in campo un tridente "leggero". Tuttavia nonostante la classe in campo i suoi non riescono mai a trovare il pertugio giusto per impensierire Mirante.
