"Difendiamola" è lo striscione che capeggia nel cuore del centro più caldo rosanero, nella curva Nord centrale superiore, un luogo che tutti gli appassionati hanno il dovere di visitare almeno una volta nella vita. Pochi ma buoni, replicano i pescaresi, giunti in Sicilia dall'Abruzzo e disposti a chiedere ai propri beniamini di lottare per la maglia per tutti i 90'. Vietato sbagliare è ciò che capeggia sul match, chi perde rinuncia al sogno salvezza, un pari non serve a nessuno, il 2016 merita di essere perlomeno onorato se non salvato.
L'ultima volta che il Pescara andò a giocare in Sicilia fu per l'1-1- ottenuto a Trapani che garantì al Delfino l'aritmetica certezza della A. Oggi, sei mesi più tardi il finale è il medesimo ma il punto degli abruzzesi lascia l'amaro in bocca soprattutto ai rosanero che si vedono raggiungere al 94' e rischiano addirittura di subire il gol della definitiva rimonta. Palermo e Pescara continuano a occupare le ultime posizioni di classifica, servirà un miracolo ad entrambe per salvarsi.
Corini, rinfrancato dal successo ottenuto a Genova, conferma il reparto difensivo e con esso il modulo con Diamanti e Quaison alle spalle di Nestorovski. Fuori Gazzi e nessuna altra sorpresa con Cionek e Gonzalez che vincono i rispettivi ballottaggi con Vitiello e Andelkovic.
Cambia le carte in tavola Massimo Oddo, il quale propone Bruno e non Brugman davanti alla difesa, repato, quest'ultimo confermato come indiscrezioni della vigilia. A centrocampo altra sorpresa è l'assenza di Cristante. Regolarmente in campo Fornasier e attacco confermato con Caprari e Pettinari in avanti.
Pronti via e subito Pescara che ci prova ma la conclusione di Caprari è velleitaria. La replica del Palermo è timida e si limita a un colpo di testa di Gonzalez sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto da Diamanti ma al 33' il parziale cambia: Quaison si traveste da Garrincha, supera Campagnaro e con un destro potente piazza all'angolo alto alle spalle di Bizzarri, servendo il vantaggio rosanero. Gli abruzzesi provano a reagire con Benali ma i reparti sono troppo distanti e al centrocampista offensivo pescarese manca l'appoggio a un compagno e l'azione sfuma. Non accade più nulla e dopo 1' di recupero termina il primo tempo.
Nella ripresa si riparte senza cambi e si riparte con un altro Pescara in campo. Gli abruzzesi ci provano ma le azioni sono sempre troppo sterili, l'attacco fatica e Gonzalez e compagni fanno bella figura. Il match si appiattisce e solo al 44', dopo una serie infinita di ammonizioni, il Pescara trova anche il gol con Fornasier ma il direttore di gara annulla tra le proteste nonostante il gol sembri regolare. Il Palermo tiene, il Pescara ci prova ma non riesce a pungere e al 90' accade l'incredibile: Caprari è atterrato in area e l'arbitro concede il penalty, Biraghi si presenta dagli undici metri e batte Posavec siglando il pareggio. Sono 5' i minuti di recupero, al termine dei quali, dopo un'occasionissima di Memushaj, il direttore di gara indica la via degli spogliatoi e il match termina con il finale di 1 a 1. Un pari che non accontenta nessuno e che lascia il Palermo con l'amaro in bocca.