L'attacco con le punte arrotondate, finalmente, riesce a far dimenticare che il nove vero non c'è. A segnare ci pensa Lorenzo Insigne da Frattamaggiore, quello che più ne aveva bisogno: torna al gol, doppio, sette mesi e tante polemiche dopo l'ultima volta. Dopo un periodo così così, il Napoli torna a respirare. L'Udinese ha giocato un buon primo tempo e ha avuto il merito, in svantaggio di due gol, di non arrendersi: ai friulani l'onore delle armi e la conferma che la strada è quella giusta.  

I pochi dubbi della vigilia vengono risolti da Delneri in favore di Badu e Matos, preferiti a Jankto e De Paul. Sarri guarda alla partita di Champions (mercoledì, contro la Dinamo Kiev) e opta per un prudente turnover: non giocano Albiol e Jorginho, al loro posto ci sono Chiriches e Diawara.

La prima occasione viene dal figliol prodigo: Duvan Zapata fa girare la testa a Chiriches e lo lascia sul posto, ma sulla sua strada trova la puntuale chiusura di Reina. Il Napoli tiene il possesso, costruisce ma le punte arrotondate non fanno male: Mertens, Callejon e Insigne non riescono a trovare la porta di Karnezis. E allora ci riprova Zapata, involontariamente lanciato a rete da Diawara: Chiriches non riesce a fermarlo, un maestoso Koulibaly sì.

Dopo un primo tempo da vorrei ma non posso, il Napoli finalmente capisce che anche senza punta si-può-fare: a due minuti dall'inizio della ripresa Callejon crossa e Insigne, sotto porta, firma il vantaggio, tornando al gol 17 partite dopo l'ultimo. Il tempo di un amen e l'attaccante napoletano ci riprova: destro violento da fuori, Karnezis devia sulla traversa. Non sbaglia, invece, dieci minuti dopo il gol: erroraccio di Widmer, e raddoppio di Insigne. La partita, ormai, si è accessa: tempo due minuti e Perica, appena entrato, accorcia le distanze con un gran gol di testa. Ma l'arrembaggio si ferma qui: l'Udinese si disunisce, il Napoli controlla senza problemi, ritrova i tre punti e - finalmente - i gol di Insigne.