Per risalire la china, le volte, serve un scala pitagorica fatta di... Pioli. Più triste di quest'ultima riflessione solo il "casting" che impazza in Corso Vittorio Emanuele II 9 da giorni e che alle testate giornalistiche fa stampare più copie e impennare i click. Via Frank de Boer - che potrà finalmente gestire ventiquattro ore al giorno l'opera di martirizzazione - si è parlato di Marcelino, Marco Silva, Zola e Pioli, che pare ormai a un passo dalla firma. Nella - probabile - ultima gara di mister Stefano Vecchi ecco nuovamente il 4-4-1-1 con Banega dietro a Icardi ed Éder in panchina. Out Ansaldi, epurato Nagatomo, Ranocchia viene confermato centrale col sempre presente Miranda. Unico ex in campo negli Squali il portiere Alex Cordaz, dichiaratamente nerazzurro e alla sua seconda stagione in Calabria. Piccolo derby per Djamel Mesbah (al Milan nel 2012/13); nel 4-4-2 di Nicola, in mediana, si contano tre esordienti (ventuno presenze totali) della massima serie su quattro dietro al consolidato duo Trotta - Falcinelli. Al Meazza avrebbe dovuto dirigere Guida, ma fischia Calvarese.

PRIMO TEMPO - Per farsi un'idea del primo tempo nerazzurro basta digitare su Google "Topolino occhi": un'immagine comunque più sana delle scelte di Periši? e Candreva, ali di talento incatenate a quello ch'è attualmente è lo stato d'animo dell'Inter. Banega pareva partito alla grande con una percussione culminata in conclusione e parata coi piedi di Cordaz: un'illusione, come il gol dell'1-0 griffato D'Ambrosio su destro centrale spaperato dall'estremo difensore di Vittorio Veneto, ma sbandierato da un guardalinee o fuoriclasse o troppo severo, in base alla sponda del tifo. Icardi è un fantasma e Ranocchia - uscito per Murillo fra gli applausi - si fa male al ginocchio sinistro. Nicola - se le partite finissero dopo quarantacinque minuti il Crotone sarebbe da Europa League -  prepara bene la gara con uno speculare 4-4-2 e Barberis e Capezzi incollati ai garretti di João Mario e Brozovi?, costretti a impostare l'azione da luoghi improbabili. Il croato, comunque, è (insieme a Miranda) il migliore dei suoi e sfiora il gol al minuto quaranta con un delizioso mancino a giro.

SECONDO TEMPO - Un cambio di marcia iniettato sotto i giallissimi calzettoni dei padroni di casa c'è, ma oltre alle decine di sterili cross depositati in area - e più in là - da Candreva, l'unica occasione pericolosa vien da fermo, con Banega che - già destinato a uscire - per poco non sorprende con una punizione tutt'altro che irresistibile un Cordaz meritevole di lezioni extra sul posizionamento della barriera. Éder dovrebbe dar vigore e aiuto al povero Icardi, ma Nicola non teme il possesso palla e tiene senza troppi patemi lo zero a zero. Sorpresona al minuto ottantaquattro: Mesbah latita e allora Icardi lancia Periši? in campo aperto, il croato avanza fino a fulminare Cordaz sul palo lontano. Enorme il boato di San Siro, che non crede ai suoi occhi quando quattro minuti più tardi Maurito si conquista e trasforma il rigore della sicurezza e in pieno recupero deposita in rete l'assist al bacio di Éder.

3-0 e sipario al Meazza: il Crotone si dimostra squadra da primi tempi, Vecchi si fa un regalo d'addio.