Su entrambi i gol può poco anche perché viene "tradito" dai suoi compagni, prima Lazzari e poi Radu. Quando si tratta di intervenire in prima persona chiude lo spazio a Zaccagni.
Entrato al posto di Acerbi, ha il suo bel da fare contro la verve e l'intraprendenza di Tameze. Tutto sommato se la cava e fa ancora meglio quando deve sfidare sul fisico Favilli.
L'erroraccio con cui regala il pallone a Tameze per il gol dell'1-2 inficia pesantemente il giudizio sulla sua partita, che già non era particolarmente brillante prima visto che contro Salcedo spesso va in affanno.
Ancora una volta deve adattarsi ad un ruolo non suo ma lo fa con spirito di abnegazione e sacrificio, da vero capitano. Toglie un po' di verve a Zaccagni e non disdegna qualche sortita in avanti.
Ancora una volta deve adattarsi ad un ruolo non suo ma lo fa con spirito di abnegazione e sacrificio, da vero capitano. Toglie un po' di verve a Zaccagni e non disdegna qualche sortita in avanti.
Entra con un buon piglio, cercando di dare maggiore vivacità sulla fascia sinistra e facendosi vedere spesso anche se i compagni non riescono ad innescarlo a dovere.
Semplicemente non ne imbrocca mezza: confuso, poco lucido, poco reattivo, in difficoltà nei duelli fisici. Ogni tanto regala qualche perla ma è davvero troppo estemporanea per poter essere gustata in pieno.
Parte a sinistra, finisce a destra ma sempre dando la sensazione di non essere affatto in serata. Sul fondo a crossare ci arriva poco, in difesa non è sempre attento a coprire.
Ordinato, pure troppo. Soffre la fisicità di Barak e finisce per toccare meno palloni del solito. Comunque lì in mezzo è il più lucido dei suoi, soprattutto perché comprende di dover fare le cose essenziali.
Spinge molto ma raramente riesce ad essere efficace, tranne quando nel secondo tempo serve a Caicedo l'assist per il gol del momentaneo pareggio. Sull'autorete pesa soprattutto il cattivo posizionamento.
Spinge molto ma raramente riesce ad essere efficace, tranne quando nel secondo tempo serve a Caicedo l'assist per il gol del momentaneo pareggio. Sull'autorete pesa soprattutto il cattivo posizionamento.
Torna in campo dopo oltre un mese e si vede che è ancora lontano dalla migliore condizione fisica. Fatica a prendere le misure in mezzo al campo e non incide.
Torna in campo dopo oltre un mese e si vede che è ancora lontano dalla migliore condizione fisica. Fatica a prendere le misure in mezzo al campo e non incide.
Deve limitare il raggio d'azione di Miguel Veloso e ci riesce per gran parte dei minuti in cui è in campo. Non manca mai di aiutare i compagni nei raddoppi. Meno lucido negli ultimi 16 metri, ma non gli si può chiedere tutto.
Il suo ingresso non dà quella vivacità di cui l'attacco laziale avrebbe bisogno contro una difesa così organizzata. Pochi palloni giocati, nessuna invenzione degna di nota.
Una sola vera palla gol, mandata a lato nel primo tempo dopo un errore di Barak. Per il resto gira spesso a vuoto, finendo nella ragnatela che tesse Magnani per tutta la partita.
Non una partita di grande qualità, anzi: molti appoggi sbagliati, tanti duelli persi. Però ha l'enorme merito di trovare il gol con una giocata di buona abilità, di fatto sull'unica palla davvero giocabile che gli capita.
Forse un pareggio ci poteva stare per i suoi ma è anche vero che è una Lazio lontana parente di quella vista altre volte per ritmo, personalità e vivacità. I cambi non producono gli effetti sperati.
Forse un pareggio ci poteva stare per i suoi ma è anche vero che è una Lazio lontana parente di quella vista altre volte per ritmo, personalità e vivacità. I cambi non producono gli effetti sperati.
A lungo inoperoso, nel quarto d'ora finale la Lazio lo chiama in causa con frequenza e lui risponde presente. Bella la parata sul colpo di testa di Milinkovic-Savic, eccellente il riflesso sul tiro di Pereira deviato da un difensore.
A lungo inoperoso, nel quarto d'ora finale la Lazio lo chiama in causa con frequenza e lui risponde presente. Bella la parata sul colpo di testa di Milinkovic-Savic, eccellente il riflesso sul tiro di Pereira deviato da un difensore.
Macina chilometri sulla fascia sinistra o andando al cross in prima persona oppure buttandosi in area aprendo spazi per gli inserimenti dei compagni sulla corsia mancina. Bravo a leggere il cross di Faraoni e a coordinarsi per un tiro che Lazzari spedisce nella propria porta.
Parte piano, pensando soprattutto a difendere e a dare una mano ai centrali se necessario. Per tutta la partita spinge poco però quando lo fa lascia il segno, come in occasione del gol dello 0-1 nato da un suo cross.
Partita davvero notevole dell'ex Sassuolo che in area le prende tutte, che non fa entrare in partita Immobile neanche per sbaglio, che guida il reparto con autorità ed efficacia.
Bene per lunghi tratti della gara, ogni tanto però si deconcentra e rischia molto. Sul gol di Caicedo permette all'attaccante biancoceleste di girarsi troppo facilmente.
Bene per lunghi tratti della gara, ogni tanto però si deconcentra e rischia molto. Sul gol di Caicedo permette all'attaccante biancoceleste di girarsi troppo facilmente.
Dopo 10 minuti Juric non ne può più e vorrebbe cambiarlo. È la scossa di cui il giovane difensore gialloblu aveva bisogno. Si francobolla a Milinkovic-Savic e non lo molla più, rendendogli la vita impossibile.
Si fa ipnotizzare da Reina poco dopo lo 0-1 ma è di fatto l'unico errore della sua partita, fatta di corsa e sacrificio prima che di giocate di qualità. Emblema della sua serata la rincorsa con cui chiude un contropiede di Akpa Akpro.
Soffre l'aggressività di Akpa Akpro e allora impiega un po' prima di trovare una posizione consona per dare una mano alla sua squadra. Dimostra tutta la sua intelligenza tattica attaccando spesso a sinistra lì dove Dimarco gli apre spazi invitanti.
Una sua leggerezza in area nei primi minuti poteva costare cara. Passata la paura, prende sempre più confidenza fino a diventare il controllore del centrocampo. Si fa vedere meno del solito in attacco ma oggi c'era bisogno di altro.
Gioca in una posizione per lui inedita, quella di centravanti. Sin dai primi minuti però dimostra di essere a proprio agio, occupando bene gli spazi e dialogando proficuamente con i compagni. Il gol vittoria è il giustissimo premio alla sua prestazione.
Non gioca centravanti come da previsione ma largo a destra. Mette spesso in difficoltà Radu e alla fine lo costringe anche all'errore da cui nasce il gol vittoria di Tameze.
Ancora una volta il suo Verona dimostra tutte le sue qualità al cospetto di una big del nostro campionato. E il mister croato non sbaglia una mossa, sia nelle scelte iniziali che negli adattamenti a gara in corso.
Ancora una volta il suo Verona dimostra tutte le sue qualità al cospetto di una big del nostro campionato. E il mister croato non sbaglia una mossa, sia nelle scelte iniziali che negli adattamenti a gara in corso.
