Il Toro è offensivamente più presente dei suoi, ma non conclude pericolosamente prima del 76' quando lui si fa trovare pronto su Sanabria. Fortunato sulla traversa colpita da Praet.
Il Toro è offensivamente più presente dei suoi, ma non conclude pericolosamente prima del 76' quando lui si fa trovare pronto su Sanabria. Fortunato sulla traversa colpita da Praet.
Non brillante come in altre occasioni, ma prezioso nel tenere la posizione. In difficoltà negli allunghi offensivi, più utile in fase di contenimento.
Prestazione precisa su Belotti, non gli dà particolarmente spazio di manovra, soprattutto fisicamente controlla bene ogni situazione. Pioli lo tiene in campo solo nella prima frazione.
Entra ad inizio ripresa per affiancare Tomori in luogo di Romagnoli, è preciso con un paio di chiusure anche in situazioni d'emergenza a tratti.
Entra ad inizio ripresa per affiancare Tomori in luogo di Romagnoli, è preciso con un paio di chiusure anche in situazioni d'emergenza a tratti.
Di nuovo in campo dopo essere guarito dal Covid-19, si vede da subito che la condizione non è delle migliori, ma basta la sua presenza per riprendere il controllo della fascia.
Prima con Romagnoli, poi con Kjaer, dirige la baracca e respinge praticamente ogni attacco del Torino, sia sul centravanti di turno, che sugli inserimenti di centrocampisti e trequartisti.
E' fra le poche note stonate della serata in termini di concentrazione, Singo lo impensierisce in più di un'occasione, lui lo contiene a fatica fino alla sostituzione ad inizio ripresa.
E' fra le poche note stonate della serata in termini di concentrazione, Singo lo impensierisce in più di un'occasione, lui lo contiene a fatica fino alla sostituzione ad inizio ripresa.
Partita attenta e di carattere, due in particolare le giocate che si ricordano di lui nei 65 minuti in campo: il colpo di testa con il quale serve Giroud sull'1-0, un'uscita palla al piede dalla propria area di rigore in situazione ingarbugliata.
Non parte benissimo con qualche errorino in impostazione, ma cresce alla distanza prendendo in mano il centrocampo rossonero. Un paio di strappi allentano anche la pressione degli attacchi granata.
Non parte benissimo con qualche errorino in impostazione, ma cresce alla distanza prendendo in mano il centrocampo rossonero. Un paio di strappi allentano anche la pressione degli attacchi granata.
Entra male in campo quando Pioli decide di dare più peso al suo centrocampo, non perfetto in contenimento, ingenuo quando si fa scalcare da Praet in occasione della traversa finale.
Entra male in campo quando Pioli decide di dare più peso al suo centrocampo, non perfetto in contenimento, ingenuo quando si fa scalcare da Praet in occasione della traversa finale.
Pioli gli concede poco più di venti minuti, lui fa ordine in mezzo al campo pur non toccando tanti palloni, prova anche a rendersi pericoloso in fase offensiva, ma non ha il passo giusto.
E' evidente come la fiducia in sé stesso sia decisamente aumentata rispetto al passato, prova la giocata anche in zone di campo delicate, ogni tanto commette qualche errore per eccesso di sicurezza, ma il gioco vale la candela.
Stavolta gli manca la qualità della giocata in fase offensiva, ma l'apporto in quantità è sempre prezioso. Dà sfogo al giro palla sulla su fascia di competenza, ma non impensierisce la difesa avversaria.
Stavolta gli manca la qualità della giocata in fase offensiva, ma l'apporto in quantità è sempre prezioso. Dà sfogo al giro palla sulla su fascia di competenza, ma non impensierisce la difesa avversaria.
In area di rigore arrivano due palloni giocabili: uno lo mette dentro e vale l'1-0 da tre punti, l'altro per poco non lo accomoda a terra per una conclusione che non arriva di poco.
In area di rigore arrivano due palloni giocabili: uno lo mette dentro e vale l'1-0 da tre punti, l'altro per poco non lo accomoda a terra per una conclusione che non arriva di poco.
In area di rigore arrivano due palloni giocabili: uno lo mette dentro e vale l'1-0 da tre punti, l'altro per poco non lo accomoda a terra per una conclusione che non arriva di poco.
Sgusciante e vivace ogni volta che tocca palla, gli manca forse la presenza nel gioco con la squadra quando c'è da soffrire. Quando la palla arriva dalle sue parti, però, il Torino va praticamente sempre in sofferenza.
Decide di giocarsela a scacchi aspettando il Torino, e dunque sfruttare le ripartenze, la vince invece con una palla da fermo non soffrendo particolarmente gli attacchi granata.
Il Milan non lo impensierisce praticamente mai se non nell'occasione del gol che non lo vede colpevole, lui alla fine prova a rendersi utile addirittura in attacco, e per poco non ci lascia lo zampino.
Juric lo manda in campo ad inizio ripresa per dare più solidità e tecnica alla retroguardia, il giro palla granata ne guadagna, anche se l'ex di turno non si spinge mai particolarmente in avanti.
Nonostante un attacco poco costante del Milan, lui va spesso in difficoltà raccogliendo anche un cartellino giallo immediato che di fatto lo condiziona per tutto il primo tempo. Juric lo toglie all'intervallo.
Parte facendosi sovrastare da Krunic in occasione dell'1-0, poi va via via crescendo guidando bene la difesa granata contro l'attacco del Milan, che di fatto non impensierisce quasi mai Milinkovic-Savic.
Dovrebbe essere una delle frecce all'arco di Juric, finisce per essere il lato debole delle offensive del Torino, lì dove il Milan non va mai in sofferenza.
Dovrebbe essere una delle frecce all'arco di Juric, finisce per essere il lato debole delle offensive del Torino, lì dove il Milan non va mai in sofferenza.
Serata molto serena per lui, il Milan difficilmente arriva sulla trequarti granata, e quando lo fa, non è dal suo lato che arrivano i problemi maggiori.
Serata molto serena per lui, il Milan difficilmente arriva sulla trequarti granata, e quando lo fa, non è dal suo lato che arrivano i problemi maggiori.
Non parte benissimo perdendosi Giroud in occasione del corner da cui arriva il gol dell'1-0, ma poi è praticamente il più attivo dei suoi mettendo in difficoltà Kalulu nel primo tempo, e giocandosela anche nella ripresa.
Entra per uno sfinito Singo, non ha la stessa fisicità e spinta in fascia, preferisce mantenere la posizione per dare più spazio ai compagni tecnicamente più dotati.
Sulla trequarti in coppia con Brekalo, il Torino non trova mai la giocata in quella zona del campo: per ciò che lo riguarda, è l'errore nelle scelte il problema della serata.
Dovrebbe dare geometria e velocità al gioco del Torino, spesso fa confusione portando palla o scegliendo la giocata più elementare che non dà ritmo alla manovra granata.
Juric gli concede poco meno di un tempo per incidere, lui si mostra come il più adatto a far male al Milan sulla trequarti granata: manda in porta Sanabria, che poi fallisce, e trova la traversa in chiusura.
Gioca contro la squadra che l'ha cresciuto, forse sente troppo il match, da qui qualche errore di troppo soprattutto dal punto di vista decisionale. Nella ripresa trova il tempo anche di portare a casa un cartellino giallo.
Gioca contro la squadra che l'ha cresciuto, forse sente troppo il match, da qui qualche errore di troppo soprattutto dal punto di vista decisionale. Nella ripresa trova il tempo anche di portare a casa un cartellino giallo.
Gallo spuntato, nel primo tempo praticamente non lo si vede mai se non lontanissimo dalla porta. Nella ripresa gli capita la palla giusta, ma la cicca mandandola debolmente fra le braccia di Tatarusanu. Poi la sostituzione.
Il Torino spinge più del Milan, ma lui sembra scollato dal resto della squadra. Riesce a procurarsi comunque due occasioni: in una in diagonale si fa controllare da Tatarusanu, sull'altra nel finale non trova il tempo per coordinarsi.
Più presente e pericoloso di Linetty sulla trequarti, ma commette troppi errori decisivi in rifinitura soprattutto nella ripresa, quando anche la condizione di fisica va scemando.
Troppi pensieri che finiscono per dare alla squadra poca imprevedibilità. Con i cambi prova a sbaragliare le carte, ma alla fine il risultato utile non arriva.