Se il Verona resta in partita fino al 68' e capitola definitivamente solamente nei minuti di recupero gran parte del merito è del portiere veronese. Nel primo tempo si esalta sulla potente conclusione di Basic, nella ripresa non trema quando si trova uno contro uno con Immobile.
Se il Verona resta in partita fino al 68' e capitola definitivamente solamente nei minuti di recupero gran parte del merito è del portiere veronese. Nel primo tempo si esalta sulla potente conclusione di Basic, nella ripresa non trema quando si trova uno contro uno con Immobile.
Confermato nel terzetto difensivo di Cioffi, il numero 17 gialloblu si rende protagonista di una partita attenta in cui è costretto a colmare le differenze di velocità con letture attente. Proprio su una bella iniziativa di Zaccagni è costretto a ripiegare molto rapidamente, tanto da rimanere vittima di un infortunio muscolare che lo costringe a gettare la spugna anzitempo.
Entra quando la Lazio sta aumentando vertiginosamente i ritmi del motore, prova a mettersi a disposizione della squadra, ma ha poche occasioni per farsi notare.
Il giovane difensore del Verona dimostra di non tremare di fronte a giocatori importanti come quelli schierati dalla Lazio. Potrebbe migliorare un po' nei duelli aerei, ma la fisicità di Milinkovic-Savic ed Immobile è un fattore che non si può certamente ignorare.
Prova ad accendersi in fase offensiva, ma chiude con una precisione nei cross inferiore al 30%. In fase difensiva deve migliorare vistosamente, Lazzari lo coglie spesso alle spalle e lui è costretto ad inseguirlo a perdifiato.
Entra per un Ceccherini in buona serata, lui prova a fare del suo meglio per arginare gli attaccanti avversari, ma viene costretto praticamente subito ad usare le maniere forti ed a ricevere il conseguente cartellino giallo.
Trovarsi di fronte un attaccante letale come Immobile significa che un difensore deve essere attento per tutta la partita. Lo svedese invece abbassa la tensione almeno due volte durante la partita: nella prima situazione il capitano della Lazio trova la rete dell'1-0, nella seconda Montipo' è chiamato al miracolo.
Schierato ancora una volta come trequartista il numero 8 scaligero brilla decisamente meno del solito stritolato tra le linee di difesa e centrocampo della Lazio.
Nonostante si trovi davanti uno dei reparti più talentuosi della Serie A l'esperto regista gialloblu non si scompone e comanda il gioco con la consueta intelligenza tattica, trovando sempre il varco giusto per innescare i trequartisti scaligeri. Esce poco dopo la mezz'ora per un colpo subito alla bocca dello stomaco.
Entra per l'infortunato Veloso cercando di aumentare la fisicità in mezzo al campo. Cerca di portare la pressione sui creatori di gioco avversari, ma il tasso tecnico dei capitolini riesce spesso ad avere la meglio.
Nel primo tempo si fa apprezzare per qualche bella giocata tra cui un sombrero tecnicamente molto pulito. Nella ripresa però la Lazio aumenta la pressione offensiva e lui non riesce più a brillare ed anzi avrebbe l'occasione per segnare ma calcia troppo centralmente.
Nel primo tempo si fa apprezzare per qualche bella giocata tra cui un sombrero tecnicamente molto pulito. Nella ripresa però la Lazio aumenta la pressione offensiva e lui non riesce più a brillare ed anzi avrebbe l'occasione per segnare ma calcia troppo centralmente.
L'esterno del Verona dimostra di meritare lo spazio che gli sta dando Cioffi. Nel primo tempo è lestissimo a sfruttare un rinvio errato di Provedel per provare una conclusione da distanza siderale, mancando per poco il bersaglio grosso.
Cioffi lo manda in campo per cercare di dare qualità alla propria squadra, invece il nuovo numero 10 gialloblu non trova mai il modo di illuminarsi, girando per il campo quasi come fosse senza meta.
Entra e prova a dare la scossa all'attacco del Verona con un paio di accelerazioni e di iniziative personali che però si concludono con un nulla di fatto.
Partita difficile per il centravanti del Verona servito poco e male. Nonostante questo trova il modo di rendersi pericoloso su di un calcio d'angolo sganciandosi sul palo più lontano e provando una conclusione sporca. Il suo tiro però va a sbattere sulla traversa prima di terminare sul fondo.
Il suo Verona riesce a tenere la barra a dritta fino all'ora di gioco, ma alla prima sbavatura difensiva la Lazio riesce a passare. Dopo i suoi perdono le misure e non riescono più a creare situazioni troppo pericolose per Provedel.
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