Migliore in campo dei suoi, ed è un segnale del dominio della Roma. Nega la gioia del gol a Dzeko con un gran guizzo e poi su supera sul doppio intervento a murare le conclusioni di Karsdorp e di Mkhitaryan a botta sicura. Non può nulla sui due gol.
Pagelle Fiorentina 6° giornata Roma - Fiorentina 2-0
Passo indietro rispetto alle ottime recenti prestazioni. Perde di netto il duello con Karsdorp e dimostra poca attenzione anche in fase offensiva.
Continua il processo di deturpamento della sua immagine nel campionato italiano, con l'ennesima prestazione negativa. Di solito fatica anche quando la Viola va bene, figurarsi quando va così male...
Parte molto bene ed è uno dei migliori del primo tempo. Tutto questo finché tengono gli argini su Spinazzola; quando questi cedono, viene travolto come tutti gli altri.
Se la presenza di Martinez Quarta è il danno diretto dell'infortunio di Pezzella, la partita di Milenkovic è quello collaterale. Fatica al centro del reparto il difensore serbo, che si pesta i piedi con Martinez Quarta e viene tartassato dai corridori della Roma.
L'esordio dal primo minuto in Serie A è un autentico incubo. Disturba Milenkovic in occasione del gol di Spinazzola, viene triturato dalle discese di Mkhitaryan (che riesce a murare una sola volta) e non contento si becca un rosso diretto per un intervento killer su Dzeko.
Equivoco tattico (uno dei tanti) della Fiorentina di Iachini. Da mezz'ala fatica a incidere tremendamente e il suo apporto in mediana è quasi pari a zero.
Iachini si ostina a piazzarlo in attacco in coppia con Ribery, ma un conto è giocare contro il Padova e un altro è farlo contro la Roma. Smalling e Ibanez non sentono nemmeno il solletico. L'ex Napoli ha bisogno di partire largo a destra.
Entra al posto di Castrovilli e quantomeno riesce a mettere un po' di lucidità in mezzo al campo con le sue geometrie.
Parte suonando la tromba con un destro che sibila vicino al palo, ma poi viene fagocitato dalla qualità del centrocampo giallorosso. Orsato lo grazia di una possibile espulsione, ma Iachini no, e lo lascia in spogliatoio nell'intervallo.
Parte suonando la tromba con un destro che sibila vicino al palo, ma poi viene fagocitato dalla qualità del centrocampo giallorosso. Orsato lo grazia di una possibile espulsione, ma Iachini no, e lo lascia in spogliatoio nell'intervallo.
Parte suonando la tromba con un destro che sibila vicino al palo, ma poi viene fagocitato dalla qualità del centrocampo giallorosso. Orsato lo grazia di una possibile espulsione, ma Iachini no, e lo lascia in spogliatoio nell'intervallo.
Nel dramma del centrocampo viola è l'unico a restare sempre in controllo della situazione. Sia da regista che da mezz'ala smista in maniera sempre lucida tutti i palloni che gli vengono recapitati.
Parte su marce alte, ma poi capisce che è solo a predicare in un deserto a tratti imbarazzante. Si innervosisce e alterna giocate discrete ad altre troppo nervose.
Almeno ci mette grinta e determinazione. Poi non è un bomber, e lo si vede dal suo colpo di testa centrale, ma resta il fatto che almeno prova a dare una piccola scossa.
Dovrebbe appesantire il reparto offensivo con il suo ingresso in campo ma forse la panchina iniziale gli ha tolto emotività. Si ritaglia una sola occasione e non la sfrutta bene.
La vittoria con l'Udinese gli aveva salvato la panchina, ma erano rimasti tanti i dubbi. E chissà se Commisso sarà ancora così convinto di mantenerlo seduto sulla panchina. Chi vivrà, vedrà.
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