Primo tempo due parate relativamente facili per un portiere del suo calibro, secondo tempo da spettatore non pagante sotto il diluvio del San Paolo: è più impegnato a far ripartire la manovra con i piedi che a fermare le avanzate dei viola.
Primo tempo due parate relativamente facili per un portiere del suo calibro, secondo tempo da spettatore non pagante sotto il diluvio del San Paolo: è più impegnato a far ripartire la manovra con i piedi che a fermare le avanzate dei viola.
Primo tempo due parate relativamente facili per un portiere del suo calibro, secondo tempo da spettatore non pagante sotto il diluvio del San Paolo: è più impegnato a far ripartire la manovra con i piedi che a fermare le avanzate dei viola.
Si fa vedere tanto in fase offensiva, si propone moltissimo, ma sbaglia sempre l'ultimo passaggio. Nel primo tempo avrebbe delle buonissime chance per servire Callejon sulla verticale o Mertens alle spalle della difesa, ma la finalizzazione non è mai andata a buon fine. Nel secondo tempo, con ancora meno spazi, fatica ancora di più ad incidere.
Spiace dirlo, ma l'infortunio pesa tantissimo sul suo rendimento e - consecutivamente - su quello della catena di sinistra. Non si sente in grado di spingere, rimane sempre bloccato e in qualche occasione si fa trovare pure fuori posizione in fase difensiva. Una condizione da migliorare assolutamente.
Spiace dirlo, ma l'infortunio pesa tantissimo sul suo rendimento e - consecutivamente - su quello della catena di sinistra. Non si sente in grado di spingere, rimane sempre bloccato e in qualche occasione si fa trovare pure fuori posizione in fase difensiva. Una condizione da migliorare assolutamente.
Il duello con Simeone potrebbe mandarlo in difficoltà vista la rapidità del ragazzo argentino, ma così non è stato: l'ex Real Madrid nella prima frazione lo ferma ogni volta che gli gravita attorno aiutando il Napoli ad alleggerire la pressione della Fiorentina.
Buona gara quella del difensore con la maglia numero 26 del Napoli: recupera ai pochi errori di posizione con interventi sempre precisi in fase difensiva, prova ad aiutare la squadra impostando la manovra fino alla trequarti offensiva per alleggerire la pressione sui mediani azzurri. I suoi sforzi, però, non hanno portato a nulla per i suoi.
Ala sinistra non può giocare. Zielinski non garantisce ovviamente nulla di quello che garantisce Insigne, ma non dà nemmeno valide alternative per farsi preferire a chi in quel ruolo giocherebbe forse meglio come Ounas. Mai nel vivo del gioco, mai in grado di gettarsi in modo corretto verso la porta, quelle pochissime volte che ha il pallone fra i piedi prende la decisione sbagliata o - peggio ancora - spreca malamente da dentro l'area di rigore.
Ala sinistra non può giocare. Zielinski non garantisce ovviamente nulla di quello che garantisce Insigne, ma non dà nemmeno valide alternative per farsi preferire a chi in quel ruolo giocherebbe forse meglio come Ounas. Mai nel vivo del gioco, mai in grado di gettarsi in modo corretto verso la porta, quelle pochissime volte che ha il pallone fra i piedi prende la decisione sbagliata o - peggio ancora - spreca malamente da dentro l'area di rigore.
Inizia subendo la pressione di Badelj e Veretout, ma alla distanza esce con tutta la sua esplosività fisica: dribbling, inserimenti, contrasti aerei e contrasti a terra. Nella gara di Allan c'è tutto questo, manca solo qualcuno che - specialmente nel primo tempo - lo segua nelle sue idee.
Primo tempo sulla scia delle ultime prestazioni, secondo con sprazzi del vecchio Hamsik: media 6. Nei primi quarantacinque minuti non trova mai la posizione in campo, nella ripresa si muove di più e va addirittura vicinissimo al gol a Sportiello battuto.
Primo tempo sulla scia delle ultime prestazioni, secondo con sprazzi del vecchio Hamsik: media 6. Nei primi quarantacinque minuti non trova mai la posizione in campo, nella ripresa si muove di più e va addirittura vicinissimo al gol a Sportiello battuto.
Non la sua migliore uscita stagionale. Thereau prima e Veretout poi lo contengono alla perfezione, pedinandolo come fossero la sua ombra. Tocca pochi palloni realmente pericolosi e la manovra del Napoli ne risente tantissimo.
Non la sua migliore uscita stagionale. Thereau prima e Veretout poi lo contengono alla perfezione, pedinandolo come fossero la sua ombra. Tocca pochi palloni realmente pericolosi e la manovra del Napoli ne risente tantissimo.
Viene inserito nel tentativo di aumentare la pericolosità offensiva, ma il risultato è un cartellino giallo nel tentativo di recuperare la palla a Sportiello e poco, pochissimo altro degno di nota. Non prova mai la giocata, non un qualcosa di diverso: sempre e solo il compitino, ma negli ultimi 15 minuti servirebbe qualcosa di più.
Sin dal primo minuto si nota come lo spagnolo è il più nervoso dei tre davanti: non trova mai la miccia da poter accendere e cambiare la propria gara. Più passa il tempo più esce dalla gara: prova a rientrarci inseguendo gli avversari, ma il risultato è l'ammonizione nel finale dopo una serie infinta di proteste.
Inizia bene, si eclissa. Ritorna di nuovo nel vivo del gioco, si spegne. Ha la chance più grande della gara, ma si fa ipnotizzare da Sportiello. Mertens è il riassunto perfetto della gara del Napoli, troppo intermittente e incapace di portare a casa i tre punti sebbene ne abbia avuto l'occasione. Differentemente dai due compagni di reparto lui ci prova con più vigoria.
Inizia bene, si eclissa. Ritorna di nuovo nel vivo del gioco, si spegne. Ha la chance più grande della gara, ma si fa ipnotizzare da Sportiello. Mertens è il riassunto perfetto della gara del Napoli, troppo intermittente e incapace di portare a casa i tre punti sebbene ne abbia avuto l'occasione. Differentemente dai due compagni di reparto lui ci prova con più vigoria.
Inizia bene, si eclissa. Ritorna di nuovo nel vivo del gioco, si spegne. Ha la chance più grande della gara, ma si fa ipnotizzare da Sportiello. Mertens è il riassunto perfetto della gara del Napoli, troppo intermittente e incapace di portare a casa i tre punti sebbene ne abbia avuto l'occasione. Differentemente dai due compagni di reparto lui ci prova con più vigoria.
Non si capisce se a frenarlo sia di più la densità fatta dalla Fiorentina davanti alla propria area o la paura di sbagliare i movimenti e non vedere più il campo. Nei minuti giocati si fa decisamente preferire a Zielinski, ma comunque non riesce ad imporre qualcosa di diverso al gioco degli uomini di Sarri. Insufficiente per questa volta, ma se dovesse ripetersi una situazione simile con Insigne assente lui partirebbe davanti al polacco nelle gerarchie.
Non si capisce se a frenarlo sia di più la densità fatta dalla Fiorentina davanti alla propria area o la paura di sbagliare i movimenti e non vedere più il campo. Nei minuti giocati si fa decisamente preferire a Zielinski, ma comunque non riesce ad imporre qualcosa di diverso al gioco degli uomini di Sarri. Insufficiente per questa volta, ma se dovesse ripetersi una situazione simile con Insigne assente lui partirebbe davanti al polacco nelle gerarchie.
Dopo tre risultati negativi consecutivi, viste le assenze che stanno attanagliando il Napoli nelle zone nevralgiche del gioco di Sarri, si può tranquillamente affermare alla luce di quanto visto contro la Fiorentina che Sarri è succube di se stesso. Non prova mai a variare tatticamente prima della gara, anche solo per togliere i punti di riferimento iniziali agli avversari. Il Napoli deve recuperare la condizione e la forma e sperare che questo finale di 2017 non regali ulteriori sorprese negative.
Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.