Il saluto della curva e di tutto Marassi non lascia indifferente Mattia, pronto a salutare Genova (dopo 151 partite) per migrare verso realtà più "europee". La giornata è sfortunata, visti i due gol subìti su altrettante conclusioni, ma lui è incolpevole e può andare a dormire sereno. In bocca al lupo.
Parte bene giocando mezz'ora di personalità al servizio del Grifone, ma si squaglia quando abbandona la posizione di competenza per andare a contrastare Belotti sulla destra, col "Gallo" lesto a disfarsi della sfera per servire il liberissimo Iago. È il gol del vantaggio ospite e poco dopo Armando sarà costretto ad abbandonare il campo, nuovamente, per un problema fisico.
Non fosse per la "morbida" marcatura riservata ad Ansaldi in occasione del raddoppio granata, sarebbe il migliore in campo fra i suoi. Nel primo tempo da leone gioca più palloni di tutti, nella ripresa cala un po', ma col destro a lunga gittata serve Laxalt libero di colpire in area, ma l'uruguagio calcia altissimo.
Non fosse per la "morbida" marcatura riservata ad Ansaldi in occasione del raddoppio granata, sarebbe il migliore in campo fra i suoi. Nel primo tempo da leone gioca più palloni di tutti, nella ripresa cala un po', ma col destro a lunga gittata serve Laxalt libero di colpire in area, ma l'uruguagio calcia altissimo.
Vedi alla voce "El Yamiq": l'ex Avellino e Grosseto rischia grosso già in avvio accentuando un contatto con Berenguer lanciato a rete, Illuzzi lo salva fischiando. Si fa notare per qualche anticipo decisivo in area di rigore, ma partecipa al festival dell'immobilismo nei due gol del Toro. Aggravante: tenta una velleitaria conclusione da fuori cha causa male al muscolo cardiaco ai più affezionati al gioco del calcio.
Fisico e uscite palla al piede a testa alta per questo egiziano classe '92 che col passare del tempo s'è guadagnata la stima di Ballardini. Tutto molto bello, ma su entrambi i gol appare colpevole: in ritardo sul primo, quando "invita" Izzo al tentativo disperato; totalmente immobile sul secondo, quando Baselli organizza un pic-nic in mezzo all'area.
Il solito pepe sulla corsia mancina, tutto scatti, strappi e imprecisioni dovute al tasso tecnico, irrecuperabile. Diego dalla treccioline è quel tipo di giocatore che non riesci mai a inquadrare dal tutto: potenziale futuro in una big o sopravvalutato? Lui, probabilmente, non si pone queste domande e sfreccia a tutto gas mancando il gol su suggerimento di Pereira - minuto sessantacinque - che avrebbe potuto riaprire prima la gara.
Cerca di combinare con Lapadula e Laxalt, ma molto spesso è impreciso. Più contrasti a gamba tesa che qualità, chi pensava di poter ammirare un centrocampista con attitudine offensiva, oggi, sarà rimasto deluso. Fuori per Rossi prima dello scoccare dell'ora di gioco.
Cerca di combinare con Lapadula e Laxalt, ma molto spesso è impreciso. Più contrasti a gamba tesa che qualità, chi pensava di poter ammirare un centrocampista con attitudine offensiva, oggi, sarà rimasto deluso. Fuori per Rossi prima dello scoccare dell'ora di gioco.
Tornerà o non tornerà in rossonero? Andrea da Roma sale di intensità col passare del tempo e si prende le redini del centrocampo dall'uscita dal campo di Veloso, che in origine avrebbe dovuto fungere da regista. Litiga con tutti, da Belotti a Berenguer passando per Ansaldi colpito con una gomitata, ma esce dal campo senza sanzioni. Nel finale perde un po' di lucidità, ma si guadagna comunque la sufficienza.
Tornerà o non tornerà in rossonero? Andrea da Roma sale di intensità col passare del tempo e si prende le redini del centrocampo dall'uscita dal campo di Veloso, che in origine avrebbe dovuto fungere da regista. Litiga con tutti, da Belotti a Berenguer passando per Ansaldi colpito con una gomitata, ma esce dal campo senza sanzioni. Nel finale perde un po' di lucidità, ma si guadagna comunque la sufficienza.
Tornato il 29 aprile, il portoghese, fresco trentaduenne, prosegue il graduale reinserimento dopo più di due mesi out per un infortunio muscolare. Ballardini gli concede altri 45' dopo i 105 messi assieme fra Atalanta e Fiorentina: regista designato, fa il timido celandosi dietro ai compagni e quando gli capita la punizione "giusta" la spara sulla barriera. Fuori per Pandev all'intervallo.
Entra per l'infortunato Izzo e subito scalda i guantoni a Milinkovi? con un destro preciso, ma non abbastanza potente. Riproverà nella ripresa, ma senza trovare la porta. Rapidità sul primo passo non da tutti, all'ottantaduesimo supera Ansaldi che lo abbatte, causandone l'espulsione.
Entra per l'infortunato Izzo e subito scalda i guantoni a Milinkovi? con un destro preciso, ma non abbastanza potente. Riproverà nella ripresa, ma senza trovare la porta. Rapidità sul primo passo non da tutti, all'ottantaduesimo supera Ansaldi che lo abbatte, causandone l'espulsione.
Né carne né pesce, eppure è quello che sembrerebbe provarci di più, anche se con meno "verve" dello scatenato Lapadula. In avvio cincischia in contropiede, poi fa ammonire Ansaldi e sfiora il gol su punizione. Può e deve fare di più con le qualità in suo possesso? Sì.
Dentro per Bessa nella ripresa, tenta un paio di volte di prendere iniziativa in area di rigore, ma il passo lo tradisce insieme alla mancanza di rapidità e imprevedibilità e viene chiuso senza troppe ansie dal vetusto Moretti. Sperando in una estate senza infortuni, gli auguriamo di ritrovarle in vista della prossima stagione.
"Lob", "cucchiaio", "scavetto", "pallonetto" o "palombella", per dirla alla Nanni Moretti. Chiamatelo col nome che preferite, ma sappiate che Goran Pandev, sull'argomento, possiede una cattedra all'università di Strumica. Entra e supera il portiere più alto della Serie A sfruttando l'errore di Molinaro e manca il bis (al minuto ottantotto) per un soffio, scheggiando la parte alta della traversa. Classe.
"Lob", "cucchiaio", "scavetto", "pallonetto" o "palombella", per dirla alla Nanni Moretti. Chiamatelo col nome che preferite, ma sappiate che Goran Pandev, sull'argomento, possiede una cattedra all'università di Strumica. Entra e supera il portiere più alto della Serie A sfruttando l'errore di Molinaro e manca il bis (al minuto ottantotto) per un soffio, scheggiando la parte alta della traversa. Classe.
"Lob", "cucchiaio", "scavetto", "pallonetto" o "palombella", per dirla alla Nanni Moretti. Chiamatelo col nome che preferite, ma sappiate che Goran Pandev, sull'argomento, possiede una cattedra all'università di Strumica. Entra e supera il portiere più alto della Serie A sfruttando l'errore di Molinaro e manca il bis (al minuto ottantotto) per un soffio, scheggiando la parte alta della traversa. Classe.
Sufficienza alla incredibile voglia che mette in campo dal primo all'ultimo minuto di recupero di una partita che, sulla carta, vale solo per le statistiche. Ode al lavoro e al sudore di "Lapagol", anche se il soprannome giusto sarebbe "Lapapressing" visto il lavoro che costringe Molinaro all'"assist" per Pandev che riapre la gara nel finale. La porta? Non la vede mai.
Sufficienza alla incredibile voglia che mette in campo dal primo all'ultimo minuto di recupero di una partita che, sulla carta, vale solo per le statistiche. Ode al lavoro e al sudore di "Lapagol", anche se il soprannome giusto sarebbe "Lapapressing" visto il lavoro che costringe Molinaro all'"assist" per Pandev che riapre la gara nel finale. La porta? Non la vede mai.
Molto sfortunato, perché il suo Genoa subisce due gol su altrettanti tiri in porta e lui può solo prendersela con l'aria vacanziera del suo pacchetto arretrato. Il Grifone non perdeva in casa col Torino dal 1981: gli brucerà un po'.
Le pagelle al Fantacalcio di Fantacalcio®
Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.