Nel primo tempo è bravo ad opporsi su Immobile e fortunato in un altro paio di circostanze, nella ripresa nulla può sull'1-0, dice no a Lulic, ma si arrende alla ribattuta di Immobile nell'azione che porta al raddoppio. Prende un'ammonizione evitabile per perdita di tempo ad inizio secondo tempo.
Pagelle Verona 25° giornata Lazio - Verona 2-0
Nel primo tempo è bravo ad opporsi su Immobile e fortunato in un altro paio di circostanze, nella ripresa nulla può sull'1-0, dice no a Lulic, ma si arrende alla ribattuta di Immobile nell'azione che porta al raddoppio. Prende un'ammonizione evitabile per perdita di tempo ad inizio secondo tempo.
Prova a rendersi utile con esperienza e quantità, ma la qualità stasera si lascia desiderare, ed allora non riesce a fare svoltare la prestazione sua e della sua squadra verso la direzione voluta.
Parte bene con un paio di buoni interventi, ma nella ripresa si perde Immobile sia in occasione dell'1-0 quando gli concede troppo spazio, sia sul 2-0 quando si fa attirare fuori dal centravanti nello sviluppo iniziale dell'azione.
E l'unico a salvarsi nella difesa veronese, forse avrebbe potuto fare qualcosa di più in occasione del vantaggio laziale, ma riesce a mettere più di una pezza durante il resto del match.
Va in difficoltà in più occasioni soprattutto sugli scambi veloci e ravvicinati fra Milinkovic-Savic e Luis Alberto, ma in fin dei conti non crolla mai, anche se però partecipa al disastro difensivo in occasione del 2-0.
Pochi palloni giocati, troppi di questi persi, preciso nei passaggi ai compagni, ma non può bastare per strappare la sufficienza all'Olimpico in una serata storta come quella di stasera per la sua squadra.
Lo si nota poco in campo nonostante un buon numero di palloni giocati, recupera anche qualche pallone interessante, ma non riesce a far cambiare marcia alla sua squadra perdendo anche qualche pallone qua e là, qualcuno sanguinante.
Lo si nota poco in campo nonostante un buon numero di palloni giocati, recupera anche qualche pallone interessante, ma non riesce a far cambiare marcia alla sua squadra perdendo anche qualche pallone qua e là, qualcuno sanguinante.
Dal punto di vista nervoso prova a rendersi più utile rispetto a Buchel, subentrato proprio a quest'ultimo, ma entra nel momento peggiore del match a cavallo fra i due gol di Immobile, di fatto quando il Verona esce definitivamente dal match.
Poco più di venti minuti di quasi nulla, entra in campo subito dopo il secondo gol di Immobile, i ritmi della partita a quel punto erano praticamente simili a quello di un allenamento senza troppo impegno, inevitabile risentirne.
Poco più di venti minuti di quasi nulla, entra in campo subito dopo il secondo gol di Immobile, i ritmi della partita a quel punto erano praticamente simili a quello di un allenamento senza troppo impegno, inevitabile risentirne.
Se non fosse stato in campo sarebbe cambiato poco: tocca meno di venti palloni, la metà di questi la perde, non riesce mai ad impensierire la difesa avversaria, giustamente sostituito a metà secondo tempo.
Sulla sua fascia di competenza si aprono voragini clamorose che la Lazio si prende tutte non soffrendo mai dal suo lato: non riesce mai a rendersi pericoloso, non riesce mai a rendersi utile neanche in zona difensiva.
Si disimpegna abbastanza decentemente nonostante la serataccia della sua squadra, soffre probabilmente gli incredibili spazi lasciati da Verde sul suo binario, è sovrastato da Immobile in occasione del 2-0.
Più che per proprie responsabilità che per demeriti propri, gioca una partita in mezzo a difensori che non gli fanno quasi toccare palla: non riesce a trovare mai il guizzo giusto, l'unica palla potenzialmente pericolosa se la procura in pressing sulla difesa avversaria, ma il tiro è innocuo.
E' l'unico che prova a creare qualche grattacapo agli avversari, ma entra in campo quando ormai la partita era ampiamente compromessa. Si fa valere anche nelle giocate aree, ma è comunque troppo poco.
E' l'unico che prova a creare qualche grattacapo agli avversari, ma entra in campo quando ormai la partita era ampiamente compromessa. Si fa valere anche nelle giocate aree, ma è comunque troppo poco.
Se una squadra non arriva mai a tirare verso lo specchio della porta avversaria la colpa è sicuramente dei calciatori che vanno in campo, ma chi la squadra la dirige non può mai non essere collocato sul banco degli imputati: l'incubo Serie B è lì a portata d'occhio.
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