Si fa notare soltanto per una bella smanacciata su cross che poteva provocare pruriti fastidiosi nella ripresa. Impossibile parare l'1-1 di Barberis, non può nulla (lui) per opporsi alla crisi.
Pagelle Inter 23° giornata Inter - Crotone 1-1
Nessuno potrà mai mettere in dubbio l'impegno del terzino fedelissimo di Spalletti, che partecipa agli assalti e difende con attenzione, quando occorre. Cerca spesso di servire PeriÅ¡i?, ma il croato sa vanificare anche la più semplice delle occasioni. Assolto.
Forse il maggior indiziato, se proprio vogliamo trovare un responsabile sulla rete che impatta il match sull'uno a uno. Benissimo nella prima frazione, paga un'esitazione di troppo, ma non è colpa sua se nessuno la butta dentro.
Giocatore che meriterebbe più di un pari in casa col Crotone, nel primo tempo intimorisce tutti fino al primo anello. Recordman di passaggi effettuati, gli manca fare l'attaccante per valere quanto Milinkovi?-Savi?. Sul gol resta a metà, ingannato dai rimpalli, restano dubbi sull'effettiva responsabilità.
Oltre a un retropassaggio horror nella ripresa, il brasiliano non smette di dare l'impressione di praticare uno sport diverso al calcio. La timidezza nel proporsi, la sensazione di paura che trasmette non dà sicurezze ai compagni di reparto, che faticano a cercarlo. Tenterebbe pure una percussione con tanto di conclusione verso la porta, ma è tutto da dimenticare. Esce per Cancelo.
Spalletti gli preferisce Dalbert e un quarto d'ora non gli basta per mettere in mostra le manifeste doti tecniche. Cerca gloria dalla bandierina e con qualche abbozzo di cross, ma il tempo stringe e la partita scivola via.
Il discorso è il solito: impossibile pretendere novanta minuti (più recupero) di lucidità da un giocatore con la sua... esperienza. Bene nella prima parte, quando amministra in scioltezza; meno nella ripresa, e allora lascia spesso le redini a Å kriniar, che gli fa da vice. Sfortunato sul gol, con la sfera che gli rimbalza sullo stinco favorendo Barberis.
Che non sia serata lo si capisce dalle prime battute, quando cincischia perdendo più palloni del solito. Sulla trequarti gli capita più di una palla buona per depositare granate in direzione Cordaz, ma perde il tempo: che stia perdendo fiducia nei propri mezzi? Forse meriterebbe un turno di stop.
Che non sia serata lo si capisce dalle prime battute, quando cincischia perdendo più palloni del solito. Sulla trequarti gli capita più di una palla buona per depositare granate in direzione Cordaz, ma perde il tempo: che stia perdendo fiducia nei propri mezzi? Forse meriterebbe un turno di stop.
Sì, il corner da cui nasce il provvisorio vantaggio nerazzurro, e poi? Il croato cerca insistentemente la verticalizzazione per i tagli di Éder, ma raramente gli assist vanno a buon fine. Prosegue il momento no, nonostante la continua fiducia di Spalletti, che quando lo richiama in panchina lo fa arrabbiare parecchio. Probabilmente non lo rivedremo titolare nell'immediato.
Sembra sempre fra i più attivi in avvio di gara, ma finisce per essere sempre il primo "sacrificabile" nella scacchiera di Spalletti. Tanta confusione, moltissimi cross senza perché, troppa imprecisione. Dov'è finito il Candreva che "in allenamento tira le sassate all'incrocio"?
La situazione è preoccupante: il croato non convince più, non salta l'uomo e davanti alla porta s'è trasformato in Gabigol. Almeno due le occasioni ghiotte sciupate dal quarantaquattro nerazzurro, che ora non pare più intoccabile. Crisi.
Lui c'è, e dà l'impressione di poter guadagnare il ruolo di titolare nell'immediato. Recuperi difensivi e mente lucida a impostare per gli avanti, altruismo e tanti guizzi che a Spalletti serviranno come il pane. Se il fisico tiene...
Una sentenza: quando gioca titolare, segna. I minuti nelle gambe, tuttavia, non ci sono, e senza valide alternative in panchina è normale che duri un tempo. Il gol è in collaborazione con Faraoni, ma lo stacco è da centravanti consumato. Generoso, rimedia anche un giallo immolandosi sul gomito di Ceccherini.
Entra come mossa della disperazione spallettiana e tenta di sgusciare fra le fitte maglie pitagoriche senza trovare la luce, se non in un'occasione dove non trova compagni a raccoglierne il cross.
Ennesimo pareggio e ulteriore tassello a una crisi che sembra non aver fine. Preferisce ributtare nella mischia Dalbert (e non Cancelo), sceglie ancora Brozovi? dimenticandosi di Gagliardini, solo Rafinha sembra promettere bene per le prossime gare. Non vince da due mesi, urge ritrovare lucidità in campo, non solo in conferenza stampa.
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