Impossibile fare di più sui gol, contribuisce a limitare i danni volando sul tiro di Milinkovic-Savic al 37' e su quello a botta sicura di Immobile all'83'. Qualche brivido quando gioca il pallone con i piedi, ma alla fine se la cava.
Impossibile fare di più sui gol, contribuisce a limitare i danni volando sul tiro di Milinkovic-Savic al 37' e su quello a botta sicura di Immobile all'83'. Qualche brivido quando gioca il pallone con i piedi, ma alla fine se la cava.
Trova il gol a inizio ripresa, riaccendendo le speranze del Benevento. Prima, una prestazione dignitosa sulla fascia sinistra, ma anche un calo di concentrazione sul calcio d'angolo di Luis Alberto, che permette a Immobile di fare da sponda per Bastos.
Dovrebbe guidare la retroguardia di De Zerbi, è colpevole su almeno due dei gol della Lazio: prima si lascia anticipare senza tanti complimenti da Bastos, poi è bruciato nello scatto da Immobile. L'attaccante biancoceleste apparecchia un lunch match indigesto per l'ex Sassuolo.
Travolto dalla catena di sinistra della Lazio, crolla insieme ai suoi compagni di reparto, non riuscendo a offrire un'opposizione credibile allo strapotere biancoceleste. In ritardo su Immobile in occasione del raddoppio degli ospiti.
Completa il terzetto difensivo dei disastri del Benevento. Non riesce a trovare contromisure per i movimenti di Immobile ad allargarsi, né per i tagli di Marusic. Si fa vedere però in avanti, con un bel tiro al 48' che finisce fuori non di molto. Crolla definitivamente nel finale di gara.
Un disastro in mezzo al campo. Qualche buon pallone recuperato non può far passare sotto silenzio un apporto scadente in fase di costruzione, senza dimenticare il filtro inesistente davanti alla difesa; non aiuta mai Lombardi allargandosi sulla fascia a raddoppiare, è l'uomo in meno del centrocampo dei padroni di casa.
Un disastro in mezzo al campo. Qualche buon pallone recuperato non può far passare sotto silenzio un apporto scadente in fase di costruzione, senza dimenticare il filtro inesistente davanti alla difesa; non aiuta mai Lombardi allargandosi sulla fascia a raddoppiare, è l'uomo in meno del centrocampo dei padroni di casa.
Nel primo tempo mette in campo una bella energia, pur senza fare niente di notevole: non a caso è suo l'unico squillo del Benevento, un tiro alto al 30'. Nella ripresa si divora un gol fatto da dentro l'area e non si riprende più.
Travolto dalla fisicità del centrocampo biancoceleste, riesce comunque a tirare qualche buona idea fuori dal cilindro. I piedi sono educati, ma paga l'inferiorità numerica voluta dal suo allenatore in mezzo al campo: ingabbiato, soffre soprattutto in fase difensiva.
Travolto dalla fisicità del centrocampo biancoceleste, riesce comunque a tirare qualche buona idea fuori dal cilindro. I piedi sono educati, ma paga l'inferiorità numerica voluta dal suo allenatore in mezzo al campo: ingabbiato, soffre soprattutto in fase difensiva.
Travolto dalla fisicità del centrocampo biancoceleste, riesce comunque a tirare qualche buona idea fuori dal cilindro. I piedi sono educati, ma paga l'inferiorità numerica voluta dal suo allenatore in mezzo al campo: ingabbiato, soffre soprattutto in fase difensiva.
Il calcio di punizione sbilenco con cui si chiude la prima frazione è il simbolo della sua prestazione. Corre a vuoto, non si fa trovare dai compagni, quando gioca il pallone lo fa nel modo di sbagliato: non a caso De Zerbi, dopo avergli urlato di tutto contro, lo leva dal campo nell'intervallo.
Il calcio di punizione sbilenco con cui si chiude la prima frazione è il simbolo della sua prestazione. Corre a vuoto, non si fa trovare dai compagni, quando gioca il pallone lo fa nel modo di sbagliato: non a caso De Zerbi, dopo avergli urlato di tutto contro, lo leva dal campo nell'intervallo.
Il calcio di punizione sbilenco con cui si chiude la prima frazione è il simbolo della sua prestazione. Corre a vuoto, non si fa trovare dai compagni, quando gioca il pallone lo fa nel modo di sbagliato: non a caso De Zerbi, dopo avergli urlato di tutto contro, lo leva dal campo nell'intervallo.
Rianima il Benevento entrando nella ripresa e mettendosi subito al servizio della squadra. Dal suo piede nascono tutte le azioni pericolose dei padroni di casa, va anche vicino al gol al 70' con un tiro a giro e all'82' con una splendida punizione, ma entrambe le conclusioni finiscono fuori di un soffio.
Discreto quando si spinge in avanti, in grande difficoltà in fase di copertura, anche perché poco aiutato dai compagni di squadra. Sia Lulic che Lukaku lo mettono alla prova con accelerazioni repentina, compensa con qualche buona discesa sulla destra.
Discreto quando si spinge in avanti, in grande difficoltà in fase di copertura, anche perché poco aiutato dai compagni di squadra. Sia Lulic che Lukaku lo mettono alla prova con accelerazioni repentina, compensa con qualche buona discesa sulla destra.
Nella prima frazione lotta come un leone, pur essendo sostanzialmente abbandonato dai compagni. Meno bene nella ripresa, e nella valutazione pesano gli episodi: si divora un gol mancando la deviazione a due passi da Strakosha.
Rileva Iemmello, prova a dialogare maggiormente con i compagni e in parte ci riesce. Ma non si rende mai pericoloso, forse perché troppo abbandonato a centro area.
Il suo Benevento è letteralmente travolto nel primo tempo, per via dell'inferiorità numerica a centrocampo e di una certa indolenza. Bene la reazione nella ripresa, quando ormai però era tardi per riprendere la partita; il pesante passivo poi era da evitare con una fase difensiva più accorta.
Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.