Non un pomeriggio semplice: se nulla può sui due rigori, avrebbe potuto sicuramente fare qualcosa in più sulla respinta da cui nasce il secondo gol.
Non un pomeriggio semplice: se nulla può sui due rigori, avrebbe potuto sicuramente fare qualcosa in più sulla respinta da cui nasce il secondo gol.
L'Udinese attacca soprattutto sulla sua fascia: soffre molto, soprattutto Widmer. Schiacciato, si vede poco in avanti.
In venti minuti riesce a fare di tutto: partecipa all'azione che porta al gol Aquilani, fornendo l'assist decisivo; abbatte inutilmente Zapata in area a tempo quasi scaduto, provocando il rigore che porta al 3-1.
In venti minuti riesce a fare di tutto: partecipa all'azione che porta al gol Aquilani, fornendo l'assist decisivo; abbatte inutilmente Zapata in area a tempo quasi scaduto, provocando il rigore che porta al 3-1.
Gioca una buona partita su cui pesa come un macigno l'aver procurato il rigore del vantaggio dell'Udinese con un fallo sicuramente non degno di un giocatore della sua esperienza.
Non è assolutamente un mingherlino, ma soffre, tanto: sia la fisicità di Zapata che la velocità di Thereau, che si perde in occasione del raddoppio.
Uno dei migliori dei suoi: sempre presente nell'azione offensiva, da una sponda frequente a Benali e fa soffrire non poco Samir.
Come al solito, è uno di quelli che si muove di più, che si fa vedere più spesso in avanti. Ma è troppo spesso fumoso, e non riesce mai a rendersi pericoloso dalle parti di Karnezis.
Come al solito, è uno di quelli che si muove di più, che si fa vedere più spesso in avanti. Ma è troppo spesso fumoso, e non riesce mai a rendersi pericoloso dalle parti di Karnezis.
Non da una gran mano in avanti, come forse dovrebbe viste le assenze. Gioca tanti palloni (102, più di lui solo Aquilani) ma in mezzo al campo non è efficiente ed efficace come al solito: gli avversari sfondano facilmente, e ringraziano.
Entra fra gli applausi dei suoi ex tifosi. Si posiziona da falso nueve, regala qualche discreta iniziativa e poco più. Ma almeno ci mette il cuore.
Chiamato a lavorare molto, fra i compiti in mediana e il supporto in avanti, non convince del tutto: alterna buone giocate a palloni persi per troppa sufficienza.
Gioca venti minuti quantomeno spumeggianti.
Certo, la rovesciata poteva valergli la copertina, ma la maledetta traversa lo condanna a una partita di rimpianti. In una squadra decimata dalle assenze, dovrebbe caricarsi l'attacco sulle spalle e invece gioca sempre troppo lontano dalla porta.
Abbiamo passato settimane a parlare di quanto bene giocasse il suo Pescara e di quanto poco raccogliesse. Ecco, l'Udinese dimostra che a volte non serve andare per il sottile: serve una squadra più cinica. Altrimenti farà la fine di Narciso.
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