
Non deve esibirsi in grandi parate. Sulla bella rovesciata di Caprari è salvato dalla traversa. Poteva serenamente evitare di farsi ammonire per perdita di tempo.
Non deve esibirsi in grandi parate. Sulla bella rovesciata di Caprari è salvato dalla traversa. Poteva serenamente evitare di farsi ammonire per perdita di tempo.
Deve stare attento allo sgusciante Caprari, ma la velocità dell'attaccante pescarese non lo mette mai in difficoltà: lo tiene a bada per tutta la partita senza problemi.
Deve stare attento allo sgusciante Caprari, ma la velocità dell'attaccante pescarese non lo mette mai in difficoltà: lo tiene a bada per tutta la partita senza problemi.
Deve stare attento allo sgusciante Caprari, ma la velocità dell'attaccante pescarese non lo mette mai in difficoltà: lo tiene a bada per tutta la partita senza problemi.
Ritorna in campo dopo un mese e mezzo, ha voglia di giocare e si vede: preciso in difesa, si propone in continuazione ai compagni in avanti. Non lo servono tantissimo, ma è un'abitudine che ritroveranno sicuramente.
Gioca una partita attenta e precisa: non sbaglia una chiusura, non si fa segnalare per amnesie o sbavature. Conferma il suo ottimo momento di forma.
Il peggiore della difesa udinese, di certo quello che soffre di più: tanto Benali, anche se non nella sua giornata migliore, quanto soprattutto Zampano, molto attivo in avanti.
Il peggiore della difesa udinese, di certo quello che soffre di più: tanto Benali, anche se non nella sua giornata migliore, quanto soprattutto Zampano, molto attivo in avanti.
Il suo è un ottimo impatto: ricopre bene i suoi compiti in mediana e partecipa al gol del raddoppio.
Sostituisce Jankto, entra bene in partita e gioca una buona mezz'ora.
L'uomo ovunque del centrocampo friulano. Tocca tanti palloni in tutte le zone del campo, non si tira indietro quando c'è da difendere né quando c'è da impostare o farsi vedere in avanti.
In ballottaggio fino all'ultimo con Hallfredsson, vince la fiducia di Del Neri e la ripaga con una buona prestazione fatta di corsa e sacrificio. Stanchissimo, esce a metà secondo tempo: staffetta con l'islandese a cui continuerà a contendere il posto.
Comincia dormendo, perdendo ingenuamente un pallone da cui nasce un'azione pericolosa del Pescara. Poi la sveglia suona ed entra in campo: trova l'imbucata giusta per Zapata da cui nasce il rigore trasformato da Thereau.
La sua è una regia, per dirla con Troisi, umile ma onesta: non strafa ma gestisce il traffico di palloni con efficacia. E ne tocca più di tutti nella sua squadra: 76.
Comincia con un velenoso diagonale che finisce di poco a lato. Sembra il continuo della maledizione che lo ha tenuto lontano dal gol per tutta la stagione, ma in realtà è la fine dell'incubo: segna su rigore con tanto di cucchiaio, raddoppia nella ripresa con un tiro preciso.
Sta crescendo bene, il colombiano: fisicamente è incontenibile, ma al suo peso riesce a unire una buona agilità. Fondamentale nel far salire la squadra. Conquista entrambi i rigori, trasforma il secondo.
L'Udinese gira. E, soprattutto, quella di oggi ha una caratteristica da grande: è cinica, attenta nella gestione degli spazi e del vantaggio, sempre pronta a colpire, rischia poco. Un gran passo in avanti.
L'Udinese gira. E, soprattutto, quella di oggi ha una caratteristica da grande: è cinica, attenta nella gestione degli spazi e del vantaggio, sempre pronta a colpire, rischia poco. Un gran passo in avanti.
Non un pomeriggio semplice: se nulla può sui due rigori, avrebbe potuto sicuramente fare qualcosa in più sulla respinta da cui nasce il secondo gol.
L'Udinese attacca soprattutto sulla sua fascia: soffre molto, soprattutto Widmer. Schiacciato, si vede poco in avanti.
In venti minuti riesce a fare di tutto: partecipa all'azione che porta al gol Aquilani, fornendo l'assist decisivo; abbatte inutilmente Zapata in area a tempo quasi scaduto, provocando il rigore che porta al 3-1.
Gioca una buona partita su cui pesa come un macigno l'aver procurato il rigore del vantaggio dell'Udinese con un fallo sicuramente non degno di un giocatore della sua esperienza.
Non è assolutamente un mingherlino, ma soffre, tanto: sia la fisicità di Zapata che la velocità di Thereau, che si perde in occasione del raddoppio.
Non è assolutamente un mingherlino, ma soffre, tanto: sia la fisicità di Zapata che la velocità di Thereau, che si perde in occasione del raddoppio.
Uno dei migliori dei suoi: sempre presente nell'azione offensiva, da una sponda frequente a Benali e fa soffrire non poco Samir.
Come al solito, è uno di quelli che si muove di più, che si fa vedere più spesso in avanti. Ma è troppo spesso fumoso, e non riesce mai a rendersi pericoloso dalle parti di Karnezis.
Non da una gran mano in avanti, come forse dovrebbe viste le assenze. Gioca tanti palloni (102, più di lui solo Aquilani) ma in mezzo al campo non è efficiente ed efficace come al solito: gli avversari sfondano facilmente, e ringraziano.
Non da una gran mano in avanti, come forse dovrebbe viste le assenze. Gioca tanti palloni (102, più di lui solo Aquilani) ma in mezzo al campo non è efficiente ed efficace come al solito: gli avversari sfondano facilmente, e ringraziano.
Entra fra gli applausi dei suoi ex tifosi. Si posiziona da falso nueve, regala qualche discreta iniziativa e poco più. Ma almeno ci mette il cuore.
Entra fra gli applausi dei suoi ex tifosi. Si posiziona da falso nueve, regala qualche discreta iniziativa e poco più. Ma almeno ci mette il cuore.
Chiamato a lavorare molto, fra i compiti in mediana e il supporto in avanti, non convince del tutto: alterna buone giocate a palloni persi per troppa sufficienza.
Gioca venti minuti quantomeno spumeggianti.
Gioca venti minuti quantomeno spumeggianti.
Certo, la rovesciata poteva valergli la copertina, ma la maledetta traversa lo condanna a una partita di rimpianti. In una squadra decimata dalle assenze, dovrebbe caricarsi l'attacco sulle spalle e invece gioca sempre troppo lontano dalla porta.
Certo, la rovesciata poteva valergli la copertina, ma la maledetta traversa lo condanna a una partita di rimpianti. In una squadra decimata dalle assenze, dovrebbe caricarsi l'attacco sulle spalle e invece gioca sempre troppo lontano dalla porta.
Abbiamo passato settimane a parlare di quanto bene giocasse il suo Pescara e di quanto poco raccogliesse. Ecco, l'Udinese dimostra che a volte non serve andare per il sottile: serve una squadra più cinica. Altrimenti farà la fine di Narciso.