Quando un errore lo commette uno come lui fa sempre rumore, poteva costare caro, viene "coperto" dalla doppietta di Dybala e dal parziale riscatto con la parata su Zapata nel finale.
Quando un errore lo commette uno come lui fa sempre rumore, poteva costare caro, viene "coperto" dalla doppietta di Dybala e dal parziale riscatto con la parata su Zapata nel finale.
Ci prova Thereau palla al piede, ci prova De Paul in velocità, ci prova Zapata di fisico, il risultato è sempre lo stesso: l'attaccante di turno rimbalza e torna indietro con la palla che passa di proprietà.
Non doveva far parte del match, rientrato fra i convocati all'improvviso per il contrattempo di Chiellini, catapultato in campo per dar fiato a Benatia ovviamente ancora non al meglio. Svolge il compitino senza strafare e senza essere sollecitato più di tanto dagli attaccanti avversari.
Non doveva far parte del match, rientrato fra i convocati all'improvviso per il contrattempo di Chiellini, catapultato in campo per dar fiato a Benatia ovviamente ancora non al meglio. Svolge il compitino senza strafare e senza essere sollecitato più di tanto dagli attaccanti avversari.
Non doveva far parte del match, rientrato fra i convocati all'improvviso per il contrattempo di Chiellini, catapultato in campo per dar fiato a Benatia ovviamente ancora non al meglio. Svolge il compitino senza strafare e senza essere sollecitato più di tanto dagli attaccanti avversari.
Da terzino sinistro non entusiasma, non trova i movimenti giusti in coppia con Alex Sandro su quella fascia, rende benissimo invece da terzo di difesa nella retroguardia a tre. Un suo anticipo su Zapata sul 2-1 vale quasi un gol.
Prima terzino puro in una difesa a quattro, poi esterno destro di centrocampo con tre difensori dietro, solito moto perpetuo con qualche imprecisione di troppo. Peccato per l'errore di Alex Sandro che gli nega un assist.
Prima terzino puro in una difesa a quattro, poi esterno destro di centrocampo con tre difensori dietro, solito moto perpetuo con qualche imprecisione di troppo. Peccato per l'errore di Alex Sandro che gli nega un assist.
Protagonista di un primo tempo caratterizzato da tanti errori soprattutto di posizione, si riprende col passare dei minuti sino a conquistarsi il rigore che genera il 2-1 della Juve. Sbaglia un gol facile, ma il suo secondo tempo è di altissima qualità.
Rientro in campo brillante per l'ex Bayern Monaco, partner ideale di Barzagli in una difesa a quattro, si ritrova spesso ad impostare con risultati anche discreti. Esce stanco poco dopo l'ora di gioco, un'arma preziosissima a disposizione di mister Allegri.
Dopo le recenti buone prestazioni, il brasiliano ricade nella mediocrità mostrata ad oggi nella sua esperienza in bianconero: la palla persa sul gol dello 0-1 si commenta da sola, per il resto del match mai un passaggio preciso superiore ai dieci metri di distanza.
Dove lo metti, sta: prima esterno destro in centrocampo a quattro, poi trequartista in coppia con Dybala dietro a Mandzukic, infine ancora esterno nel 5-4-1 degli ultimi minuti. Una pedina preziosa che alterna quantità e qualità, prestazione che dimostra la sua importanza in una rosa come quella della Juve.
Corre per quattro lì in mezzo, e spesso perde di lucidità probabilmente per la troppa corsa. Soffre anche per la presenza di un compagno forse non all'altezza della situazione lì in mezzo, può e deve crescere.
Con Higuain in panchina tocca a lui caricarsi la squadra sulle spalle, lui non se lo fa ripetere: pericoloso subito in apertura, firma prima il pareggio con una punizione deliziosa, poi sfiora il raddoppio con un'azione personale, ed infine la freddezza dagli undici metri che vale la rimonta della Vecchia Signora.
Non gli capitano tanti palloni giocabili vicini alla porta, ma è anche responsabilità sua che non li sa trovare. Quando poi gli capita l'occasione giusta, la spreca malamente sparando alto a porta vuota: tutt'altro tipo di giocatore rispetto a quello ammirato recentemente in nazionale.
In campo per poco meno di mezz'ora, stavolta non timbra il cartellino, ma pensa più al bene della squadra: emblematica in tal senso una copertura in fascia sinistra con la Juve temporaneamente in inferiorità numerica con Cuadrado a bordo campo per infortunio.
Ennesima formazione nuova dal 1', stavolta più per necessità che per scelta: l'apertura non è delle migliori soprattutto mentalmente, lui sa trasmettere alla squadra la giusta tranquillità prima di trovare anche la mossa tattica giusta passando dal 4-4-2 al 3-4-3.
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