L'ottima risposta sul colpo di testa di Icardi è decisiva per il risultato finale. Prima era stato poco impegnato: intuisce ma non arriva a toccare il rigore del vantaggio nerazzurro, ma si fa trovare pronto quando serve.
Pagelle Torino 31° giornata Inter - Torino 1-2
L'ottima risposta sul colpo di testa di Icardi è decisiva per il risultato finale. Prima era stato poco impegnato: intuisce ma non arriva a toccare il rigore del vantaggio nerazzurro, ma si fa trovare pronto quando serve.
Dopo un primo tempo anonimo, è scatenato nella ripresa: manda in porta Belotti con uno splendido filtrante, chiude a più riprese su Perisic e Icardi, non perde un duello ed è preziosissimo come regista arretrato.
Partita anonima sulla destra: è invisibile sulla fascia destra, lui che dovrebbe invece avere nell'offesa la sua arma principale. Dietro è troppo morbido, i nerazzurri lo sorprendono spesso e volentieri con i loro tagli, per sua fortuna rimediano i compagni.
Partita anonima sulla destra: è invisibile sulla fascia destra, lui che dovrebbe invece avere nell'offesa la sua arma principale. Dietro è troppo morbido, i nerazzurri lo sorprendono spesso e volentieri con i loro tagli, per sua fortuna rimediano i compagni.
Bene al centro della difesa, ma si lascia anticipare da Icardi di testa su un pallone lento e prevedibile. Un errore che poteva costare caro. Non irreprensibile anche in altre occasioni, ma tiene botta.
Primo tempo ai limiti dell'inguardabile, si riscatta - eccome! - nella ripresa trovando un gol fondamentale, che dà il La alla rimonta granata. Da quel momento, con il Toro in superiorità numerica, non sbaglia più un colpo.
Sfortunato in occasione del rigore, mette la sua esperienza al servizio della squadra. Compensa con il senso della posizione le difficoltà dal punto di vista fisico, che lo espongono talvolta a magre figure.
Sfortunato in occasione del rigore, mette la sua esperienza al servizio della squadra. Compensa con il senso della posizione le difficoltà dal punto di vista fisico, che lo espongono talvolta a magre figure.
Il legno della porta di Handanovic colpito nel finale sta ancora tremando. A parte il gran tiro c'è una buonissima prestazione da subentrante: la sua qualità trasforma il centrocampo granata, così come la sua bravura negli inserimenti senza palla.
Ottima partenza, è tra i pochi del Torino a salvarsi nei primi 45'. Però la voglia di spaccare il mondo nello stadio che è stato anche il suo lo tradisce: cerca troppo l'azione personale, anche quando non è necessario.
Rileva Vives, mantiene gli stessi compiti: assicurare copertura davanti alla difesa e mettere la grinta al servizio della squadra. Esegue con il solito spirito di sacrificio.
Ex di turno al pari di Benassi, non riesce a incidere: troppo bassa la sua posizione, che lascia ampio spazio alle scorrerie nerazzurre nel primo tempo. Si fa male in uno scontro con Miranda ed è costretto ad abbandonare il campo.
Ottimo in fase di copertura, meno come come costruttore di gioco: porta comunque a casa la pagnotta. Dopo un primo tempo di grande sofferenza, lotta nella ripresa e riesce a pressare più alto; poi Ventura lo leva, preoccupato di una possibile espulsione.
Batte il rigore con freddezza invidiabile, dopo esserselo procurato lui stesso. Causa due espulsioni, lotta dal primo all'ultimo minuto ed è un punto di riferimento costante per i compagni.
La partita la decide lui, con un assist... e mezzo: l'invenzione per Belotti, poi steso da Nagatomo, è da applausi, così come l'intero secondo tempo dell'attaccante argentino. E si toglie lo sfizio di vendicarsi del "grande nemico" Icardi.
Ribalta il match del "Meazza" senza dover fare niente di straordinario. Aveva detto di credere in Maxi Lopez, viene ripagato dall'argentino, che nel secondo tempo cambia marcia; ma è tutta la squadra a sfoderare una prestazione super nella ripresa.
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