Incolpevole in occasione dei due gol subiti, si fa trovare pronto nel primo tempo in occasione del tiro a botta sicura di Boga. Esce a testa bassa, ma esente da responsabilità.
- Calhanoglu 30’
- Raspadori 77’
- Raspadori 84’
Al rientro dopo una lunga assenza, causa infortunio, torna a presidiare la fascia destra, dirottando Dalot sul versante opposto, e lo fa con la consueta maestria difensiva e il solito apporto offensivo, permettendo al Milan di spaziare nella restante parte di campo, consapevole di avere in saracinesca la sua area di competenza.
Da dietro le quinte amministra il reparto sapientemente, facendosi trova pronto ad ogni occasione e respingendo con maestria ogni pallone che gravita nella sua zona di competenza. Con l'ingresso di Raspadori perde la bussola e in troppe occasioni non riesce a farsi trovare pronto, soprattutto in occasione del momentaneo pari.
Torna a sinistra, complice l'assenza di Theo Hernandez, e lo fa in grandissimo stile, con una gara nella quale alterna perfettamente le due fasi con vivacità e abnegazione all'obiettivo. Quando il Milan cala non riesce a risollevarlo, né a risollevarsi ed è sfortunato in occasione del gol del pari.
Messo a sedere da Boga in occasione della più limpida occasione dei neroverdi del primo tempo, rivede i fantasmi della prima frazione di gara vissuti contro il Genoa, ma si riscatta ancora na volta alla grandissima. Fino al bis di Raspadori, che lo lascia di stucco e senza alibi.
Entra in campo per scuotere i rossoneri, ma oramai il Milan ha abbandonato ogni velleità e non riesce neppure a proporre il cambio di rotta.
In una veste nuova, come centrale difensivo aggiunto in fase di impostazione, arretra il suo consueto raggio d'azione, lasciando a Meitè il lavoro sporco e amministrando da dietro le quinte, con la solita proverbiale sapienza tattica. Toccato duro nel primo tempo, non riesce a garantire l'intensità che lo contraddistingue per tutti i 90'
In una veste nuova, come centrale difensivo aggiunto in fase di impostazione, arretra il suo consueto raggio d'azione, lasciando a Meitè il lavoro sporco e amministrando da dietro le quinte, con la solita proverbiale sapienza tattica. Toccato duro nel primo tempo, non riesce a garantire l'intensità che lo contraddistingue per tutti i 90'
Il più criticato nel recente corso rossonero, illude il Diavolo con la specialità della casa, trasformando un semplice cross in una conclusione irresistibile. Esce dal campo e porta con se tutto il Milan.
Il più criticato nel recente corso rossonero, illude il Diavolo con la specialità della casa, trasformando un semplice cross in una conclusione irresistibile. Esce dal campo e porta con se tutto il Milan.
Uno dei giocatori più criticati del nuovo corso rossonero è chiamato agli straordinari complice l'infortunio di Bennacer e, seppur con caratteristiche diametralmente opposte, non fa rimpiangere l'algerino, con una prestazione degna di nota, che paga solo le troppe disattenzioni del finale.
Uno dei giocatori più criticati del nuovo corso rossonero è chiamato agli straordinari complice l'infortunio di Bennacer e, seppur con caratteristiche diametralmente opposte, non fa rimpiangere l'algerino, con una prestazione degna di nota, che paga solo le troppe disattenzioni del finale.
L'esterno belga mette in pratica tutto il miglior repertorio, soprattutto in occasione del gol, dove si diletta nell'accentramento e cross sul secondo palo, per l'assist che vale il vantaggio del Milan.
L'esterno belga mette in pratica tutto il miglior repertorio, soprattutto in occasione del gol, dove si diletta nell'accentramento e cross sul secondo palo, per l'assist che vale il vantaggio del Milan.
Tanta forma, pochissima sostanza. Corre, si batte e si dimena, ma a livello di concretezza manca soprattutto negli ultimi 15 metri e il Milan ne paga le conseguenze.
Il reparto d'attacco ha necessità di quantità e qualità, ma il Mandzukic che entra in campo a scuotere i rossoneri è solo un lontano parente di quello che per anni abbiamo ammirato in massima serie.
Come contro il Genoa è evanescente da punta centrale. Si esalta partendo da destra, ma non basta e il Milan non può più attenderlo.
Una sconfitta interna che peserà da qui alla fine, lo sa bene Stefano Pioli, dopo oggi più che mai consapevole che al prossimo errore rischia di mandare all'aria un'intera stagione.
L'errore sul finale, dove interviene con i guantoni su un chiaro retropassaggio poteva costar caro, ma è graziato da Krunic. Per il resto nessuna colpa sul gol subito da Calahnoglu e tanta attenzione sui restanti timidi tentativi dei rossoneri.
L'errore sul finale, dove interviene con i guantoni su un chiaro retropassaggio poteva costar caro, ma è graziato da Krunic. Per il resto nessuna colpa sul gol subito da Calahnoglu e tanta attenzione sui restanti timidi tentativi dei rossoneri.
Se Marlon amministra, lui giganteggia. Il reparto difensivo del Sassuolo fa faville e gran parte del merito è del centrale neroverde.
Se Marlon amministra, lui giganteggia. Il reparto difensivo del Sassuolo fa faville e gran parte del merito è del centrale neroverde.
Gara sicura ed efficace, dove riesce ad amministrare il reparto, senza eccessi e senza sbavature.
Entra in campo con la terza marcia inserita e al primo pallone utile, trova l'assist che da inizio alla rimonta neroverde.
Parte subito con una spiccata proposizione offensiva, consapevole che quest'oggi non c'è Theo Hernandez sulla propria fascia di competenza, ma Dalot gli da qualche grattacapo di troppo ed è costretto ad arretrare il raggio d'azione, perdendo molto in termini di qualità, pur non sfigurando particolarmente.
Parte subito con una spiccata proposizione offensiva, consapevole che quest'oggi non c'è Theo Hernandez sulla propria fascia di competenza, ma Dalot gli da qualche grattacapo di troppo ed è costretto ad arretrare il raggio d'azione, perdendo molto in termini di qualità, pur non sfigurando particolarmente.
Parte subito con una spiccata proposizione offensiva, consapevole che quest'oggi non c'è Theo Hernandez sulla propria fascia di competenza, ma Dalot gli da qualche grattacapo di troppo ed è costretto ad arretrare il raggio d'azione, perdendo molto in termini di qualità, pur non sfigurando particolarmente.
Non ha un avversario comodo sul versante di competenza, ma ci mette comunque del suo per complicarsi la vita e concedere troppo agli avversari. De Zerbi lo richiama a più riprese, lui prova a rimediare in corsa, ma vi riesce solo a fasi alterne.
Non ha un avversario comodo sul versante di competenza, ma ci mette comunque del suo per complicarsi la vita e concedere troppo agli avversari. De Zerbi lo richiama a più riprese, lui prova a rimediare in corsa, ma vi riesce solo a fasi alterne.
La gara contro la sua ex squadra non è mai semplice e, soprattutto nel primo tempo, paga l'emozione, con qualche imprecisione di troppo. Si riscatta nella ripresa, tornando padrone del centrocampo.
Il tacco dei primi minuti di gioco, col quale mette Boga a pochi metri dalla porta avversaria, grida ancora vendetta. Cala alla lontana e lascia il campo a capo chino, nonostante la prova nel complesso sufficiente.
Il tacco dei primi minuti di gioco, col quale mette Boga a pochi metri dalla porta avversaria, grida ancora vendetta. Cala alla lontana e lascia il campo a capo chino, nonostante la prova nel complesso sufficiente.
De Zerbi lo getta nella mischia per rilanciare i suoi e vi riesce alla perfezione, insinuandosi tra i reparti e garantendo quantità e qualità a centrocampo e attacco.
Il centrocampo del Sassuolo fatica, soprattutto nel primo tempo e gran parte delle responsabilità sono le sue. Si riscatta ad inizio ripresa e aumenta il dinamismo, ma non c'è più tempo e lascia il campo per esigenze tattiche di squadra.
Entra in campo per dare nuova linfa al centrocampo neroverde e riesce perfettamente nell'intento, pur senza particolari eccessi.
Entra in campo per dare nuova linfa al centrocampo neroverde e riesce perfettamente nell'intento, pur senza particolari eccessi.
Il Milan è la sua vittima preferita, ma questa sera si limita alla normale amministrazione, limitandosi a buon calcio e un prezioso assist che vale i 3 punti.
Messo in campo come prima punta al posto dell'infortunato Caputo, appare poco lucido e di complicato coinvolgimento nella manovra offensiva dei suoi. Esce dal campo ed entra il Sassuolo, qualcosa vorrà pur dire!
Messo in campo come prima punta al posto dell'infortunato Caputo, appare poco lucido e di complicato coinvolgimento nella manovra offensiva dei suoi. Esce dal campo ed entra il Sassuolo, qualcosa vorrà pur dire!
La migliore occasione per i suoi di tutto il primo tempo la sciupa malamente. È ancora fuori forma e soffre il pressing asfissiante del suo marcatore diretto. Non la sua migliore gara, nonostante l'impegno profuso.
La migliore occasione per i suoi di tutto il primo tempo la sciupa malamente. È ancora fuori forma e soffre il pressing asfissiante del suo marcatore diretto. Non la sua migliore gara, nonostante l'impegno profuso.
La migliore occasione per i suoi di tutto il primo tempo la sciupa malamente. È ancora fuori forma e soffre il pressing asfissiante del suo marcatore diretto. Non la sua migliore gara, nonostante l'impegno profuso.
Il gol nel suo destino, la sua storia scritta partita dopo partita. Quest'oggi una doppietta a San Siro che difficilmente dimenticherà, per chi oramai è una certezza; per un Sassuolo che vuol vedere l'Europa e il suo gioiello che presto potrebbe anche vestire d'azzurro!
Si gode il successo con vista Europa, De Zerbi, coccolato dai suoi ragazzi ed estremamente orgoglio del suo gioiello più lucente, oggi autore di una doppietta.