Serata storta per il portiere della nazionale azzurra, che si salva da un 5 pieno grazie al miracolo che compie su Babacar. Nell'uscita in cui si fa male è troppo irruento e la respinta sul gol di Mancosu è catalogata alla prima lezione della scuola portieri sulle cose da non fare.
E' costretto agli straordinari dai suoi compagni di reparto. Se il Lecce non dilaga è praticamente solo merito suo. Non contento, va anche a cercar fortuna in avanti. Il migliore dei suoi.
E' costretto agli straordinari dai suoi compagni di reparto. Se il Lecce non dilaga è praticamente solo merito suo. Non contento, va anche a cercar fortuna in avanti. Il migliore dei suoi.
Non riesce mai a spingere con l'opportuna forza. Perde il duello a distanza con Calderoni e inoltre è anche sfortunato a trovarsi di fronte Belotti nella migliore occasione del secondo tempo (rigore a parte).
Altro giocatore assente ingiustificato. Ha spunti in velocità potenzialmente clamorosi, ma se li tiene tutti per sé, non riuscendo mai a mettere seriamente in difficoltà il dirimpettaio Rispoli.
Colleziona pessime giocate e palloni persi in uscita. Costringe Izzo a lavorare anche per lui. Imbarazzante l'atteggiamento sulla respinta di Sirigu che porta al primo vantaggio salentino. La sua prestazione farà mettere da parte l'orgoglio a tutti, anche a Mazzarri, per il reintegro immediato tra i titolari di N'Koulou.
A differenza di Meité ha grinta e voglia, ma la perde in maniera continua e costante nel corso della partita per via dello scarso apporto che gli forniscono le mezzali.
Secondo esordio in granata decisamente da dimenticare. Lento e impacciato, viene azzerato dall'altro nuovo entrato Shakhov. Deve ancora integrarsi negli schemi di Mazzarri.
Anche lui troppo poco incisivo. Ha qualche squillo leggermente interessante, almeno sui calci piazzati, ma spegne troppo spesso l'interruttore, fino alla sostituzione.
Mazzarri gli dà fiducia e la scelta sembra quella giusta. Walter da Livorno deve ricredersi quando lo spagnolo viene inghiottito dalla retroguardia salentina, così all'intervallo lo lascia negli spogliatoi.
Con il suo fisico dovrebbe spaccare in due le mediane avversarie, e invece gioca come se stesse facendo un favore a qualcuno. Ai limiti dell'irritante, non riesce mai a sveltire la manovra e al contempo nemmeno a fermare quella del Lecce.
Entra con la sua solita garra, e fa subito meglio di Berenguer, creando un paio di occasioni da gol e guadagnando d'astuzia il calcio di rigore. Nel finale la grinta diventa nervosismo, e questo va migliorato.
Altro gol per il Gallo, che dal dischetto sta diventando implacabile. Al di là della realizzazione, è l'unico dalla cintola in su a sbattersi su tutto il fronte cercando di rimettere in piedi la partita fino all'ultimo, anche se non ci riesce.
Sognava l'aggancio ad Antonio Conte in vetta e si ritrova con una grande beffa e un pugno di mosche in mano. Non convince il modulo iniziale.
Non deve compiere veri e propri miracoli, ma si fa trovare pronto sul destro di Belotti nel secondo tempo. Bravo e fortunato poi sulla carambola Verdi-Belotti nel finale.
Una delle poche note negative della squadra. Sbaglia spesso la linea per il fuorigioco e non convince in fase di impostazione. Nella ripresa cresce un po', ma non basta per la sufficienza.
Sempre propositivo e discretamente attento in difesa, anche se non garantisce mai il massimo della continuità a livello di giocate. Nel finale fa correre un brivido lungo una vita ai suoi compagni e a Liverani in panchina.
Avere a che fare con Belotti alla sua età non è cosa semplice, ma il capitano giallorosso mette sul piatto della bilancia tutta la sua grande esperienza, che gli fa chiudere a doppia mandata la serratura. Non a caso il Toro segna solo dal dischetto.
Partita maiuscola del terzino di Liverani, che batte la fascia con incredibile costanza e chiude perfettamente ogni diagonale difensiva. Non contento, spara un siluro su Sirigu che porta al gol vittoria di Mancosu.
Entra dalla panchina e prima quasi manda in gol Babacar, poi segna direttamente lui il pesantissimo gol da tre punti, il secondo in Serie A. Dal sigillo inutile dell'ultima giornata della stagione 06/07 in Ascoli-Cagliari 2-1 a questo il passo è decisamente grande. Ed è il possibile inizio di una nuova carriera per lui.
Ha un mancino che potrebbe fare la differenza a tante latitudini, ma gioca troppo spesso sottoritmo. La qualità nello smistare il gioco a centrocampo è comunque molto importante per la sua squadra.
Per trenta minuti la sua partita è un susseguirsi di errori elementari di impostazione. Poi arriva lo switch e trasforma un potenziale 5 in un 7 pieno con giocate eclatanti. Crea dal nulla l'azione del primo gol e continua con numeri d'alta scuola a centrocampo.
Per trenta minuti la sua partita è un susseguirsi di errori elementari di impostazione. Poi arriva lo switch e trasforma un potenziale 5 in un 7 pieno con giocate eclatanti. Crea dal nulla l'azione del primo gol e continua con numeri d'alta scuola a centrocampo.
Liverani lo lancia titolare dopo due panchine e la risposta in campo è buona; le sue trame sono interessanti, ma pesa molto sulla sua pagella l'ingenuità in area di rigore che poteva costare caro ai salentini.
Liverani lo butta nella mischia al posto di Lapadula, e lui risponde presente. Prima lo mura Izzo, poi lo disinnesca Sirigu. Tante occasioni e un repertorio che potrà essere utile alla salvezza del Lecce.
Altro che Re Mida. Dopo le buone prestazioni passate, fa deflagrare a Torino tutto il suo incredibile talento. Mancino leggiadro e velocità di pensiero e di esecuzione. Quando appare lui, il Torino sanguina. Propizia il primo gol, manda al manicomio Aina, Djidji e Bonifazi, sfoggiando nel finale la freschezza mentale del veterano.
Altro che Re Mida. Dopo le buone prestazioni passate, fa deflagrare a Torino tutto il suo incredibile talento. Mancino leggiadro e velocità di pensiero e di esecuzione. Quando appare lui, il Torino sanguina. Propizia il primo gol, manda al manicomio Aina, Djidji e Bonifazi, sfoggiando nel finale la freschezza mentale del veterano.
La sua partita non è un grande spettacolo, ma è al posto giusto nel momento giusto quando deve scaricare sotto le gambe di Sirigu il pallone del primo gol in questo campionato di Serie A del Lecce. Riscatta l'espulsione dell'esordio.
E' bravissimo a tenere palla e far salire la squadra ma tradisce un eccessivo nervosismo che lo portano al cartellino giallo e a vanificare una buonissima occasione con un tiro decisamente affrettato.
E' bravissimo a tenere palla e far salire la squadra ma tradisce un eccessivo nervosismo che lo portano al cartellino giallo e a vanificare una buonissima occasione con un tiro decisamente affrettato.
Che bravo! Che bravo! Dopo due sconfitte pesanti, la prima nel risultato e la seconda nelle modalità, gioca un calcio champagne a Torino contro i granata, continuando sempre a spingere, mandando a farsi benedire il cliché delle piccole che si chiudono.