La Juventus non lo chiama tanto in causa, ma dà sicurezza al reparto e si iscrive alla lista degli invitati alla festa quando disinnesca con un bel guizzo il destro di Chiesa all'angolino.
Collante della difesa a presa rapida; dalle sue parti non si passa nemmeno pagando il pedaggio. Piacevole conferma per Antonio Conte.
Toglie lo sgabello a Cristiano Ronaldo arginandolo con grande sapienza in più di qualche occasione. Per il resto fa valere il fisico.
Toglie lo sgabello a Cristiano Ronaldo arginandolo con grande sapienza in più di qualche occasione. Per il resto fa valere il fisico.
A livello difensivo dei tre dietro è forse quello che paga più dazio con Chiesa che lo mette in difficoltà, ma cambia radicalmente la sua partita con la splendida azione che lancia alla perfezione la corsa di Barella. Una cosa alla Pirlo, fatta da un difensore. Insomma, niente male!
Perde il ballottaggio della vigilia con Young, ma poi entra e disputa 20 minuti di ordine tattico e qualità.
In una serata di grazia di tanti tenori, lui è quello che suona il triangolo. Partecipa alla festa senza imporsi, ma comunque meritando la sufficienza per come presidia la fascia.
Spumeggiante sulla destra come suo solito. Questa volta non lascia il suo nome sul tabellino ma la costanza della sua spinta a destra è preziosissima.
Domina il gioco in mediana anche al suo solito ritmo compassato. E' ovunque, succhia via la linfa a Ronaldo, gestisce, imposta. Poi è vero, spedisce un destro a lato da buona posizione ma la sua è una prova da calcio totale.
Entra per consolidare la mediana e partecipa anche lui alla festa tenendo botta agli sparuti colpi bianconeri.
E' chiaro che l'Inter la partita l'abbia vinta a centrocampo, e il grande merito è di questo moto perpetuo che la Juventus affronta con la stessa difficoltà di chi fosse chiamato a risolvere un Sudoku con la benda sugli occhi. Il 23 nerazzurro prima disegna un assist fantastico sulla testa di Vidal e poi si fa tutto il campo captando la giocata di Bastoni e fulminando Szczesny.
E' chiaro che l'Inter la partita l'abbia vinta a centrocampo, e il grande merito è di questo moto perpetuo che la Juventus affronta con la stessa difficoltà di chi fosse chiamato a risolvere un Sudoku con la benda sugli occhi. Il 23 nerazzurro prima disegna un assist fantastico sulla testa di Vidal e poi si fa tutto il campo captando la giocata di Bastoni e fulminando Szczesny.
Dalle stalle alle stelle in tre giorni; il rigore in Coppa lo ha sbloccato e la partita da ex lo ha riportato ai fasti di qualche anno fa. Plana su Danilo per incornare in rete il gol dell'1-0, ma la sua partita è anche tanta, tantissima sostanza in mezzo al campo.
Dalle stalle alle stelle in tre giorni; il rigore in Coppa lo ha sbloccato e la partita da ex lo ha riportato ai fasti di qualche anno fa. Plana su Danilo per incornare in rete il gol dell'1-0, ma la sua partita è anche tanta, tantissima sostanza in mezzo al campo.
Il duello con Chiellini è di una bellezza incredibile. Le prende e le dà, ma alla fine alla lunga il duello lo vince lui, creando i presupposti di tanti gol per i nerazzurri, anche se quasi sempre non sfruttati. Determinante nel gioco di Conte.
Balza agli occhi il suo errore a porta vuota sulla respinta di Szczesny su Lukaku, è vero, ma il lavoro oscuro che fa in coppia con il gigante belga è determinante per tenere la Juventus inchiodata lì.
Non vedeva l'ora di rifilare questa lezione di calcio all'amico Pirlo; non lo dirà, ma sicuramente il pensiero c'era. Riconquista (per 24 ore) la vetta vincendo la partita più importante della stagione.
Non può nulla sui gol dei nerazzurri, e di certo non sono sue le colpe del tracollo della Vecchia Signora.
Non può nulla sui gol dei nerazzurri, e di certo non sono sue le colpe del tracollo della Vecchia Signora.
Non è la sua serata e lo si capisce dal problema all'occhio dei primi minuti. Sì, perché poi fatica a vedere Lautaro e Lukaku. Prova a restare in piedi ma non ci riesce. Troppo falloso.
Non è la sua serata e lo si capisce dal problema all'occhio dei primi minuti. Sì, perché poi fatica a vedere Lautaro e Lukaku. Prova a restare in piedi ma non ci riesce. Troppo falloso.
Rientra dal primo minuto dopo tante settimane e nella partita più dura. Ingaggia un duello con Lukaku tutto da vedere e da godere, riuscendo in parecchie circostanze ad arginare il 9 nerazzurro. Leggermente fuori posizione sul gol di Barella, ma tradito dal ritardo di Frabotta. Nel complesso probabilmente è il migliore dei suoi.
Rientra dal primo minuto dopo tante settimane e nella partita più dura. Ingaggia un duello con Lukaku tutto da vedere e da godere, riuscendo in parecchie circostanze ad arginare il 9 nerazzurro. Leggermente fuori posizione sul gol di Barella, ma tradito dal ritardo di Frabotta. Nel complesso probabilmente è il migliore dei suoi.
Young non spinge ma lui riesce ad andare fuori giri lo stesso. Passa dalla miglior partita di sempre per lui in Italia a una da dimenticare con incredibile scioltezza. Imperdonabile il ritardo sul gol di testa di Vidal.
Hakimi lo comincia a scalfire, Barella lo sbriciola definitivamente. Per lui è un Inter-Juventus da incubo, e il manifesto è l'errore di posizione sul gol del 2-0.
Entra e non cambia il ritmo, anche se ad attenuante gli va riconosciuto che quello non è proprio il suo ruolo ideale, così lontano dalla porta.
Entra e non cambia il ritmo, anche se ad attenuante gli va riconosciuto che quello non è proprio il suo ruolo ideale, così lontano dalla porta.
Pirlo lo sposta in giro per il campo e lui fatica a trovare le giuste misure, ma per energia e determinazione è uno dei pochi a salvare la faccia, firmando anche l'unico tiro verso lo specchio dei suoi, anche se ben sventato da Handanovic.
A tratti è quasi irriconoscibile per la superficialità con cui affronta la partita. Prova a resistere ma alla fine anche lui viene schiacciato dalla mega-pressione del centrocampo nerazzurro.
Ennesima dimostrazione di non essere quel grande investimento che la Juventus pensava fosse. Si fa vedere in occasione del gol annullato a Ronaldo, ma poi la sua partita è una lenta agonia sotto le sgroppate di Vidal e compagni.
Ennesima dimostrazione di non essere quel grande investimento che la Juventus pensava fosse. Si fa vedere in occasione del gol annullato a Ronaldo, ma poi la sua partita è una lenta agonia sotto le sgroppate di Vidal e compagni.
La scelta tattica di Pirlo lo penalizza. Largo a sinistra è qualcosa di simile al classico pesce fuor d'acqua. E alla fine della fiera non ne azzecca una, con Hakimi che lo sovrasta come vuole.
Prova a dare una scossa a una squadra praticamente morta almeno con la classe e la qualità, infittendo il mistero delle sue continue panchine.
Entra molto bene in partita incornando anche un corner verso Handanovic. E la domanda sorge spontanea: perché era in panchina all'inizio?
Assente ingiustificato: impreciso nel gioco di sponda, si perde in proteste e falli di frustrazione. Una delle peggiori prestazioni da quando è tornato a Torino.
La squadra non gira e lui, invece che tentare di allungare una mano, si rinchiude nel suo narcisismo cercando degli inutili tiri dalla distanza e trattenendo sempre troppo il pallone tra i piedi. Sasso in un ingranaggio che già è particolarmente lento. Distruttivo.
La squadra non gira e lui, invece che tentare di allungare una mano, si rinchiude nel suo narcisismo cercando degli inutili tiri dalla distanza e trattenendo sempre troppo il pallone tra i piedi. Sasso in un ingranaggio che già è particolarmente lento. Distruttivo.
Non ne azzecca una: il 4-4-2 che mette in campo è da brividi e lasciare in panchina di nuovo Kulusevski e McKennie (per questi Rabiot e Ramsey) è qualcosa di assolutamente diabolico.