Evita un passivo peggiore intervenendo bene sui tiri di Marusic e Zaccagni.
Evita un passivo peggiore intervenendo bene sui tiri di Marusic e Zaccagni.
Entra a gara compromessa, ma il suo sarà un recupero importante.
Se Soppy è il peggiore in campo, lui non ci va tanto lontano. Sulle fasce il Gasp va in affanno totale.
Nonostante la partita in salita, il turco resta sempre sul pezzo mettendo anche in difficoltà gli avversari in ripartenza. Il migliore lì dietro.
Leggermente mandato fuori giri da Zaccagni, fallisce la scalata sul gol del numero 20. Fisico possente, ma c'è da lavorare sul tecnico-tattico.
Leggermente mandato fuori giri da Zaccagni, fallisce la scalata sul gol del numero 20. Fisico possente, ma c'è da lavorare sul tecnico-tattico.
Fa il suo in fase di impostazione quando però forse la squadra non ci crede più.
Il suo primo tempo non è indimenticabile, ma il punto più basso lo raggiunge tenendo in gioco Marusic sul 2-0 della Lazio che chiude la partita.
Non ne azzecca una, praticamente mai. Maltrattato da Zaccagni, Gasperini lo cambia di fascia ma non sortisce l'effetto sperato.
Poco incisivo negli ultimi 20 metri, mentre in fase di impostazione prova a fare qualcosa. Resta negli spogliatoi all'intervallo.
Non riesce a dare il cambio di manovra alla squadra nerazzurra.
Non riesce a dare il cambio di manovra alla squadra nerazzurra.
Non riesce a dare il cambio di manovra alla squadra nerazzurra.
Resta uno dei più pericolosi là davanti, anche con un colpo di testa di poco alto, ma l'errore in marcatura su Felipe Anderson lo rende insufficiente.
Resta uno dei più pericolosi là davanti, anche con un colpo di testa di poco alto, ma l'errore in marcatura su Felipe Anderson lo rende insufficiente.
Prova ad aumentare le marce in mediana; tentativo apprezzabile.
E' tra i pochi a fare qualcosa nella ripresa, ma alla fine si innervosisce e rimedia due gialli evitabili.
Se Djimsiti è un rientro importante, quello del colombiano lo è perfino di più.
Parte bene ma poi cede man mano terreno, non trovando occasioni concrete.
Con Sarri la sua squadra non la vede praticamente mai.
Con Sarri la sua squadra non la vede praticamente mai.
Non rischia mai nulla e alla fine porta a casa l'ennesimo clean sheet della sua stagione.
Discreto ingresso in campo con una chiusura e un tiro in porta telefonato a Sportiello.
Discreto ingresso in campo con una chiusura e un tiro in porta telefonato a Sportiello.
Dalle sue parti l'Atalanta attacca di meno e si prende quindi una domenica sera di ferie.
Conferma lietissima per Sarri e la sua Lazio. Corre per due, aiutato dalla grande verve di Zaccagni. Perfetto il suo inserimento sul gol del raddoppio di Felipe Anderson, sfiora anche la gioia personale.
Spinge tanto e trova l'imbucata giusta che porta al gol del vantaggio dei suoi.
Chiude sempre bene sulle sollecitazioni dei veloci attaccanti dell'Atalanta.
Altra buona prova dell'ex Inter, che ancora una volta nella doppia veste tattica fa sfoggio di tutte le sue qualità.
Davanti alla difesa parte a marce basse, ma poi prende confidenza e sforna il lancio che vale il gol che chiude la partita.
Nonostante non sia il suo ruolo "originale", questa veste da vice-Immobile gli sembra calzare bene. Inizio in sordina e finale col botto per il numero 7 biancoceleste, che realizza il gol che chiude la pratica.
Nessuno riesce a tenergli testa, da Okoli ad Hateboer, passando per Soppy, che impazzisce a stargli dietro. Nel mezzo ci mette un gol, quasi la doppietta e altre giocate di pura classe. Momento magico per l'ex Verona.
Con la solita qualità tecnica riesce a condurre il gioco in mediana. Gli manca il guizzo offensivo, ma può starci.
Fa il suo entrando dalla panchina e gestendo i ritmi a centrocampo.
Bene sulla destra a fornire l'assist del vantaggio a Zaccagni. La sua corsa è sempre tutto pepe.
Il Sarri-ball fa viaggiare la Lazio fino quasi alla vetta della classifica, sperando in un favore dei cugini giallorossi.