Se l'Empoli non esce sconfitto dalla partita con il Torino gran parte del merito va al suo portiere. Nel primo tempo si oppone a tutte le conclusioni che arrivano nello specchio della sua porta. Nella ripresa commette la sua unica sbavatura nell'azione che, rocambolescamente, porta alla rete del definitivo pareggio.
Pagelle Empoli 9° giornata Torino - Empoli 1-1
Dopo la rete del vantaggio dell'Empoli si erge a protagonista bloccando diverse iniziative del Torino come la conclusione a botta sicura di Vlasic. Nel finale però macchia inevitabilmente la sua prestazione calciando il pallone addosso a Lukic nell'azione che porta al definitivo 1-1.
Entra nel finale per rimpolpare la difesa dell'Empoli e mantenere il vantaggio, non brilla, ma non ha neanche particolari responsabilità nella rete del pareggio granata.
L'esterno empolese dimostra ancora una volta di avere grandi capacità aerobiche e di saper attaccare la metà campo avversaria con i tempi giusti. Peccato però che in fase di non possesso dimostri ancora qualche lacuna di troppo.
L'esterno empolese dimostra ancora una volta di avere grandi capacità aerobiche e di saper attaccare la metà campo avversaria con i tempi giusti. Peccato però che in fase di non possesso dimostri ancora qualche lacuna di troppo.
Parte dalla panchina per via di qualche acciacco fisico, entra nel finale per un Ebuhei completamente esausto, si piazza sulla corsia, ma non brilla particolarmente.
L'esterno difensivo olandese non brilla molto per le sue capacità in fase di non possesso, ma quando si tratta di attaccare la metà campo avversaria non si fa pregare. Da un suo preciso cross nasce infatti la rete del momentaneo 1-0.
Il giovane difensore centrale non brilla per continuità e, inevitabilmente, ha qualche calo di concentrazione che costringe Luperto e Vicario ad un lavoro extra per colmare le sue lacune.
Assieme a Marin dovrebbe organizzare e dare i tempi alla manovra dell'Empoli, invece si fa troppo spesso schiacciare dal pressing dei centrocampisti avversari, trovandosi obbligato ad un gioco molto scolastico e poco propositivo.
Il capitano dell'Empoli è l'unico dei titolari che non sfigura neanche nel primo tempo quando il Torino dimostra di voler maggiormente portare a casa i tre punti. Esce nella ripresa per l'inevitabile stanchezza.
Entra per un Bandinelli piuttosto stanco, non riesce ad incidere particolarmente sulla partita, ma si limita ad un lavoro piuttosto scolastico, soprattutto in fase di non possesso.
Come Haas avrebbe il compito di imbastire le manovre offensive dell'Empoli, ma la ferocia dei centrocampisti del Torino non gli permettono di avere vita facile, innervosendolo come dimostra la scaramuccia nel finale con Pellegri.
Il numero 10 degli azzurri dovrebbe essere l'uomo che porta maggior qualità alla squadra di Zanetti. Oggi invece non è mai riuscita ad accendersi e neanche ad imbeccare gli attaccanti che si sono alternati di fronte a lui.
Il numero 10 degli azzurri dovrebbe essere l'uomo che porta maggior qualità alla squadra di Zanetti. Oggi invece non è mai riuscita ad accendersi e neanche ad imbeccare gli attaccanti che si sono alternati di fronte a lui.
Entra per un Lammers davvero poco incisivo e ci mette solamente quattro minuti per trovare il gol inventandosi una clamorosa rovesciata che lascia di stucco Djidji e Milinkovic-Savic. Troverebbe anche la seconda rete, ma la sua posizione di partenza è di fuorigioco.
L'attaccante ex Juventus viene mandato in campo al posto di un Cambiaghi non irresistibile. Il croato si conquista diversi calci di punizioni utili a far respirare la propria squadra, ma nonostante questo non riesce ad evitare che i suoi vengano raggiunti nel finale.
Il Torino è impostato per andare a marcare uomo contro uomo con una pressione difensiva altissima. Il numero 28 azzurro è quindi costretto a girare ben lontano dall'area di rigore granata, anzi spesso si abbassa nella propria metà campo alla ricerca di palloni giocabili.
Il Torino è impostato per andare a marcare uomo contro uomo con una pressione difensiva altissima. Il numero 28 azzurro è quindi costretto a girare ben lontano dall'area di rigore granata, anzi spesso si abbassa nella propria metà campo alla ricerca di palloni giocabili.
Il Torino è impostato per andare a marcare uomo contro uomo con una pressione difensiva altissima. Il numero 28 azzurro è quindi costretto a girare ben lontano dall'area di rigore granata, anzi spesso si abbassa nella propria metà campo alla ricerca di palloni giocabili.
Pochi i palloni che riesce a giocare e quasi tutti spalle alla porta. L'ex Atalanta cerca di duettare con Bajrami, ma appare molto impreciso anche per via della grande pressione portata dagli attenti ed aggressivi difensori del Torino.
Nel primo tempo i suoi vengono letteralmente surclassati dagli avversari, anche se il punteggio resta sullo 0-0. Il tecnico azzurro trova il modo di far saltare il banco con gli ingressi dell'intervallo, ma nonostante questo il Torino non si arrende e trova il pareggio nel finale.
Nel primo tempo i suoi vengono letteralmente surclassati dagli avversari, anche se il punteggio resta sullo 0-0. Il tecnico azzurro trova il modo di far saltare il banco con gli ingressi dell'intervallo, ma nonostante questo il Torino non si arrende e trova il pareggio nel finale.
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