Nella serata di festa nerazzurra, è una delle rare note stonate. Non perfetto nell'uno contro uno con Dzeko e fa infuriare Gasperini con una gestione dei rilanci troppo frettolosa.
Pagelle Atalanta 24° giornata Atalanta - Roma 2-1
E' letteralmente ovunque. Partita gigantesca del brasiliano, che prova prima a fare gol in rovesciata, poi chiude ogni spiraglio lì dietro, con gli avversari che gli vanno via una sola volta (Perotti) in tutto l'arco dei 90 minuti.
Vive una serata parallela al collega-compagno Palomino. Soffre nel primo tempo, è tardivo nel dare un aiuto all'argentino sul gol di Dzeko. Nella ripresa ci mette la zucca per agevolare il gol dell'1-1, e da lì per lui inizia una nuova partita.
Ancora non è l'Hateboer dello scorso anno, anzi, per 45 minuti è ancora il cugino scarso, con tocchi imprecisi e palloni ciccati a due metri dalla porta. Rinasce come tutti i suoi compagni nella ripresa e sfiora anche il gol su assist di Gosens, Fazio gli dice di no sulla linea. Segnali incoraggianti.
E' il suo anno e si vede. Gioca con una fiducia disarmante, strapazzando chiunque gli si pari davanti. Bravo a chiudere, e sempre presente in fase di spinta. Confeziona due "quasi assist" e poi ne piazza uno vincente, di grinta e voglia, per il gol vittoria di Pasalic.
Fà e disfà, come la storica consorte di Ulisse. O meglio, prima disfà, e poi fà. Allucinante l'errore che spalanca la via del gol a Dzeko, ma ha la forza di riprendersi con il gol del pareggio. Nel finale riesce in qualche modo a mettere la museruola al bosniaco.
Si piazza davanti alla difesa e fa legna. Gioca nel sottobosco della partita senza strafare, e facendosi notare solo per un tiro deviato in calcio d'angolo. Nel complesso è comunque prezioso.
Si piazza davanti alla difesa e fa legna. Gioca nel sottobosco della partita senza strafare, e facendosi notare solo per un tiro deviato in calcio d'angolo. Nel complesso è comunque prezioso.
Costretto ad abbassare il ritmo per via di una condizione perfetta, alla fine capisce che la serata è troppo importante per risparmiarsi, e allora sguinzaglia tutta la sua capacità di ritagliarsi da solo la posizione giusta. E da lì sgorga la poesia del calcio.
Unica insufficienza nerazzurra dei giocatori di movimento, e arriva perché è preciso nella fase di rottura, ma troppo avventato in quella di impostazione, mettendo i suoi a rischio di subire il 2-2 dal nulla.
Immaginare la goduria di Gasperini è difficile. Meno di venti secondi per entrare e portare la partita dalla propria parte con un arcobaleno all'incrocio dei pali: questa la partita di Pasalic. Insomma, non una cosa che capita proprio tutti i giorni. Hombre del destino.
Dopo i quattro gol in tre partite, fa notizia che non entri nel tabellino. Gioca a strappi senza eccessiva continuità, ma le due-tre perle tecniche che regala al pubblico gli valgono da sole la sufficienza.
Dopo i quattro gol in tre partite, fa notizia che non entri nel tabellino. Gioca a strappi senza eccessiva continuità, ma le due-tre perle tecniche che regala al pubblico gli valgono da sole la sufficienza.
Grandi botte e sportellate con Smalling, ma anche una sensibilità di piede importante per velocizzare la manovra. Esce forse in maniera ingiusta, ma chi entra al suo posto segna dopo 19 secondi. E allora è costretto a capovolgere il broncio.
Grandi botte e sportellate con Smalling, ma anche una sensibilità di piede importante per velocizzare la manovra. Esce forse in maniera ingiusta, ma chi entra al suo posto segna dopo 19 secondi. E allora è costretto a capovolgere il broncio.
La sua Atalanta non riesce a non vincere e a non esaltare. Quarto posto blindato e miglior viatico per gli ottavi di Champions' League.
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