Se non fosse per l'errore di Conti in marcatura di Stepinski la sua serata sarebbe di perfetta tranquillità. Si limita a controllare qualche spiovente in mezzo all'area dando sicurezza al reparto, non si fa prendere dal panico neppure quando si tratta di giocare con i piedi, anzi è proprio da un suo rinvio palla a terra sui piedi di Romagnoli che nasce l'azione che poi diventerà la punizione dell'1-0 realizzata da Biglia.
Pagelle Milan 27° giornata Chievo - Milan 1-2
Se non fosse per l'errore di Conti in marcatura di Stepinski la sua serata sarebbe di perfetta tranquillità. Si limita a controllare qualche spiovente in mezzo all'area dando sicurezza al reparto, non si fa prendere dal panico neppure quando si tratta di giocare con i piedi, anzi è proprio da un suo rinvio palla a terra sui piedi di Romagnoli che nasce l'azione che poi diventerà la punizione dell'1-0 realizzata da Biglia.
La partita inizia senza grossi sussulti sulla sua fascia di competenza, poi al 41' arriva l'errore in marcatura su Hetemaj, l'ex Atalanta è troppo morbido ed il numero 56 avversario ne approfitta segnando la rete del momentaneo pareggio.
Mandato in campo al posto di un Conti in confusione, si limita al compitino, facendosi raramente vedere nella metà campo avversaria.
Il capitano dei rossoneri sta crescendo sempre più e questo si nota anche da partite come questa, dove l'attacco avversario aspetta un errore della retroguardia per trovare la via della rete. Lui invece comanda il reparto con autorevolezza, concedendosi anche il lusso di farsi vedere nella metà campo avversaria e sfiorando anche il gol con un colpo di tacco nei minuti finali della partita.
L'attacco del Chievo non fa molta paura e lui propone una prestazione serena che non presenta particolari difficoltà, aiutato anche dall'ennesima buona prestazione di Romagnoli.
Un po' di responsabilità sulla rete del Chievo ce l'ha anche lui: distratto dal movimento di Depaoli lascia troppo spazio a Leris per mettere il pallone nel mezzo. Appare timido anche in fase di non possesso, limitando di molto le sgroppate nella metà campo avversaria.
Schierato titolare 132 giorni dopo l'ultima volta l'argentino sembra non aver mai avuto nessun tipo di problema fisico. Centrocampista di lotta e di comando, non si fa pregare quando c'è da affondare i tackles sui portatori di palla avversari, gestisce il pallone con la consueta saggezza ed impreziosice ulteriormente la sua gara con un gioiello su punizione che vale il momentaneo 1-0.
Schierato titolare 132 giorni dopo l'ultima volta l'argentino sembra non aver mai avuto nessun tipo di problema fisico. Centrocampista di lotta e di comando, non si fa pregare quando c'è da affondare i tackles sui portatori di palla avversari, gestisce il pallone con la consueta saggezza ed impreziosice ulteriormente la sua gara con un gioiello su punizione che vale il momentaneo 1-0.
Prima si fa apprezzare per un bell'inserimento su un pallone filtrante di Suso, poi per la consueta verve battagliera nel cuore del centrocampo. A sporcare la prestazione tutto sommato positiva dell'ex Atalanta è solamente quella conclusione errata sull'appoggio intelligente dello stesso numero 8 spagnolo.
Entra per un Paquetá non convincente riesce in poco tempo a fare meglio del brasiliano. Prima si fa trovare pronto su un lungo lancio di Kessié, ribaltando poi il fronte di gioco per servire Suso, poi nel finale di gara va vicino alla rete concludendo a botta sicura dopo un errore di Hetemaj in fase di disimpegno, solo la respinta di Depaoli gli impedisce di trovare il bonus pesante.
Partita sottotono del giovane brasiliano diventato ormai intoccabile di questo Milan. Poco propositivo ed impreciso in fase di alleggerimento, ha il merito di guadagnarsi la punizione su cui Biglia sbloccherà il risultato.
Nel primo tempo va a fasi alterne, nella ripresa il suo apporto è decisamente più continuo ed efficace, sfruttando gli spazi aperti alle spalle del centrocampo clivense. Bello l'appoggio per Kessié al limite dell'area di rigore avversaria, peccato che l'ex atalantino sprechi.
A volte un po' troppo narcisista, si fida delle sue qualità e si vede, tuttavia nelle azioni più pericolose del Milan c'è sempre il suo zampino. Svaria su tutto il fronte di gioco, cercando e vincendo spesso l'uno contro uno e trovando dunque la superiorità numerica.
Nel primo tempo tocca pochissimi palloni limitandosi ad un lavoro di sponda per favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Nel secondo tempo arriva però il pallone buono e lui non si lascia pregare trovando la via del gol e regalando la quinta vittoria consecutiva al Milan, fondamentale per la corsa alla qualificazione alla prossima Champions League.
Nel primo tempo tocca pochissimi palloni limitandosi ad un lavoro di sponda per favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Nel secondo tempo arriva però il pallone buono e lui non si lascia pregare trovando la via del gol e regalando la quinta vittoria consecutiva al Milan, fondamentale per la corsa alla qualificazione alla prossima Champions League.
Quinta vittoria consecutiva per questo Milan che sembra aver trovato la quadratura giusta dopo un avvio di stagione eufemisticamente difficile. Gran parte del merito va al suo tecnico che, come quando indossava gli scarpini, non ha mai smesso di crederci infondendo continuamente fiducia al gruppo.
Quinta vittoria consecutiva per questo Milan che sembra aver trovato la quadratura giusta dopo un avvio di stagione eufemisticamente difficile. Gran parte del merito va al suo tecnico che, come quando indossava gli scarpini, non ha mai smesso di crederci infondendo continuamente fiducia al gruppo.
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