Ci prova a riscattare la prova opaca di Torino. E' fortunato sul tiro di Chiesa, poi molto bravo a disinnescare il rigore del numero 25. Può poco sulle altre escuzioni. E' uno dei pochi a cercare di tenere la nave dritta prima del naufragio.
Pagelle Milan 6° giornata Milan - Fiorentina 1-3
Il pendolino Dalbert lo spazza subito via dalla competizione, e lui fa una fatica tremenda a rientrarci.
Il pendolino Dalbert lo spazza subito via dalla competizione, e lui fa una fatica tremenda a rientrarci.
Anche il baluardo della difesa rossonera crolla trascinato giù dalla povertà caratteriale dei suoi compagni. Finisce inesorabilmente anche lui nella lista delle vittime della serata magica di Ribery.
E' la principale vittima della frustrazione della squadra rossonera. Il tackle sul ginocchio di Ribery è il manifesto dell'inferiorità della squadra di Giampaolo rispetto all'avversario di turno.
Anche lui registra due o tre passi indietro rispetto allo spezzone del derby e alla partita di Torino. Tiene bene botta su Lirola, ma è Milenkovic con l'aiuto di Pulgar a mandarlo spesso fuori giri. Costretto in difesa, non riesce a proporre le sue consuete discese.
Esordio, amaro, per il difensore brasiliano, chiamato a mettere una toppa su una falla già irrecuperabile. Cade a terra anche lui sul passo di danza di Ribery, e non per fare la break dance.
Ha una delle rare occasioni di calcare il terreno verde di gioco e sfortunatamente non è la partita che può ribaltare da solo, e così si appiattisce.
E' l'altoparlante rotto del Milan. Dovrebbe amplificare la pericolosità offensiva, invece si avviluppa intorno alle sue incertezze, che di certo un sinistro dalla distanza non possono allontanare.
Non è più lui; forse è ancora pensa al clamoroso errore del 90' allo Stadio Olimpico Grande Torino. Non entra mai in partita e all'intervallo Giampaolo lo lascia negli spogliatoi.
E' il Santa Claus di Vincenzo Montella. E' uno dei pochi che cambia ritmo lì davanti per il Milan, ma i due regali ai Viola sono assurdi: prima lancia Ribery in occasione del rigore dello 0-1 e poi perde la palla che Milenkovic comincia a trasformare nel raddoppio dei toscani.
Dovrebbe essere la diga di centrocampo e invece finisce tritato dalla qualità di Chiesa e Ribery. Non li vede mai e gli sfrecciano ovunque. Fa tenerezza quando si rannicchia a terra dopo il secondo rigore commesso, quasi schiacciato dalla pesantezza della maglia e della situazione.
E' lì davanti, solo, disperato. Tanto da chiedere a Leao di giocargli più vicino possibile. La compagnia non arriva, si abbacchia e ha il demerito di non credere su una delle rare palle che arrivano in area. Il rosso a Musacchio segna anche la fine della sua gara.
Insieme a Donnarumma, è l'unico che si salva. Prova a dare fastidio alla Fiorentina quantomeno con l'intensità, e alla fine si toglie la soddisfazione del primo gol in A con una serpentina che fa ammattire tutta la difesa della Fiorentina.
Insieme a Donnarumma, è l'unico che si salva. Prova a dare fastidio alla Fiorentina quantomeno con l'intensità, e alla fine si toglie la soddisfazione del primo gol in A con una serpentina che fa ammattire tutta la difesa della Fiorentina.
Sguardo vacuo, nel vuoto, di un allenatore che non sente minimamente di avere in pugno la situazione. E il Milan va allo sbando...
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