Il vuoto che ha lasciato nel mondo del calcio la scomparsa di Diego Armando Maradona è qualcosa che mai si era visto prima, una perdita così grande che da tutto il pianeta sono arrivati attestati di riconoscimento al fuoriclasse argentino.

Maradona ha fatto la storia in Italia con la maglia del Napoli e l'ha fatta a livello mondiale con la maglia della sua nazionale dell'Argentina, riscuotendo applausi a scena aperta da tutti gli sportivi che amano il pallone.

Quello che però non tutti sanno è che Maradona ha un fratello minore, che è stato calciatore ed è arrivato anche a giocare in serie A, seppure non agli stessi livelli di Diego.

Hugo Maradona classe 1969, dopo gli inizi nell’Argentinos Juniors, nel 1987 approda in Italia e viene tesserato dal Napoli su pressing del pibe de oro, il quale aveva anche minacciato di lasciare i partenopei se non fosse stato ingaggiato suo fratello.

Il club azzurro accetta e l'operazione viene definita, tuttavia girano subito Hugo in prestito all’ Ascoli guidato da Castagner per farlo ambientare nel calcio italiano, ma i risultati saranno decisamente tiepidi: 13 presenze in maglia bianconera e nessun goal all'attivo in serie A. 

 

A questo punto si interessa al calciatore il Rayo Vallecano, che vede in Hugo Maradona un buon affare dal punto di vista tecnico e soprattutto mediatico e ne ottiene il prestito per la stagione 1988-89, sborsando circa 20 milioni di pesetas.

Maradona è meravigliato per il fatto che la maglietta del Rayo sia “uguale a quella del River”, arriva a Vallecas sponsorizzato dalle parole del fratello e del CT dell’Argentina Carlos Bilardo (che lo definisce “la versione destra di Diego”).

La coppia formata dall’argentino e da Cunningham si prospetta come una delle migliori della Segunda División spagnola, ma gli infortuni dell’inglese impediscono di vedere i due in campo insieme con regolarità.

Il Rayo a fine stagione ottiene la promozione nella Liga, con Hugo Maradona in campo per 35 partite e autore di 6 reti; in estate viene anche convocato da Bilardo per la Copa América, ma alla fine resta solo come ‘giocatore invitato’ e non entra nella lista ufficiale.

Il prestito al Rayo viene prolungato anche per la stagione 1989-90, ma i vallecani deludono, concludendo all'ultimo posto e retrocedendo con largo anticipo; Maradona colleziona 29 presenze e 3 reti, chiudendo così la sua avventura in terra spagnola.

A quel punto la carriera del più giovane dei Maradona non decolla e negli anni seguenti tenta nuove esperienze: in Austria (Rapid Vienna con 17 presenze e zero reti), Venezuela (Deportivo Italia) e Giappone dove trova la via del goal con PJM FuturesAvispa Fukuoka e Consadole, ma senza mai raggiungere quell'affermazione che tanto aveva sognato come suo fratello Diego.