Mai terzo posto (provvisorio) fu più meritato di questo. L'ultima volta che la Lazio chiuse il campionato sul gradino più basso del podio fu nel 2015, con Pioli in panchina. Una squadra che giocava a meraviglia, che stupiva tutti per intensità e qualità, una facilità nel trovare la via del gol che poche volte si era vista in passato. Peccato, però, che quell'anno sarà ricordato soprattutto per tre brucianti sconfitte: prima nelle due finali di Coppa Italia e Supercoppa contro la Juventus, poi ai preliminari di Champions League. I numeri attuali dei biancocelesti sono persino superiori a quelli tanto decantati di tre stagioni fa. Per certi versi, addirittura i migliori nella storia del club. Tanto per cominciare, da quando la Serie A è a venti squadre la Lazio non era mai riuscita a raggiungere la fatidica soglia dei 40 punti al termine del girone d'andata. Così come sono del tutto inedite le 14 vittorie dopo 21 giornate (solo Napoli e Juventus, con 17 successi, hanno fatto meglio finora).

Tutto qui? Nemmeno per sogno. I capitolini hanno ad oggi l'attacco più prolifico del campionato, ben 56 reti (media di 2.67 a incontro). Un bottino così corposo non si vedeva dalla Serie A 1959/1960, all'epoca la Juventus arrivò a quota 57. E c'è un altro dato che raffigura benissimo quanto sia frenetica l'andatura di Immobile e compagni: delle 14 partite vinte, ben nove sono state portate a casa con un punteggio di almeno tre gol di scarto. Esattamente come il Barcellona, più di Liverpool, Manchester City, Tottenham, Juventus, Manchester United e Monaco. Nei principali cinque campionati europei, soltanto il Psg (10) è davanti ai biancocelesti. Vuole entrare nella storia anche Simone Inzaghi: oltre ad essere di fatto l'unico ad aver vinto la Supercoppa con la Lazio sia da giocatore sia da tecnico, adesso ha anche la media-punti più elevata da allenatore (1.93, contro l'1.89 di Eriksson, campione d'Italia nel 2000).

E al fantacalcio? Tre protagonisti su tutti: Ciro Immobile, Luis Alberto, Sergej Milinkovic-Savic. Numeri da sogno: 9.84, 7.71 e 7.65 le rispettive fanta-medie, 34 reti siglate in tre (addirittura il 61% del totale di squadra). Senza dimenticare il ritorno di Nani e Felipe Anderson, disponibili a galleggiare tra un posto da titolare e la certezza di entrare quanto meno nel secondo tempo per dare una grossa mano. E poi Strakosha, De Vrij, Parolo, Leiva, Lulic, Marusic. Un mix di veterani, sorprese assolute e potenziali fenomeni dall'alchimia unica e impareggiabile. All'orizzonte, adesso, c'è il Milan a San Siro. La partita giusta al momento giusto: pensate che è dal 1989 che la Lazio non batte i rossoneri in campionato nel loro fortino (16 KO e 11 pari in 27 confronti). L'ennesimo tabù da sfatare per spiccare un volo sempre più al sapore di Champions League.