Definitivamente recuperato dal’infortunio che quasi dieci mesi fa lo aveva messo KO, è ora che Quagliarella si ritorni a prendere la Juve, radicalmente cambiata nel periodo di convalescenza dell’italiano.
Fabio Quagliarella, all’età di 28 anni si ritrova a ragionare come un ragazzino ed a sperare una chiamata in campo dal suo allenatore, allenatore che quest’anno è quell’Antonio Conte che molti elogiano (compreso il sottoscritto), ma che in tanti pensano sia la definitiva cura per la nuova Juventus, ma qui mi permetto di pensarci su… E’ presto per giudicare l’operato di un buon allenatore, che si trova per la prima volta in una squadra da prima fascia, quindi, aspettiamo almeno fino a fine Campionato.
Ma non divaghiamo, dicevamo di Quagliarella, quel ragazzo che il 6 gennaio 2011 sentì il suo ginocchio fare crack nel match casalingo contro il Parma (perso 4-1), che fu l’inizio della fine per la stagione bianconera, stagione che fino a dicembre non era stata certo esaltante, ma che per il giocatore di Castellamare di Stabia era stata molto positiva: al primo anno in bianconero 9 reti in 17 presenze e buone prestazioni in generale, soprattutto perché in crescendo di giornata in giornata. Invece l’Epifania 2011 ha portato un brutto regalo al giocatore che esordì nelle giovanili del Torino, e che ha militato anche all’Ascoli (stagione 2005-2006, quella del suo primo gol in A), per poi stupire tutte la Serie A con gol fantastici negli anni doriani (35 presenze e 13 reti, tra cui il cucchiaio all’Atalanta, il gol da centrocampo al Chievo, la rovesciata contro la Reggiana ed il gol da 30 metri sempre all’Atalanta) e continuare a migliorare ad Udine (ottimo il feeling con Di Natale) e Napoli, dove andò via nell’estate 2010 proprio per tornare a Torino, ma questa volta, sulla sponda bianconera.
Come dicevo, quest’anno l’impiego del “Quaglia” è stato ancora nullo, ma ci troviamo solo alla quarta giornata di Campionato, e la concorrenza in attacco è ampia. Fin’ora Conte gli ha preferito Matri e Vucinic (sicuramente anche perché più avanti di condizione), per non parlare di Capitan Del Piero, che, nonostante la veneranda età vuole essere protagonista nel nuovo stadio bianconero. E non scordiamoci di Toni e Iaquinta, che sono comunque in rosa e possibili concorrenti dell’attaccante napoletano.
Ma il riscatto di quest’estate (10 i milioni pagati al Napoli dopo il prestito oneroso della scorsa stagione) fa ben sperare Fabio, che ha tutto l’interesse a tornare a giocare e segnare, per guadagnarsi, oltre alla fiducia del tecnico ed all’affetto dei tifosi, anche un posto in Nazionale, in vista degli Europei del 2012.
Chissà se Quagliarella non possa convincere Prandelli a portarlo con sé in Polonia ed Ucraina? Dovrà però tornare a giocare e segnare, e Catania potrebbe essere un buon inizio, in ricordo della doppietta el 5 dicembre 2010 (sarebbe stato tris se l’arbitro avesse visto la palla oltrepassare la linea sul risultato di 1-1, vi ricordate?).
Emanuele Colonna