Sembrava essere lì sul punto di crollare la grande creatura messa su da Spalletti, una nuova scossa e tutti giù per terra. Invece a lasciarla in equilibrio precario era stato solo un blocco più fragile degli altri, prontamente sostituito per rimettere le cose a posto. I ragazzini terribili della Sampdoria, con la loro velocità e voracità, come Davide contro Golia, avevano saputo approfittarne alla grande non perdendo l’occasione di prendersi una bella soddisfazione davanti al proprio pubblico. Ma quello era stato solo un incidente di percorso per i giallorossi, caratterialmente di ben altra pasta rispetto ai tempi passati, capaci di reagire anche dopo la poco convincente vittoria in Coppa Italia contro il Cesena dello scorso mercoledì.
Contro la Fiorentina Manolas al posto di Vermaelen, El Shaarawy al posto di Perotti in panchina ma praticamente non utilizzabile per infortunio. Il difensore greco, a sorpresa fatto fuori da Spalletti a Marassi, ha messo a tacere ieri chi lo aveva giustamente visto indolente e con la testa altrove: la prova da matita rossa offerta con il Cesena ne era stata la dimostrazione. Ieri è tornato concentrato e autoritario, insieme a Fazio e Rüdiger: il trio dallo sconfinato strapotere fisico si è confermato insuperabile con la propria capacità di rintuzzare ogni pericolo, annichilendo gli attaccanti viola e lasciando inoperoso chi come Szczesny è abituato anche a miracoli per salvare la propria porta. Per il portiere polacco è la decima partita conclusa in questo campionato a rete inviolata: è record condiviso con Skorupski, agganciato in testa alla speciale classifica.Merito del passaggio alla difesa a tre, operata a partire dal derby di inizio dicembre con la Lazio, in coincidenza con l’infortunio di Salah. Manolas, Fazio e Rüdiger insieme: cinque partite, quattro clean shot, un unico gol subito, quello di Higuain allo Juventus Stadium.
Lazio-Roma 0-2 (4 dicembre 2016)
Roma-Milan 1-0 (12 dicembre 2016)
Juventus-Roma 1-0 (17 dicembre 2016)
Roma-Cagliari 1-0 (22 gennaio 2017)
Roma-Fiorentina 4-0 (7 febbraio 2017)
Tra queste, altre due gare concluse senza subire reti, in trasferta, entrambe per 1-0: a Marassi contro il Genoa, l’8 gennaio, c’era Juan Jesus al posto di Manolas, fisicamente non al meglio, alla Dacia Arena di Udine, il 15 gennaio, ancora il numero 3 brasiliano al posto dello squalificato Rüdiger. Completano il quadro le quattro reti subite quando invece a sostituire il difensore greco c’era l'anello debole Vermaelen: una in casa contro il Chievo (22 dicembre 2016, gara poi finita 3-1), le tre a Genova (29 gennaio). Sono solo 5 i gol incassati nelle ultime 9 giornate (0,55 a partita), erano stati 16 nelle prime 14 (1,14 a partita): praticamente ora la Roma subisce la metà.
Una solidità granitica che ha permesso ai giallorossi, nonostante una coperta palesemente corta, di respingere l’assalto al secondo posto di un Napoli decisamente in salute (non perde da fine ottobre, 2-1 allo Juventus Stadium) e più attrezzato, che resta a -2 in classifica. L'allenatore giallorosso ha fatto di necessità virtù, riuscendo ad ottenere il massimo dai pochi uomini a disposizione: sugli scudi il comandante Fazio, che ieri ha trovato anche il primo gol di testa (e primo di un difensore centrale) in questo campionato; il Ninja Nainggolan, al quinto gol in campionato, il quarto da quando è venuto a mancare Salah e c’era bisogno come il pane del suo contributo in fase realizzativa; il bomber Dzeko, che con la doppietta di ieri, è balzato, a quota 17, di nuovo alla testa solitaria della classifica marcatori. Più attivi nelle ultime uscite anche gli esterni di centrocampo, Emerson Palmieri e Bruno Peres; anche loro, più a loro agio nell’andare ad attaccare e contribuire alla manovra offensiva che nel difendere, hanno beneficiato dell’avanzamento rispetto alla posizione di terzini ricoperta ad inizio stagione con la linea a quattro dietro. Il rientro di Salah dalla Coppa d’Africa allora non è detto che cambi le carte in tavola, ma serviva come l’aria a Spalletti che adesso ha una soluzione in più per rendere la sua creatura ancora più forte.