Un ritorno è sempre una buona notizia, ma a volte può rappresentare, a suo modo, un problema. Di certo Luciano Spalletti sarà felice di riabbracciare Mohamed Salah, decisivo nella parte iniziale della stagione e assente prima per infortunio, poi per la partecipazione alla Coppa d’Africa; ma il rientro dell’egiziano potrebbe scombinare i piani del tecnico giallorosso.
È un dato di fatto che la Roma, senza Salah, abbia trovato la quadratura del cerchio, soprattutto grazie a un modulo che le ha permesso di diventare più solida senza per questo rinunciare allo spettacolo, come dimostra il 4-0 rifilato alla Fiorentina. Il 3-4-2-1 è stato reso possibile dall’esplosione di Fazio, sempre più a suo agio nel campionato italiano, e dalla crescita di Rüdiger, che non ha risentito troppo della lontananza dai campi da gioco dovuta al lungo infortunio; la duttilità del tedesco aveva fatto propendere Spalletti per schieramenti difensivi ibridi, con una linea a 4 dove Rüdiger agiva da terzino e compensava la presenza di un esterno con spiccata propensione offensiva sull’altra fascia.
Nel nuovo modulo invece la difesa a 3 protegge Szczesny e rende la Roma, se si esclude l’episodio contro la Sampdoria, praticamente imperforabile; sono valorizzati Bruno Peres ed Emerson, che possono agire da vere e proprie ali; lo stesso Nainggolan gode di maggiore libertà e può essere più incisivo. Non solo: lo schieramento giallorosso può trasformarsi, in certi momenti della gara, in un 4-1-4-1, con il rivitalizzato De Rossi ad agire da regista davanti alla difesa. Ma ora, con il ritorno di Salah, la Roma cambierà nuovamente?
L’egiziano dovrà fare i conti con il buon momento di El Shaarawy e con il ritorno di Perotti; se Spalletti dovesse confermare il modulo adottato ultimamente l’ex Chelsea rischierebbe di agire in un ruolo che non gli si addice del tutto o di scivolare in panchina; Spalletti è stato chiaro, dichiarando che “Salah potrebbe anche stare fuori”. Insomma, il ritorno dell’egiziano rappresenta sicuramente una buona notizia ma porta in dote anche una serie di problemi tattici: al tecnico giallorosso il compito di trovare la soluzione migliore.